I Carabinieri della Stazione di Trinitapoli hanno arrestato S. A., 36 anni, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e tentata estorsione in flagranza di reato.
I Carabinieri, su segnalazione giunta sul servizio 112, intervenivano presso un’abitazione privata ubicata nel centro abitato casalino dove era stata segnalata una furiosa lite in atto. Giunti sul posto sorprendevano il S. che al culmine dell’ennesima lite familiare, per futili motivi, aggrediva con calci e pugni i propri genitori procurando loro varie lesioni, giudicate guaribili con prognosi di 3 giorni.
Il pronto intervento dei militari operanti che bloccavano subito il S. impediva più gravi conseguenze. L’attività d’indagine condotta nell’immediatezza dei fatti dai Carabinieri intervenuti sul posto e da altri sopraggiunti sul luogo in rinforzo avrebbe consentito di dimostrare l’abitualità della condotta violenta del SANTARELLA che pertanto veniva condotto in caserma ed arrestato. S. dopo le formalità di rito è stato associato alla Casa circondariale di Foggia come disposto dall’A.G.
I Carabinieri della Stazione di Trinitapoli hanno tratto in arresto I. L., 23 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia, per il reato di rapina e lesione personale ai danni di una sessantacinquenne pensionata del comune casalino.
I., infatti, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 2 settembre scorso, nel centro abitato di Trinitapoli, e precisamente in via Isonzo, a volto scoperto e disarmato, con violenza e minaccia, dopo aver scaraventato a terra la donna, s’impossessò del suo borsello contenente la somma contante euro di € 750,00, pari alla pensione appena riscossa presso il locale ufficio postale, nonché le strappava dal collo una collanina d’oro, dileguandosi subito dopo.
La vittima in seguito alla caduta riportava lesioni giudicate guaribili in 5 giorni. Il provvedimento è scaturito dalle risultanze investigative dei militari della locale stazione che sfruttavano al meglio la preziosa descrizione fornita dalla donna del suo aggressore. L’arrestato è stato tradotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari come disposto dall’A.G.
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