Immediatamente
sospeso sin dalla sua prima emanazione a causa del prevedibile “boom di
accessi”, il travagliato “bando commercio” della Regione Puglia continua a far
discutere come fece discutere la notizia iniziale delle ormai vanificate migliaia
di domande presentate contemporaneamente mediante la procedura on-line in poche
ore.
Quei 6 milioni e
mezzo di euro che avrebbero permesso a pochissime imprese pugliesi di
migliorare la propria attività o aprirne una nuova, prevedendo un'intensità di
aiuto è vero tra le più alte mai concesse in un bando pubblico cioè il 70%
delle spese ammissibili ma con scarsi fondi a disposizione dovrebbero, a breve,
essere rimessi in gioco.
Problemi, quindi, sin
dall’inizio e dall’avvio della procedura con una serie di sospensioni e rinvii a catena giustificati con la
necessità di potenziare i sistemi informatici presi d’assalto e con la “promessa”
di assicurare la presentazione delle domande in condizioni di maggiore
efficienza del sistema. Mentre accadeva tutto questo, si continuava a parlare
di “successo dell’intervento a favore della PMI che non aveva pari né eguali
nell’ormai lunga storia di bandi regionali on-line”. La Regione Puglia ha annunciato
che il bando è stato annullato e presto ne sarà emanato uno nuovo. Non sappiamo
se il nuovo bando seguirà iter procedurali e modalità identiche a quelle di
quello annullato, di sicuro il danno, hacker o non hacker, c’è stato ed è stato
enorme, non solo per i costi sostenuti dagli imprenditori per le consulenze dei
professionisti e per le procedure burocratiche comunque avviate e portate a
termine in quanto propedeutiche alla presentazione delle istanze di accesso ai
finanziamenti ma anche per le conseguenze in termini di organizzazione
d’impresa in quanto era prevista la cosiddetta procedura “a sportello” quindi
la corsa al primo arrivato era inevitabile ed ampiamente prevedibile e non si è
tenuto conto di ciò causando l’enorme danno ampiamente documentato.
Alla fine di tutto
ciò il danno più grande rimane per le Aziende che sono le uniche, in fondo, a
rimetterci in termini di costi sostenuti, di tempo perso e di danno di impresa.
L’auspicio, quindi, oltre
che quello di vedere aumentare notevolmente i fondi a disposizione, è che
taluni problemi, per la prossima emanazione, vengano affrontati in fase di
pianificazione di programmazione in modo da comprendere fino in fondo vantaggi
e svantaggi, anche in termini di pari opportunità, della procedura “a
sportello” la quale prevede quale unica discriminante la velocità con la quale
si presenta l’istanza e questa velocità può essere compromessa da numerosissimi
fattori esterni anche non preventivabili. Si parla ancora oggi di soggetti che
avrebbero fraudolentemente operato sui sistemi informatici e l’unico beneficio
a favore delle imprese danneggiate e beffate sarebbe la prospettiva di “poter
ripresentare le domande”. Bella Consolazione! Pare, infine, che lo scorso 23
aprile la Società che gestisce per conto della Regione il sito web per la
registrazione della domande abbia presentato denuncia alla Procura tramite la
Polizia Postale. A questo punto chiediamo alla Regione Puglia: 1) In che modo
intende porsi dal punto di vista giudiziario rispetto a quanto accaduto? 2) La
Regione Puglia in che modo ed in che entità ritiene di essere stata danneggiata?
3) L’Ente presenterà una sua denuncia alla Procura coinvolgendo tutte le
Associazioni di Categoria, i Centri di Assistenza Tecnica (C.A.T.) e gli Ordini
Professionali per le costituzioni di
rito? 4) Faranno la stessa cosa i Comuni e gli Enti Provincia che hanno altresì
visto vanificare i programmati interventi di riqualificazione della rete
commerciale predisposti con fatica e tanto compartecipati con i soggetti
portatori di interessi generali e diffusi?
Si attende pubblica
risposta.
Area
Comunicazione
UNIMPRESA BAT
Nessun commento:
Posta un commento