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News dalle Città della BAT

mercoledì 28 agosto 2013

ANDRIA : FESTE PATRONALI E COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE, UN CONNUBIO STORICO CHE STA MUTANDO PROFONDAMENTE.

SEMPRE PIU’ VENDITORI STRANIERI IMPONGONO ORGANIZZAZIONI PIU’ COMPLESSE, ENTI LOCALI COLTI IMPREPARATI.
ABUSIVISMO DILAGANTE E DIFFICOLTA’ OPERATIVE NEI CONTROLLI OLTRE ALLA MANCATA CORRETTA APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI VIGENTI RENDONO LA SITUAZIONE DISASTROSA.
ANCHE NELLA BAT NULLA E’ CAMBIATO, IN ATTESA DELLA GRANDE FESTA PATRONALE DI ANDRIA.
NELLA PROVINCIA DI BARI LA CITTA’ DI CORATO SEGNA ANCHE QUEST’ANNO IL PUNTO PIU’ ALTO PER CONTROLLI E ORDINE E NOI LO RICONOSCIAMO.

Il connubio tra Feste Patronali e commercio su aree pubbliche è antico e anch’esso sta cambiando profondamente. In maniera crescente le Amministrazioni Comunali continuano a declinare quasi completamente l’impegno logistico ed organizzativo di queste forme di Manifestazioni che, al contrario, andrebbero profondamente rivalutate.
In alcune città l’aspetto commerciale legato alla Festa Patronale sta sempre più assumendo caratteristiche privatistiche, al punto da poter parlare, in taluni casi, di una vera e propria fieropoli con organizzazione logistica e persino la riscossione dei tributi affidata arbitrariamente a soggetti che, di volta in volta, si mascherano dietro le più fantasiose sigle pur di recuperare somme non dovute ma che vengono fatte passare per oboli volontari quando tutti sanno che, in effetti, tali non sono, in palese violazione della vigente legge regionale e dei regolamenti comunali che distinguono in maniera chiara gli aspetti culturali, religiosi e ludici rispetto a quelli commerciali che sono molto ben disciplinati, con taluni compiti ed adempimenti che non possono essere delegati a soggetti terzi, quali l’assegnazione dei posteggi, la riscossione delle relative tasse ed imposte come quella per l’occupazione di suolo pubblico o per il servizio di igiene pubblica o l’elaborazione della graduatoria per l’assegnazione dei posteggi agli aventi diritto. Anche nelle ultime recenti edizioni delle Feste le cose, però, sono andate diversamente.
Al di la di questi aspetti seppur importanti, che tutti conoscono, che tutti “condividono” e che tutti tollerano, che sicuramente vanno affrontati e risolti nelle opportune sedi, merita attenzione, sicuramente merita attenzione l’aspetto sociale ed umano legato alle Fiere e alle Feste Patronali, in relazione alle attività di commercio su aree pubbliche.
Le Amministrazioni comunali piuttosto che Comitati d’affari all’uopo allestiti, continuano ad imporre costi per l’occupazione di suolo pubblico e per altri servizi dei quali spesso non se ne vede neanche l’ombra, esorbitanti e ormai inaccessibili, al punto che frequentare una di queste manifestazioni, per soli due giorni, può comportare costi complessivi di oltre cinquecento euro senza contare quelli aziendali propri dell’attività lavorativa.
Somme che ormai in pochissimi possono permettersi e che comunque non sono proporzionali alle aspettative di incasso che negli anni è diminuito in modo esponenziale.
Di fronte, quindi, ad un sempre crescente numero di venditori italiani e locali che vengono meno, aumenta il numero dei venditori extracomunitari, comunitari e comunque stranieri che, anche spesso senza aver preliminarmente provveduto agli adempimenti di legge al fine di ottenere una regolare concessione ad occupare il suolo pubblico e senza aver pagato i relativi oneri previsti, ormai riempiono le strade adibite alle manifestazioni improvvisandosi commercianti o facendolo per mestiere abituale.
Un fenomeno, questo, sempre più in crescita e che rappresenta un bellissimo esempio, dal punto di vista dell’integrazione sociale, ma che impone alle nostre Amministrazioni Pubbliche di predisporre tutta una serie di servizi, di luoghi fisici, di infrastrutture e condizioni ambientali in grado di accogliere dignitosamente questi enormi flussi, spesso migratori e temporanei, che sostano per alcuni giorni nelle città.
