"L'asfalto
uccide il turismo" è lo slogan che Legambiente ha coniato per denunciare
lo scempio della regionale 8 proprio nei giorni della Bit, la Borsa
Internazionale del Turismo in corso di svolgimento a Milano. «Abbiamo pensato - ha dichiarato Sebastiano Venneri, della segreteria
nazionale dell'associazione - che fosse
questo il momento più opportuno per evidenziare il conflitto tra scelte
scellerate e vecchie, come quella della regionale 8, e prospettive nuove, fatte
di sviluppo e innovazione, che scommettono sulle risorse ambientali della
nostra terra. Chi pretende ancora oggi di realizzare strade inutili, che
distruggono paesaggi millenari nascondendosi dietro la motivazione dell'occupazione
effimera in tempo di crisi, deve sapere che non si macchia solo di uno scempio
ambientale, ma sta seppellendo sotto una coltre d'asfalto le vere occasioni di
crescita di quel territorio. Già oggi i luoghi interessati dal progetto della
regionale 8 sono territori di pregio che stanno sperimentando un modello di
sviluppo basato sull'agricoltura di qualità e sui turismi ambientali, gli unici
che anche in tempo di crisi fanno registrare trend positivi. Qui alla Bit non
si parla d'altro se non delle straordinarie potenzialità che ambiente e
paesaggio rappresentano per il nostro Paese, ma in Puglia c'è qualcuno che
preferisce ignorarli stendendoci sopra un bel nastro di bitume. Considero
peraltro immorale utilizzare gli argomenti della crisi per giustificare
un'opera la cui inutilità è sin troppo evidente. Piuttosto che preoccuparsi di
qualche decina di posti di lavoro scarsamente qualificati, sarebbe meglio che
gli amministratori pugliesi si decidessero a scommettere su scelte strategiche
che garantiscano occupazione più qualificata e più duratura».
«La Puglia, ma il Salento in particolare,
sono territori sui quali il partito dell'asfalto ha avuto vita facile negli
anni passati - ha dichiarato Francesco
Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - «Si sono consumati enormi
sprechi di denaro pubblico per realizzare un reticolo di strade, spesso
sovrapposte, che hanno fatto la fortuna di pochi imprenditori del settore, ma
hanno lasciato un'eredita' pesante che ha compromesso le possibilità di futuro
di un territorio. Pensavamo che la stagione dell'asfalto facile fosse
stata cancellata dalla sensibilità ambientale che politici e amministratori
dicono di avere, ma la scelta della regionale 8 e' ancora figlia di quelle
vecchie logiche. Chiediamo al presidente Vendola e agli assessori Godelli e
Barbanente, che in questi anni hanno praticato più di altri le scelte della
sostenibilità, il coraggio di fermare questo scempio».
Nessun commento:
Posta un commento