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lunedì 2 settembre 2013

MARGHERITA DI SAVOIA : “Città in silenzio di fronte agli ultimi avvenimenti. Occorre svegliarsi”

Le vicende che stanno recentemente interessando Margherita di Savoia impongono un’ampia riflessione non solo sugli episodi stessi ma anche, se non soprattutto, sull’indole delle persone. Non è tanto quello che accade, infatti, a destare stupore quanto quello che NON accade.
Ormai non c’è più da meravigliarsi, purtroppo, per il triste spettacolo che caratterizza la nostra comunità, da tempo lacerata in divisioni, zizzanie, smanie di protagonismo, personalismi, sciocche rivalità, sterili dimostrazioni di arroganza e gesti di piaggeria al limite del ruffiano. Stupisce invece, ed in maniera ancor più dolorosa, l’apatia, il silenzio, l’atteggiamento sonnacchioso di una collettività che pare ormai essersi talmente abituata ad un simile andazzo da non dare più segni di vita. Qualsiasi cosa accada, il margheritano sembra attendere passivamente lo scorrere degli eventi senza fare una piega. Lo testimoniano, purtroppo, gli ultimi episodi avvenuti in città e nelle stanze dei bottoni: non un accenno di reazione, non una protesta, non uno scatto d’orgoglio, non un sussulto di fronte alle strane cose che troppo spesso avvengono nella nostra cittadina. Niente di niente. Encefalogramma piatto.
È come se una gigantesca cappa di cloroformio si fosse stagliata su Margherita di Savoia anestetizzando le passioni, il senso civico, la volontà di partecipazione ai processi decisionali. Il torpore con cui la nostra comunità sta subendo e continua a subire le decisioni che passano sopra le teste di tutti noi suona come un serio pericolo per il destino del nostro paese: occorre svegliarsi prima che sia troppo tardi, non è possibile sopportare passivamente ed in silenzio tutto quello  che accade senza prendere posizione né da una parte né dall’altra.
Bisogna assumersi con senso di responsabilità e dignità il coraggio delle proprie azioni se non si vuole che Margherita passi per un paese di menefreghisti. È quanto meno singolare, purtroppo, che questa abulia coinvolga a vario titolo i diversi attori sociali: dalle forze politiche (tanto di maggioranza quanto di opposizione) alle associazioni, dalle Parrocchie ai movimenti giovanili sarebbe lecito attendersi una partecipazione più attiva ed un atteggiamento più propositivo per il bene della nostra collettività.
Nessuno si senta offeso da quello che vuole essere non uno sfogo ma un pungolo per favorire una condivisione reale alla vita partecipativa della nostra cittadina, soprattutto nel rapporto fra cittadinanza ed istituzioni: perché i cittadini devono essere il cuore pulsante di una comunità, non gli spettatori passivi di decisioni prese da altri alle quali ci si adegua comunque, nel bene come nel male.
Diceva Albert Einstein: "il mondo è quel disastro che vedete non tanto per i guai combinati dai malfattori ma per l’inerzia dei giusti che se accorgono e stanno lì a guardare".
NICOLA DE VINCENZIIS

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