Progetto Nazionale GAP
per l’attivazione di strategie e per lo studio e la preparazione di linee di
indirizzo tecnicoscientifiche, coordinate e finalizzate alla prevenzione, alla
cura e al trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico e per il dimensionamento
ed il monitoraggio del fenomeno Dipartimento Politiche Antidroga - Presidenza
del Consiglio dei Ministri.
Il progetto, che verrà
avviato all’inizio del 2013, sarà coordinato direttamente dal Dipartimento
Politiche Antidroga in collaborazione con il Ministero della Salute e
l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
Il progetto si propone di
ottenere i seguenti risultati:
• Maggiore conoscenza del
fenomeno del gioco d’azzardo in Italia da un punto di vista epidemiologico, con
particolate riferimento al gioco d’azzardo problematico e a quello patologico;
• Individuazione di
modelli e strategie per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico;
• Maggiore capacità del
sistema dei servizi italiani di rispondere da una parte alle necessità di cura
e trattamento presentate dalle persone affette da GAP e dall’altra di offrire
sostegno alle famiglie delle persone con diagnosi di gioco d’azzardo
patologico;
• Studio e definizione di
possibili soluzioni per trovare una migliore regolamentazione dell’intero
sistema dei giochi, compresi i giochi online, e di indicazioni per
l’autoregolamentazione della pubblicità. (1)
Nel 1980 il gioco
d’azzardo patologico (GAP) è stato inserito, dall’APA (American Psychiatric
Association), nella terza versione del Manuale Statistico e Diagnostico dei
Disturbi Mentali (DSM III). Il GAP ha assunto così il valore di una vera e
propria patologia psichiatrica rimanendo classificato, all’interno dei disturbi
del controllo degli impulsi, anche nel DSM III-R (1987), nel DSM IV (1994) e
nel DSM-IV-TR (2001).
Il DSM-IV ha definito il GAP come un comportamento
persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che compromette le attività
personali, familiari o lavorative.
La task force che sta
preparando il DSM V ha accettato la proposta di riclassificare il GAP insieme
agli altri disturbi additivi da sostanze psicoattive nella neoistituita
categoria “Addictions and related disorders” che sostituisce, proprio per
includere il GAP, la precedente “Substance use disorders”.
“La dipendenza è una
condizione patologica correlata ad una alterazione del sistema della
gratificazione e ad una coartazione delle modalità e dei mezzi con cui il
soggetto si procura piacere caratterizzato da CRAVING e da una relazione con un
oggetto (sostanza, situazione, comportamento) connotata da reiterazione e
marcata difficoltà alla rinuncia”. (2)
Il gioco d’azzardo può essere progressivo e può
essere caratterizzato da tre principali stadi: gioco d’azzardo informale e
ricreativo, gioco d’azzardo problematico, gioco d’azzardo patologico. In ambito clinico è dimostrata in
letteratura una forte associazione di comorbidità con altri quadri diagnostici
quali depressione, ipomania, disturbo bipolare, impulsività, abuso di sostanze (alcol,
tabacco, sostanze psicoattive illegali), disturbi di personalità (antisociale,
narcisistico, borderline), deficit dell’attenzione con iperattività, disturbo
da attacchi di panico con o senza agorafobia, disturbi fisici associati allo
stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa). (1)
Nella maggior parte dei
casi il gioco d’azzardo e le scommesse sportive rappresentano una forma di
divertimento praticata occasionalmente, nel tempo libero. In alcuni casi però
tale pratica può sfuggire al controllo del giocatore, diventando una forma di
”addiction” (gioco d’azzardo patologico).
La probabilità di avere
un’attitudine problematica rispetto al gioco è tre volte maggiore nei maschi
rispetto alle femmine. È inoltre è quattro volte più elevata in chi ha avuto
esperienze di risse o problemi legali rispetto a coloro che non ne hanno mai
avute.
Caratteristica essenziale è un gioco d’azzardo
persistentemente ripetuto, che continua e spesso aumenta nonostante le
conseguenze sociali negative, come l’impoverimento, il danneggiamento delle
relazioni familiari e la compromissione della vita personale.
Da un punto di vista socio-ambientale, è
frequente la presenza di problemi sul lavoro quali l’assenteismo, il calo delle
prestazioni, fino alla perdita del lavoro stesso. Sono riscontrabili inoltre
problemi in famiglia con conflitti con il coniuge e i figli, difficoltà
economiche e di far fronte alle spese di sussistenza.
Da alcuni studi condotti
in Europa emerge che solamente il 10% dei soggetti con GAP richiede un
trattamento e il 30-50% abbandona precocemente la terapia. (3, 4)
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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