Spesso, quasi sempre non esiste nulla di tutto questo quindi accade che, nell’indifferenza generalizzata soprattutto delle Istituzioni,  questi grandi gruppi di venditori stranieri, spesso intere famiglie anche con bambini al seguito, non trovano predisposti neppure i minimi servizi di ospitalità da utilizzarsi almeno per le minime indispensabili necessità personali o collettive.
Ecco, quindi, che come registrato anche quest’anno e più che negli anni passati, in città interessate dallo svolgimento delle Feste Patronali, sopratutto in alcune importanti città della Provincia di Barletta-Andria-Trani nelle quali recentemente esse si sono svolte, aumentano le situazioni che destano preoccupazione, come anche pubblicamente denunciato da Associazioni radicate sul territorio, che non hanno finalità politiche o pseudo-politico-sindacali e diverse da quelle sempre accondiscendenti, silenti e spesso anche colluse col sistema.
Durante la permanenza sui posti di lavoro accade quindi di tutto cioè si fa tutto quello che una persona, una famiglia dovrebbe fare abitualmente nelle proprie residenze piuttosto che nei centri di accoglienza o di permanenza temporanea; dal soddisfacimento delle minime personali e fisiologiche necessità fino alla predisposizione di tutto quanto serve per la sopravvivenza come  la preparazione del cibo da consumarsi sul posto e tutto secondo il rigoroso rispetto delle proprie tradizioni ed usanze, anche religiose.
Abbiamo letto interventi a proposito che hanno anche sottolineato quanto talune situazioni, se diventano incresciose, non solo poste in essere da stranieri, possano rappresentare un danno anche per il turismo o disincentivarlo, come purtroppo sempre più frequentemente avviene nel nostro territorio.
Proprio perché questa ulteriore corretta analisi va tenuta in profonda considerazione, riteniamo quanto mai urgente che la problematica vada affrontata con la dovuta sensibilità e soprattutto mediante il coinvolgimento di tutte quelle Associazioni e Organizzazioni che operano nel Sociale che ogni giorno si dimostrano sensibili nei confronti delle minoranze e degli ospiti provenienti da altre Nazioni, per lavoro o per altre finalità lecite.
In attesa dell’ultima grande Festa Patronale di Andria, in programma la terza domenica di settembre e dell’ultima in assoluto in ordine di tempo cioè quella di Minervino Murge, senza aspettarci da entrambe alcun miglioramento rispetto a quanto accaduto fino allo scorso anno cioè ancora e sempre caos, ormai nella Bat il tempo delle Feste Patronali, anche per questo 2013, è terminato, da Barletta a Bisceglie, da Trani a Canosa, da Margherita di Savoia a Spinazzola la situazione è stata pessima ed in alcuni casi si sono superati tutti i limiti di tolleranza, in ogni senso ma di questo se ne è parlato troppo poco, come ormai di prassi e procedura.
Nota positiva, invece, arriva dalla Provincia di Bari e a tal proposito il vice-presidente dell’Associazione A.C.A.B., sig. Tortora Sebastiano, ha detto: “il comune di Corato, anche quest’anno, ha segnato il più alto livello di rispetto delle regole, come tra l’altro avviene tradizionalmente all’interno del mercato settimanale che dagli stessi operatori del settore è sempre stato portato ad esempio positivo, e di ciò rendiamo merito soprattutto al Corpo della Polizia Municipale e della Squadra Annonaria guidata egregiamente dal Tenente Giuseppe Di Pietro che continua a saper coniugare perfettamente rigidità, rispetto delle norme e senso dell’accoglienza e comprensione delle situazioni, anche di quelle più difficili”.
Sarà il caso di riflettere e di imparare anche da questo? 


                                                                                                          Ufficio di Coordinamento

                                                                                                         Associazione A.C.A.B.

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