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giovedì 10 maggio 2012

Previsioni choc della Bce sul lavoro "I disoccupati aumenteranno ancora"

La Bce lancia l'allarme occupazione nella zona euro. L'economia da' deboli segnali di ripresa, anche se restano forti incertezze, ma nonostante questo il tasso di disoccupazione e' destinato ad aumentare. "I mercati del lavoro dell'area dell'euro continuano a indebolirsi.
  L'occupazione e' diminuita nella seconda meta' del 2011 e il tasso di disoccupazione si e' mosso al rialzo. I dati delle indagini segnalano ulteriori sviluppi negativi nel prossimo futuro" sottolinea la Bce nel suo bollettino mensile. Il contesto economico dell'area dell'euro e' "caratterizzato da incertezza" ma "vi sono indicazioni del procedere della ripresa su scala mondiale" e nel corso dell'anno e' previsto che l'economia dell'Eurozona "registri un graduale recupero, favorito dalla domanda estera, dai tassi di interesse a breve termine molto contenuti e da tutte le misure adottate per promuovere il buon funzionamento dell'economia dell'area".
ALLENTATA LA STRETTA SUL CREDITO A FAMIGLIE E IMPRESE
I dati sulla moneta e sul credito nell'Eurozona mostrano che nel primo trimestre le condizioni finanziarie si sono stabilizzate e si e' allentata di conseguenza la stretta sui prestiti a famiglie e imprese. "In linea con quanto si prefiggevano le misure dell'Eurosistema", si legge nel bollettino, "e' stata evitata una correzione brusca e disordinata dei bilanci degli enti creditizi".
OLTRE A RISANAMENTO RIFORME PER CRESCITA E POSTI LAVORO
Insieme al risanamento dei conti pubblici, bisogna incrementare la crescita e il suo potenziale nell'area dell'euro attuando riforme strutturali incisive, afferma la Bce, sottolineando che "a tale riguardo riveste importanza cruciale agevolare le attivita' imprenditoriali, la nascita di nuove imprese e la creazione di posti di lavoro".
L'ITALIA E' IL PAESE DELL'EUROZONA COL TERZO DEBITO PRIVATO PIU' BASSO
L'Italia e' il paese dell'Eurozona con il debito del settore privato piu' basso dopo Francia e Grecia. E' quanto emerge da un'elaborazione della Bce sulla valutazione del meccanismo di allerta per le economie dell'area dell'euro. Posta una soglia di allarme di 160 punti per il debito privato, l'indicatore sull'Italia per il 2010 si attesta a 126,4 punti, dietro solo ai 159,8 punti della Francia e ai 124,1 punti di Atene e addirittura davanti alla Germania (128,1 punti).

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