La replica del Partito
Democratico alla risposta dell’Amministrazione di Feo sulla mancata
partecipazione al bando regionale per gli interventi di urbanizzazione primaria
e secondaria è secca: “Nessun abbaglio, sappiamo bene di cosa stiamo parlando.
E’ solo una occasione persa. Avrebbero fatto bene, invece, a consultarsi prima
con l’ufficio finanziario oppure con l’ex assessore al Bilancio e farsi dare
qualche spiegazione in più. Oppure possono chiedere a qualche comune limitrofo
(sei comuni della Bat hanno ricevuto il finanziamento) e chiedere come si sono
comportati in merito alla stessa possibilità di accesso ai fondi.
Se non approfittiamo di
interventi straordinari che ci offre, ad esempio, la Regione Puglia, con quali
altri strumenti possiamo pensare di far ripartire l’economica locale?
Considerata la risposta dell’Amministrazione sembra che non ce ne siano per cui
è facile dedurre che il loro ormai è solo istinto di sopravvivenza che è però del
tutto contrario agli interessi collettivi della città da tutelare.”
E’ questa la domanda a
cui il PD chiede risposte chiare per i cittadini che non solo vedono
l’immobilismo in cui versa la Giunta ma, soprattutto, sono preoccupati per le gravi
ripercussioni che si potranno avere nel futuro della nostra città.
“Il Comune,
partecipando al Bando, non avrebbe dovuto contrarre nessun mutuo – dichiara il
capogruppo Donato Piccinino – Non vedo dove ci sia la prescrizione che la quota
di cofinanziamento (il 20%, su un importo massimo richiesto di 400 mila euro,
della somma finanziata ritenuta ammissibile) doveva essere coperta con un mutuo
considerando anche che le eventuali risorse comunali, per partecipare alla
progettualità da candidare, si potevano trovare nel nostro bilancio. E’
questione di scelte politiche: meglio utilizzare risorse, per esempio, per alcune
spese come lo Staff (in questo momento non una priorità) oppure dirottarli a
cofinanziare interventi per infrastrutture e servizi? Senza dimenticare che il
cofinanziamento comunale poteva essere costituito anche dall’immobile oggetto
della riqualificazione sulla base del valore immobiliare ai sensi del Decreto
Legge n.41/2004. Una via d’uscita appositamente predisposta da parte della
Regione per accedere a queste risorse pubbliche
senza pesare sulle casse vuote dei comuni”.
“Il
finanziamento regionale era proprio destinato per garantire un effetto diffuso
sul territorio ed un sostegno immediato all’economia locale e soprattutto al
sistema delle piccole e medie imprese particolarmente gravate dalla crisi
economica in atto attraverso la concessione di risorse finanziare che dovevano
essere restituite al fondo di rotazione, ad interessi zero, entro dieci anni da
quando veniva concesso il finanziamento. Questi interventi riguardano proprio
gli enti locali che sono impossibilitati oggi a contrarre altri mutui tanto che
il prestito sarebbe stato restituito iniziando solo entro due anni dalla data
di inizio dei lavori. Quasi tutti i comuni si trovano in queste condizioni e
anche l’ANCI da tempo promuove queste forme di sostegno agli enti locali
accanto alla battaglia per allentare la pressione del patto di stabilità e
liberare risorse per investimenti immediati”.
Altro
capitolo quello della programmazione di questa amministrazione: “L’audacia di
dichiarare di aver aperti diversi cantieri è uno smacco alla verità: non c’è
nessun intervento che porti la firma di questa amministrazione, tutti i
cantieri aperti (alcuni ancora chiusi, altri in ritardo) vengono
dall’amministrazione di Gennaro: opere nella zona industriale, Unrra Casas,
alloggi del Progetto Camelot, rigenerazione urbana, recupero masseria Scarola,
efficentamento energetico, Cittadella della Cultura/Museo Civico. Parliamo di
circa 10 milioni di euro di investimenti pubblici. Non c’è altro modo per
rispondere al consigliere Derosa, a cui consiglio prudenza prima di parlare di
passato che per ovvie ragioni non conosce direttamente. Altre progettualità da
lasciare in dote non se ne vedono all’orizzonte perché, lo ripetiamo, una
programmazione non esiste. Anche la politica di riduzione
dell’indebitamento e della spesa sono scelte che vengono da lontano e certo non
una loro scoperta: non potevano fermare un treno già in corsa. Ma tutto questo,
oggi, non basta. Non solo sono inesistenti grandi idee o progetti ma si perdono
anche le occasioni a portata di mano per azioni di rilancio immediate che diano
sollievo all’economia”.
Donato Piccinino
Capogruppo PD Trinitapoli
Capogruppo PD Trinitapoli
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