Il decreto di revoca delle mie deleghe in qualità di Assessore del Comune
di Trinitapoli, notificatomi l’11/2/2013, indigna, e non poco, in
considerazione delle falsità e diffamanti affermazioni di cui è pregno,
utilizzate in maniera strumentale e finalizzate solo al rispetto di patti
assunti in maniera oscura, ma non sufficientemente, come si avrà modo di analizzare
in altre sedi.
La prova delle falsità di cui Di Feo si è reso colpevole con tale decreto
ci viene data dalle sue stesse parole, che qui di seguito vi riporto, giuste
delibere consultabili sul sito del Comune.
Delibera del 01/07/2012, in cui così ha detto pubblicamente Di Feo in
Consiglio Comunale:
“Grazie,
grazie, grazie all’assessore Filannino. Ci sono stati anche altri momenti,
altri interventi anche pubblici, ma mai come oggi mi sento di dirti grazie. Il
grazie è confortato soprattutto per il fatto che dalle opposizioni, fuori e
dentro questa Aula, hanno riconosciuto la competenza, la professionalità, la
serietà, la determinazione e l’onestà intellettuale. Per un Sindaco avere un
collaboratore con tanta capacità non può essere che essere punto di orgoglio e
di forza per i proseguimenti dei lavori che faremo in questo Consiglio… Un bilancio di previsione che risponde ai criteri di
unicità, che risponde ai criteri di veridicità, che risponde ai criteri di
partecipazione, che è un bilancio regolare, e rispettoso dei dettagli
legislativi, dei dettagli delle leggi vigenti. È un bilancio che in tutto e per
tutto, finalmente, dimostra una totale, straordinaria ed incontrovertibile
inversione di tendenza. L’ha detto in maniera egregia, riconosciuto da tutti,
il nostro Assessore, l’ha detto in maniera molto chiara nella sua relazione, è
un bilancio che dice: stop, basta con gli sprechi. Stop, basta con le spese
inutili. Stop, basta con un modo di fare politica che è sbagliato, antiquato,
una politica portata avanti con il pilota automatico, una politica... Una politica nella quale... ha messo in evidenza come questi
amministratori, unici nella storia…”.
Delibera del 26/10/2012, così ha
confermato Di Feo nel Consiglio Comunale:
“Posso
aggiungere questa sera…che non ho mai accettato le dimissioni dell'assessore
Filannino, primo per il profondo rispetto personale che ho nei confronti della
stessa, che rimane, confermato e vale
per il futuro; secondo per la profonda stima che ho professionale e per quanto
è stato il suo impegno, profuso in questo anno e mezzo come Assessore al
Bilancio, assumendo decisioni difficili ed impopolari, facendo sì che veramente
questo bilancio cominciasse ad avere quel carattere di veridicità, di
fattibilità, che fosse veramente un bilancio serio e non un bilancio che poteva
essere ballerino….l'Assessore stasera è qui a fianco a me e questa sera
egregiamente mi ha portato tutti i punti all'ordine del giorno a casa. Come me
li ha portati? Mi ha portato anche l'Imu e non me lo ha fatto neanche
aumentare. Cioè, cosa devo dire all'Assessore? Brava, complimenti! La cosa che
mi inorgoglisce, poi, è che l'opposizione le dice "brava e
complimenti". Cioè, stasera avete detto "è brava" e che devo
fare io? Io dico: brava, vai avanti così!...”.
Con lettera del 25/1/13 comunicavo a Di Feo che ero pronta a portare il
bilancio di previsione in un forum
presso il locale Auditorium, così facendo partecipare tutti i cittadini alla
sua formazione e approvazione e aderendo al suo invito.
In data 31 gennaio 2013
mi sono recata, unitamente al Responsabile del Settore
Finanze, presso la Corte dei Conti, allarmata dalla sempre più precaria situazione
in cui il Comune di Trinitapoli versa, anche al fine di apprendere
l’orientamento della citata Corte circa i nuovi strumenti offerti dal T.U.E.L.,
come novellato dalla legge di conversione del 7/12/12, che ha introdotto
l’istituto del riequilibrio finanziario pluriennale, che io avevo deciso di
applicare, come ho spiegato in Giunta e poi nella riunione di maggioranza, cui
hanno partecipato i Segretari di partiti.
In tale occasione ho anche spiegato che non intendevo accedere al fondo
di rotazione, anch’esso di nuovo conio, in quanto sarebbe significato contrarre
un nuovo debito per pagare un vecchio debito con il rischio di errato utilizzo
del denaro preso in prestito dallo Stato e grave rischio di ulteriori nuovi
debiti.
