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martedì 16 ottobre 2012

Prevenzione, cura e trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP)



Progetto Nazionale GAP per l’attivazione di strategie e per lo studio e la preparazione di linee di indirizzo tecnicoscientifiche, coordinate e finalizzate alla prevenzione, alla cura e al trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico e per il dimensionamento ed il monitoraggio del fenomeno Dipartimento Politiche Antidroga - Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il progetto, che verrà avviato all’inizio del 2013, sarà coordinato direttamente dal Dipartimento Politiche Antidroga in collaborazione con il Ministero della Salute e l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
Il progetto si propone di ottenere i seguenti risultati:
• Maggiore conoscenza del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia da un punto di vista epidemiologico, con particolate riferimento al gioco d’azzardo problematico e a quello patologico;
• Individuazione di modelli e strategie per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico;
• Maggiore capacità del sistema dei servizi italiani di rispondere da una parte alle necessità di cura e trattamento presentate dalle persone affette da GAP e dall’altra di offrire sostegno alle famiglie delle persone con diagnosi di gioco d’azzardo patologico;
• Studio e definizione di possibili soluzioni per trovare una migliore regolamentazione dell’intero sistema dei giochi, compresi i giochi online, e di indicazioni per l’autoregolamentazione della pubblicità. (1)
Nel 1980 il gioco d’azzardo patologico (GAP) è stato inserito, dall’APA (American Psychiatric Association), nella terza versione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM III). Il GAP ha assunto così il valore di una vera e propria patologia psichiatrica rimanendo classificato, all’interno dei disturbi del controllo degli impulsi, anche nel DSM III-R (1987), nel DSM IV (1994) e nel DSM-IV-TR (2001).
Il DSM-IV ha definito il GAP come un comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative.
La task force che sta preparando il DSM V ha accettato la proposta di riclassificare il GAP insieme agli altri disturbi additivi da sostanze psicoattive nella neoistituita categoria “Addictions and related disorders” che sostituisce, proprio per includere il GAP, la precedente “Substance use disorders”.
“La dipendenza è una condizione patologica correlata ad una alterazione del sistema della gratificazione e ad una coartazione delle modalità e dei mezzi con cui il soggetto si procura piacere caratterizzato da CRAVING e da una relazione con un oggetto (sostanza, situazione, comportamento) connotata da reiterazione e marcata difficoltà alla rinuncia”. (2)
Il gioco d’azzardo può essere progressivo e può essere caratterizzato da tre principali stadi: gioco d’azzardo informale e ricreativo, gioco d’azzardo problematico, gioco d’azzardo patologico. In ambito clinico è dimostrata in letteratura una forte associazione di comorbidità con altri quadri diagnostici quali depressione, ipomania, disturbo bipolare, impulsività, abuso di sostanze (alcol, tabacco, sostanze psicoattive illegali), disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, borderline), deficit dell’attenzione con iperattività, disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia, disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa). (1)
Nella maggior parte dei casi il gioco d’azzardo e le scommesse sportive rappresentano una forma di divertimento praticata occasionalmente, nel tempo libero. In alcuni casi però tale pratica può sfuggire al controllo del giocatore, diventando una forma di ”addiction” (gioco d’azzardo patologico).
La probabilità di avere un’attitudine problematica rispetto al gioco è tre volte maggiore nei maschi rispetto alle femmine. È inoltre è quattro volte più elevata in chi ha avuto esperienze di risse o problemi legali rispetto a coloro che non ne hanno mai avute.
Caratteristica essenziale è un gioco d’azzardo persistentemente ripetuto, che continua e spesso aumenta nonostante le conseguenze sociali negative, come l’impoverimento, il danneggiamento delle relazioni familiari e la compromissione della vita personale.
Da un punto di vista socio-ambientale, è frequente la presenza di problemi sul lavoro quali l’assenteismo, il calo delle prestazioni, fino alla perdita del lavoro stesso. Sono riscontrabili inoltre problemi in famiglia con conflitti con il coniuge e i figli, difficoltà economiche e di far fronte alle spese di sussistenza.
Da alcuni studi condotti in Europa emerge che solamente il 10% dei soggetti con GAP richiede un trattamento e il 30-50% abbandona precocemente la terapia. (3, 4)



Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR


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