Le elezioni nazionali del 24-25 febbraio qualunque
sia l’esito non rappresentano per l’ Italia alcuno spiraglio di cambiamento.
Non bastano gli slogan per cambiare un Paese,
soprattutto se questi non accompagnati da una buona partecipazione e impegno politico
sul territorio, tra la gente comune.
Negli ultimi mesi abbiamo rivisto la feccia della
classe dirigente italiana scendere nuovamente in campo, sicuramente non per gli
interessi del Paese, con la stessa sfacciataggine di qualche anno fa.
Ho vissuto anche da vicino l’esperienza delle
Primarie Democratiche come giovane attivista nelle file di Matteo Renzi e con
ribrezzo ho assistito ancora una volta alla profanazione del concetto di “democrazia”
di cui ormai il Partito Democratico possiede solo il nome.
La demagogia di qualche personaggio di botteguccia e
il clima sovietico irrespirabile non possono di certo avvicinare le persone
alla vita politica.
Malgrado i soliti fantocci continuino a vivere a
spese degli italiani, sorridendo sulle teste dei poveri italiani che a fatica
portano ogni sera a casa propria il pano quotidiano, c’è un’ Italia migliore!
L’anno nuovo a quanto pare ci sta regalando le prime
novità, infatti, non pochi sono i cittadini che si stanno mettendo in gioco
fondando circoli e associazioni di liberi cittadini che aspirano a rievocare
l’idea del bene comune.
E questo fenomeno, che agli occhi di qualche vecchio
esponente di partito può apparire come una nuova previsione dei Maya sulla fine
del mondo, e che in realtà mette a serio rischio il proseguo della loro
carriera politica sterile poichè in decenni non ha portato frutti, potrà
rivelarsi negli anni avvenire la salvezza per il nostro Paese.
L’ Italia cambierà non grazie all’operato dei
singoli, ma quando nell’animo di noi italiani si risveglierà quella concezione
di gruppo ormai sopita da tempo, quando da parte nostra ci sarà la voglia e
nello stesso tempo la consapevolezza di voler costruire un futuro migliore da
lasciare ai nostri posteri che avranno il dovere di ereditarlo e di perfezionarlo.
C’è un vento nuovo che parte proprio da quella buona
fetta di italiani che conoscono lo spirito di sacrificio e il senso del dovere.
Italiani, votare è un dovere civico, per cui da
buoni cittadini andate a votare, ma non scegliete gli stessi incapaci che ci
hanno governato negli ultimi 5 anni rendendoci ridicoli agli occhi del mondo.
Norberto Soldano
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