Tutto ciò è stato comunicato a Di Feo dall’Assessore Filannino che in
risposta ha dovuto subire la ingiusta e diffamante affermazione di avere un
“rendimento non consono” e di aver creato con la sua “permanenza in carica…un serio
pregiudizio all’attività amministrativa”.
E’ vero!
Io costituisco un serio pregiudizio all’attività amministrativa, ma come
vorrebbe farla Di Feo!
Infatti alla luce della grave situazione economica in cui versa il Comune
di Trinitapoli, per anticipazione di cassa, falsamente attribuita all’assessore
Filannino, visto che era stata creata quando questa amministrazione non
esisteva ancora, e degli ulteriori debiti contratti da questa amministrazione,
la scrivente anticipò nelle varie sedute tenutesi nei giorni scorsi che non
avrebbe consentito più al Sindaco di avvalersi di personale ausiliario ad uso
personale costituto dallo “Staff del Sindaco”, così come aveva anticipato che
non avrebbe messo a disposizione del settore urbanistico i chiesti € 80.000,00
circa per procedere alla attuazione del PUG, davvero non utile né necessario in
tempi in cui Trinitapoli è piena di disoccupati e famiglie povere, che hanno
bisogno del sostegno della pubblica amministrazione.
Davvero scorretto richiamare le mie assenze in Giunta per giustificare il
suo insano decreto, dimenticando però di precisare che le Giunte venivano da
lui decise in giorni e/o orari diversi da quelli tabellari, con chiamate ad horas, per trattare fascette, il più
delle volte sconosciute e spesso non condivise; se tanto non è vero, spiegasse
perché le mie assenze sono vicine o pari a quelle di altri assessori, che
condividevano con me la sofferenza di essere maltrattati e privati del dovuto
rispetto, ma inspiegabilmente solo io sono stata degna dell’appunto del Di Feo.
Studiare le novità legislative, approfondire tutte le voci di bilancio,
una per una per eliminare gli sprechi,
controllare le attività di ciascun settore per predisporre un corretto
bilancio di previsione, tutto ciò ha fatto l’Assessore Filannino fino al giorno
della sfiducia, 11/2/13, e l’impegno profuso nel fare ciò grida giustizia per
lo sfregio inferto da Di Feo con il suo
inquietante decreto, di cui dovrà dare conto agli elettori.
So che non rientra nei provvedimenti amministrativi, ma sotto il profilo
politico ed etico, nonché di rispetto della volontà popolare e di quegli
elettori che mi hanno dato fiducia, in nome di tutto ciò, io emetto il seguente
decreto nei confronti di Di
Feo Francesco , Sindaco molto pro tempore di Trinitapoli:
“Ti sfiducio. Tu hai tradito gli accordi e i principi che hanno mosso
questa maggioranza durante la campagna elettorale, informati alla trasparenza, collegialità delle
decisioni, partecipazione della popolazione attraverso associazioni con il
coinvolgimento anche dei partiti di minoranza all’amministrazione della cosa
pubblica, abolizione del clientelismo, rispetto dei principi democratici,
risanamento dei conti pubblici, eliminazione degli sprechi, sviluppo delle
imprenditorialità e del lavoro, lotta all’evasione e non ultimo
l’antisannicandrismo di tuo conio, volendo così affermare che tu rappresentavi il
nuovo, avendo dimostrato invece di essere più vecchio del vecchio”.
In due anni di amministrazione, Di
Feo ha dimostrato di avere una
propensione encomiabile allo sfascio della sua maggioranza, continuamente in
fase conflittuale, non ultima la goliardica trovata dell’allontanamento di
buona parte della maggioranza dall’aula, che ha fatto venir meno il numero
legale con scioglimento della seduta consiliare e tanto per protesta nei
confronti del Presidente del Consiglio, appartenente alla maggioranza stessa,
per aver commesso quest’ultimo il delitto di aver dato una volta in più la
parola ad un esponente della minoranza.
In due anni di amministrazione ha fomentato un odio viscerale contro la
minoranza senza una ragione politicamente accettabile, contravvenendo
all’impegno elettorale da lui assunto, quando affermava “Saremo 17 Sindaci in
un palazzo di vetro”, così aprendo alle minoranze, lasciando intendere che
avrebbe operato nel supremo interesse della collettività.
Io resterò in Consiglio Comunale nel legittimo esercizio del mandato
elettorale e aspetterò che il mio decreto venga sottoscritto da coloro i quali
non appartengono a quella oscurità di cui ho parlato in apertura.
Avv.
Lucrezia Filannino
Nessun commento:
Posta un commento