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sabato 12 gennaio 2013

ANDRIA : CRESCE L’ANGOSCIA ANCHE TRA GLI OPERATORI COMMERCIALI PER L’IMMINENTE ENTRATA IN VIGORE DELLA TARES (TASSA SUI RIFIUTI E SUI SERVIZI).


AFFRONTARE PER TEMPO IL PROBLEMA IN MODO DA ORIENTARE LE SCELTE VERSO L’APPLICAZIONE DELLA TARIFFA MINIMA.

In prossimità dell’entrata a regime con il pagamento della prima rata della Tares, il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che andrà a sostituire la più nota e odiata Tarsu e la Tia che non abbiamo mai conosciuto, cresce l’angoscia anche nel Settore Commercio, oltre che in quello Artigianale ed Industriale, poiché gli effetti dell’applicazione di questa nuova “trovata” vengono ritenuti drammatici soprattutto per le imprese che sono costrette ad utilizzare superfici superiori alla media per l’esercizio delle proprie attività economiche. Anche le nostre stime confermano possibili aumenti delle tariffe che potrebbero addirittura quintuplicarsi il che è inimmaginabile anche se la nostra economia andasse a gonfissime vele ma così non è. A fronte di aumenti che inciderebbero sulle piccole imprese per centinaia e, in taluni casi, migliaia di euro l’anno, l’applicazione della Tares produrrebbe aumenti vertiginosi per le attività ricettive, della ristorazione, concessionarie auto, impianti di distribuzione carburanti e per tutte quelle imprese che operano nel settore turismo e che utilizzano grandi superfici pur non registrando, necessariamente, maggior produzione di rifiuti. Di fronte alle tante incertezze e al fine di meglio approfondire gli aspetti tecnico/operativi/applicativi della nuova Tassa e per individuare formule che consentano l’applicazione dell’aliquota minima la cui discrezionalità è consentita ai comuni, sarebbe opportuno un approfondimento per evitare che le già fortemente colpite imprese possano trovarsi di fronte ad aumentati costi aziendali non previsti e non preventivati che comunque non potrebbero sostenere specie in questo momento, tenendo conto che il nuovo tributo può già essere considerato iniquo.
Le nuove aliquote, infatti, saranno calcolate sulla base dei parametri contenuti nel DPR 158/1999, i cui coefficienti potenziali di produzione, forniti per calcolare la parte variabile della tariffa da attribuire alle categorie di utenza non domestica, hanno già marcatamente evidenziato il loro totale scollamento dalla reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche. Incrementi che, rispetto al passaggio tariffario Tarsu/Tia, saranno ancor più marcati visto che a questi andrà aggiunta la quota servizi introdotta dal nuovo tributo (come quelli per l'illuminazione e la gestione delle strade).
La richiesta del confronto istituzionale preventivo, quindi, deve altresì servire ad attivare un processo condiviso, oltre che previsto dal vigente Statuto Comunale e dal Regolamento che individua competenze e compiti delle Associazioni iscritte all’Albo e delle Consulte comunali, al fine di predisporre e strutturare i regolamenti per l’applicazione della Tares, tenendo altresì conto che la nuova tassa prevede che il gettito sarà destinato principalmente allo Stato quindi i comuni rischiano di approvare tariffe elevate ed insostenibili senza peraltro trarne vantaggi in termini di bilanci e di gestione ottimale dei servizi.
Un impatto negativo, quindi, da evitare a tutti i costi anche nella considerazione che le conseguenze non sono unicamente quelle che si riverserebbero sul comparto commerciale cittadino ma anche su quello sociale ed occupazionale in una realtà, come quella di Andria, dove il dato relativo alla disoccupazione, soprattutto giovanile, è di gran lunga superiore a quello nazionale drammaticamente, quotidianamente ed insistentemente denunciato dai mass media e statisticamente accertato.
Sempre per la città di Andria, infine, non si trascuri il fatto che con l’avvio della raccolta differenziata anche negli esercizi commerciali, l’obiettivo deve rimanere quello di far pagare per i rifiuti effettivamente prodotti e comunque riconducibili con certezza all’attività d’impresa perseguendo l’obiettivo principale che è quello di attivare strumenti di premialità per coloro che, commercianti, cittadini e utenti pongano in essere l’unico reale circuito virtuoso il cui motto deve essere: ”chi produce meno immondizia paga di meno” ma nel nostro territorio nessuna Amministrazione ha mai “osato” dotarsi di strumenti in grado di arrivare a questo obiettivo, purtroppo.


                                                                                                          Savino Montaruli*                                                                                                              
*Presidente Associazione UNIMPRESA BAT.
*Vice presidente eletto della 3^ CONSULTA delle attività produttive, professioni, arti e mestieri e dei consumatori e utenti della città di Andria.

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