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giovedì 24 ottobre 2013

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : MALDESTRA E NON CONFORME ALLE LINEE GUIDA (D.M N. 557 DEL 1999) LA FIORITURA DEI PERCORSI CICLABILI

Presentata nei giorni scorsi, dal Gruppo Consiliare Uniti per San Ferdinando, un' interrogazione al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e al Prefetto della Provincia di Barletta-Andria-Trani, questo il testo:  

I sottoscritti Consiglieri Comunali,

premesso che:

l’utilizzo della bicicletta, come mezzo di trasporto, risulta utile sia in termini di buona salute psico-fisica, sia in termini di risparmio economico e sia in termini di efficienza energetica complessiva;

durante l'Amministrazione Puttilli e precisamente negli anni dal 2008 al 2011, furono approvate e finanziate (a valere interamente sulle risorse comunitarie dei Fondi FESR) due progettualità - Le Porte del Parco fluviale della Val d’Ofanto e il Programma Integrato di Rigenerazione della Val d’Ofanto, zona di espansione ex 167 - che contenevano ben precise scelte politiche tese a dotare la nostra città di una rete di percorsi ciclabili, quale prerogativa di sostenibilità ambientale e di connessione con il fiume Ofanto, il tutto, preservando una adeguata fluidità del traffico carrabile con quello pedonale nel rispetto delle norme in vigore;

considerato che:

con successive e reiterate Ordinanze del Sindaco pro-tempore, aventi per oggetto la disciplina della circolazione stradale e l’istituzione di nuove piste ciclabili, si è rivoluzionata la circolazione stessa a San Ferdinando di Puglia, senza tener conto della necessaria “istruttoria pubblica” che, sempre, deve precedere l’istituzione di un nuovo tratto a mobilità lenta, allorquando esso impatta sul centro storico e sul tessuto produttivo e organizzativo locale;

considerato inoltre che:

un siffatto pullulare di percorsi ciclabili presuppone l’adozione, in via preventiva, degli adeguati e propedeutici strumenti di pianificazione e progettazione previsti dalle norme vigenti; 

appare dubbia e controversa l’opportunità e la convenienza di tali interventi estemporanei e lacunosi, sotto il profilo degli aspetti legati alla sicurezza dei tracciati;


preso atto che:

tali tracciati non risultano continui e riconoscibili; non risultano realizzati con fondi, finiture,  arredi e accessori omogenei; non risultano chiari ed univoci, con segnalazioni adeguate delle direzioni e dei percorsi di avvicinamento;

visto:

il D.M. 30 novembre 1999, n. 557, Regolamento recante “Norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”;

il D.Lgs. n. 285 del 30 aprile 1992 “Nuovo Codice della Strada”.

Si interroga il Sindaco per sapere:

1)      se, dal punto di vista tecnico-legislativo, ritiene il suo operato conforme al  D.M. 30 novembre 1999, n. 557, il quale disciplina le Linee guida per la progettazione degli itinerari ciclabili;

2)      se non ritiene di avere ecceduto nell’uso delle Ordinanze Sindacali ex artt. 5,6,7 del Nuovo Codice della Strada, atteso che, risulta assente, a monte, un qualsivoglia piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano previsti gli interventi da realizzare, e che sia comprensivo dei dati sui flussi ciclistici, delle lunghezze dei tracciati, della stima economica di spesa e di una motivata scala di priorità e dei relativi tempi di realizzazione;

3)      se, in materia di sicurezza, ritiene di aver ottemperato alla c.d. verifica di compatibilità con le altre modalità di trasporto, verifica normativamente prevista per i Comuni, come il nostro, non obbligati alla predisposizione e all’approvazione del Piano Urbano del Traffico (PUT);

4)      se non ritiene utile sospendere tale maldestra predisposizione dei percorsi ciclabili cittadini, avviando, nel contempo e nelle more dell'adozione degli strumenti di pianificazione e progettazione previsti dal D.M. 30 novembre 1999 n. 557, una Istruttoria Pubblica sulla questione, di concerto con i Gruppi Consiliari, le Associazioni Ambientaliste e le Organizzazioni Sindacali e di Categoria locali.

In ogni caso, a S.E., il Sig. Prefetto, si chiede di verificare, sulla questione, il rispetto delle norme in vigore e la regolarità degli atti, a tutela della collettività sanferdinandese.


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