Una riunione attesa e aperta a Movimenti ed Associazioni
che da anni si battono contro il potere politico conferito e contro le caste
dei nominati che hanno portato l’Italia oltre il baratro. Non è stato un caso
se proprio all'indomani dell’incontro si è consumato un altro scempio
istituzionale e politico guidato da quanti continuano a pensare di utilizzare
le istituzioni a proprio piacimento e senza il minimo rispetto per il popolo e
per i cittadini sui quali si riverseranno le conseguenze di comportamenti
irresponsabili e basati sul personalismo e sulla difesa delle lobbies
precostituite.
Venerdì 27 settembre 2013 è stato un giorno importante
per la comunità andriese che ha ospitato i maggiori rappresentanti dei
Movimenti con a capo Mariano FERRO (Movimento dei Forconi) e Danilo
CALVANI (C.R.A. – Comitati Riuniti Agricoltori) i quali, insieme a esponenti
locali, guidati da Giovanni DI RUVO dello “Scimpid”, hanno
animato il dibattito che è partito dalla visione della storica intervista a
Nando IOPPOLO dal titolo “Che Fare”, effettuata da Elia MENTA, dell’Accademia
della Libertà all’avvocato ed economista che ha contribuito con i suoi studi e
la sua opera divulgativa alla comprensione del modello economico
preudo-liberista e alla critica del cosiddetto “Pensiero Unico in Economia”.
Il dibattito, durato alcune ore, è stato il momento più
significativo dell’incontro perché il confronto tra le strategie, le azioni
avviate e quelle da porre in essere e una visione comune ma diversificata,
rappresenta proprio il collante per unire le forze ed arrivare all’obiettivo
finale cioè diventare protagonisti per rovesciare democraticamente il regime di
Stato precostituito ed assolutamente lontano dai bisogni reali delle persone,
delle imprese e dell’economia nazionale, esattamente come poi verificatosi il
giorno successivo con le notizie giunte sul futuro del governo italiano e gli
ulteriori aumenti di tasse ed imposte a carico dei cittadini, spettatori
passivi di un gioco che deve essere assolutamente fermato.
Tra i contributi più significativi del dibattito,
moderato da Sabino CANNONE, impegnato esponente andriese del mondo
sindacale, sono stati registrati quelli di Adolfo BUTTIGLIONE di “UNA
LIRA PER L’ITALIA”, di Domenico ZEOLI di “DIGNITA’ SOCIALE”,
di Nando DICE’ di “INSOFFERENZA CIVICA”, Antonio dell’OMO di
“ITALIA PRIMA”, di Nicoletta VARNIER, Pino CONVERTINI (Forconi
Brindisi) e di altri rappresentanti locali come Vincenzo SANTOVITO della
“L.A.C.”, Felice CAFAGNA e numerosi altri esponenti del mondo associazionistico
indipendente, intervenuti telefonicamente al dibattito, quindi Giancarlo NARDOZZI in rappresentanza del
gruppo “G.O.I.A. Bolkestein” (Ambulanti Torino), del dott. BISSOLATI, in video-conferenza da
Cerea (VR) e altri delle associazioni civiche e del mondo dell’associazionismo
sganciato dal servilismo politico dal quale hanno preso espressamente le
distanze.
Gradita la presenza in sala anche della figlia di Antonio Pantano, giornalista, scrittore
e studioso di economia.
A proposito della situazione locale non sono mancati i
riferimenti anche alla grave situazione occupazionale che si sta vivendo ormai
da molti anni proprio nella città di Andria con tassi di disoccupazione,
soprattutto giovanile, tra i più alti d’Italia e senza prospettiva di
cambiamento positivo. Proprio per dare un forte segnale di cambiamento di rotta
rispetto al continuo sperpero di fondi pubblici elargiti a favore di
associazioni, anche para-politiche, per manifestazioni che nulla hanno
apportato al territorio né in termini occupazionali né in termini di sviluppo
turistico o di progresso economico e sociale, alcuni interventi hanno ribadito
la necessità che sia congelata qualsiasi forma di elargizione di fondi e di
emolumenti per spettacoli e per iniziative similari che non producono benessere
ma sprechi e invece focalizzare l’attenzione proprio sugli aspetti
occupazionali che non siano anch’essi espressione di clientelismo e di
favoritismo ma di un’azione programmata, congiunta, concertata e condivisa per
creare le condizioni di un radicale cambio di rotta per sperare in un futuro
più adeguato alle emergenze del territorio, anche a livello provinciale,
considerato che anche a livello provinciale non si è ancora in grado di
programmare interventi a favore del lavoro e dell’occupazione per dare risposte
alle emergenze in atto e future, continuando, al contrario, ad alimentare e
foraggiare inutili e strumentali Agenzie che sono diventati contenitori di
quelle azioni clientelari cui spesso gli Enti promotori e fondatori delegano
tali funzioni deleterie anche per il tessuto sociale che si vede mortificato
dalla prevalenza di altre logiche a discapito della premialità e del merito.
L’assemblea tenutasi ad Andria, quindi, è stata molto più
di una convention nazionale con partecipanti provenienti da 9 Regioni differenti
ed è stato un passaggio importante verso un processo di unione che a nessuno
sarà consentito né di interrompere né di intralciare.
Tra i punti di condivisione assoluta quello relativo
all’azione che ora dovrà essere svolta sui territori per aggregare e
soprattutto per creare quella nuova idea di politica e di partecipazione che
questo sistema elettorale e le attuali organizzazioni politico-partitiche
chiuse in se stesse e organizzate in forma lobbistica ha completamente demolito
e sotterrato, cercando di isolare il pensiero diverso e libero, di denigrarlo
per emarginarlo in quanto fastidioso, enormemente fastidioso e scomodo.
C’è un interesse comune, quindi, che deve essere sempre e
comunque prevalente, in modo da attirare l’attenzione delle istituzioni e dei
media sui problemi di coesione sociale
determinatesi per la mancanza di lavoro e sviluppo dal settore primario, al
settore della produzione e dei servizi in generale.
La crisi italiana è diventata irreversibile mentre
reversibile è il nostro sistema politico ed è proprio l’approfondimento sulle
cause che hanno portato l’Italia in tale situazione di distruzione del paese ad
aver attirato l’attenzione del dibattito, in un contesto dell’UE e degli
organismi internazionali WTO, Codex, TADB, NATO, alla accettazione di una
visione pseudo-liberista della globalizzazione (senza dazi e dogane) che al di
là della retorica culturale dei benefici (libera circolazione di beni, merci e
persone) vede quotidianamente un depauperamento della famiglie e delle imprese
in senso lato, a tutto beneficio di pochi soggetti senza volto; finanza e
banche senza nessuna contropartita in termini di benessere e sviluppo sociale
alle popolazioni.
La sintonia manifestata negli interventi, dalla protesta
alla proposta di soluzione comune, vedrà
operativamente impegnate le associazioni ed i movimenti aderenti, anche quelli
di Andria, in una significativa prossima assemblea che coordinerà ogni azione a
livello nazionale, regionale e locale.
Un sincero ringraziamento agli organi di informazione che
hanno seguito l’evento e all’Associazione “Io Ci Sono!” per il coordinamento
tecnico-logistico e il supporto organizzativo.
Area
Coordinamento
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