In attesa del ballottaggio a
Canosa, strapiena era la sala del “Giardino del Mago” che ospitava ieri alle 21
l'incontro, organizzato dalla squadra capitanata da Ernesto La Salvia, tra
candidato e cittadini. Un'aura di entusiasmo e partecipazione ha accolto i tre
sindaci del centro-sinistra della BAT presenti al dibattito: Rino Superbo di
Minervino, Nicola Maffei di Barletta e il neoeletto Michele Lamacchia di San
Ferdinando.
La
parola che funge da legame è “cambiamento”. Introdotti da Nunzio Sorrenti,
tutti i primi cittadini presenti hanno descritto le difficoltà comuni nei
rapporti con le istituzioni provinciali (gestite dal medesimo centro-destra
presente da dieci anni a Canosa) e le sinergie con quelle regionali (più volte
è stato citato l'assessore Minervini nei singoli discorsi quale garanzia di
attenzione nei confronti della comunità della neonata BAT).
Superbo,
appena 32 anni e figlio d'arte (suo padre Michelangelo è attualmente consigliere
provinciale), ha dimostrato come, con un rappresentante giovane dedito alla
politica più pura, possa crescere rapidamente il territorio che amministra.
Auspica la vincita del centro-sinistra proprio per un coordinamento migliore
tra i comuni limitrofi.
Stesso
concetto ripreso da Lamacchia, anche lui medico e rappresentante di una lista
civica, che vede Superbo come “mascotte” del gruppo di sindaci del locale
centro-sinistra (essendo il più giovane della compagine). Al quarto mandato (ha
indossato la fascia tricolore per la prima volta nel '78), incoraggia La Salvia
nel suo compito proprio in virtù dell'esperienza ultratrentennale per quanto
svolta in un centro più piccolo.
Messaggio
ulteriormente espresso da Nicola Maffei, da sei anni a capo di Barletta, che
ancor meglio mette in guardia il candidato canosino: «soddisfare i cittadini
non è cosa facile, per accontentarne alcuni se ne scontentano altri. Bisogna
cercare l'equilibrio partendo dalla convinzione che tutto ciò che viene fatto è
indirizzato al benessere della collettività».
Con
tali premesse, tocca ad un sicuro dottor La Salvia in giacca, jeans e scarpe da
ginnastica, ringraziare i colleghi relatori, la squadra che ha lavorato al fine
del raggiungimento del risultato, l'ultimo sindaco del centro-sinistra
canosino, l'avvocato Gianni Lomuscio, visibilmente commosso, sorpreso e
rinfrancato dalle parole del potenziale successore («devi dare soluzioni utili
alla nostra comunità [...]. Mi devi fare un piacere: non voglio rimanere
l'unico sindaco di centro-sinistra di questa città eletto dal popolo...»), e
l'altra candidata Sabina Del Muro che, già alla fine del primo turno
elettorale, ha espresso il proprio incondizionato e disinteressato appoggio
alla coalizione.
La descrizione di parte del programma è pura
formalità in vista dei prossimi comizi pubblici. Supporto ai giovani,
microcredito e “democrazia partecipata” sono parte della base di «una politica
svolta per servizio», in quanto il pretendente di Palazzo San Francesco è
“prestato” alla stessa per la volontà di garantire, in prima persona, il meglio
per l'interesse generale. Ha sottolineato come, investendo «il minimo delle
risorse economiche», la sua campagna si sia sempre soffermata sui contenuti e
meno su urla ed offese («non ci soffermiamo troppo sulle macchine del fango:
nel Barbiere di Siviglia si canta “la calunnia è un venticello”»).
Non
per altro lo slogan, in questi ultimi giorni, è semplicemente “Passa parola”.
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