LA PETIZIONE PARLAVA CHIARO E LA VOLONTA' DEL POPOLO DEVE PREVALERE SU QUALSIASI ALTRO INTERESSE.
La recinzione di tutta la villa comunale è un atto improrogabile, necessario, dovuto e soprattutto voluto dagli andriesi.
La più grande Petizione Popolare della storia parlava chiaro e quegli oltre cinquemila cittadini andriesi che si recarono ai banchetti delle Libere Associazioni Civiche Andriesi chiesero in modo democratico, senza se e senza ma, la recinzione del più grande e storico polmone verde cittadino, così come la stessa richiesta venne proposta dal più autorevole esponente di maggioranza in consiglio comunale .
Non un capriccio, non un interesse di parte, non il voler celare altre finalità ma la consapevolezza e la maturità di proteggere seriamente quel luogo che rimane un tesoro di questa città e come tale va salvaguardato e custodito.
Ricordiamo ancora quanto si sia ricamato e gettato fango su quell'iniziativa che tutti hanno visto essere concreta e inattaccabile. L'avvocato dei diavoli tentò anche una contaminazione mediante l'utilizzo di alcuni falsificatori che firmarono la petizione a nome di personaggi famosi che comunque nelle loro città hanno contribuito e contribuiscono a dare benessere e civiltà anche attraverso la protezione adeguata dei beni pubblici e quelli non sono falsi.
Se è vero, quindi, che ancora oggi le cronache cittadine parlano di una villa comunale che, nonostante affidamenti a protezioni private con esborsi di denaro pubblico, mostra segni di degrado e di danneggiamenti, allora non si comprendono le ragioni di un'ostinazione tale considerato altresì che la totale recinzione della villa comunale mediante non un ingabbiamento ma una recinzione artistica come quella di altri parchi comunali, potrebbe tranquillamente coesistere con altri "progetti" in atto che riguardano sempre la protezione del polmone verde, anche se con una concezione completamente differente e diversa dalla nostra.
Non vogliamo, quindi, entrare nel merito di talune scelte ma in ogni caso riteniamo che se è vero che quando le parole escono dalla bocca poi devono avere un seguito, si metta sul tavolo quella petizione e la si ponga subito in atto in modo da evitare che anche questa questione di carattere generale venga inquinata da strumentalizzazioni politiche delle quali non ce ne può fregar di meno mentre quello che vogliamo è la considerazione istituzionale di una volontà popolare che non può essere messa in discussione perché libera ed indipendente.
Non diteci che non ci sono soldi. Per favore, non toccate questo tasto perché la musica la conosciamo già.
Un vecchio detto andriese dice: "liv'l dalla goul ì mittl addià angvoul" (toglilo dalla gola e mettilo dove occorre)
Le Associazioni Civiche Andriesi promotrici della Petizione Popolare
Pro-Recinzione villa comunale di Andria
La recinzione di tutta la villa comunale è un atto improrogabile, necessario, dovuto e soprattutto voluto dagli andriesi.
La più grande Petizione Popolare della storia parlava chiaro e quegli oltre cinquemila cittadini andriesi che si recarono ai banchetti delle Libere Associazioni Civiche Andriesi chiesero in modo democratico, senza se e senza ma, la recinzione del più grande e storico polmone verde cittadino, così come la stessa richiesta venne proposta dal più autorevole esponente di maggioranza in consiglio comunale .
Non un capriccio, non un interesse di parte, non il voler celare altre finalità ma la consapevolezza e la maturità di proteggere seriamente quel luogo che rimane un tesoro di questa città e come tale va salvaguardato e custodito.
Ricordiamo ancora quanto si sia ricamato e gettato fango su quell'iniziativa che tutti hanno visto essere concreta e inattaccabile. L'avvocato dei diavoli tentò anche una contaminazione mediante l'utilizzo di alcuni falsificatori che firmarono la petizione a nome di personaggi famosi che comunque nelle loro città hanno contribuito e contribuiscono a dare benessere e civiltà anche attraverso la protezione adeguata dei beni pubblici e quelli non sono falsi.
Se è vero, quindi, che ancora oggi le cronache cittadine parlano di una villa comunale che, nonostante affidamenti a protezioni private con esborsi di denaro pubblico, mostra segni di degrado e di danneggiamenti, allora non si comprendono le ragioni di un'ostinazione tale considerato altresì che la totale recinzione della villa comunale mediante non un ingabbiamento ma una recinzione artistica come quella di altri parchi comunali, potrebbe tranquillamente coesistere con altri "progetti" in atto che riguardano sempre la protezione del polmone verde, anche se con una concezione completamente differente e diversa dalla nostra.
Non vogliamo, quindi, entrare nel merito di talune scelte ma in ogni caso riteniamo che se è vero che quando le parole escono dalla bocca poi devono avere un seguito, si metta sul tavolo quella petizione e la si ponga subito in atto in modo da evitare che anche questa questione di carattere generale venga inquinata da strumentalizzazioni politiche delle quali non ce ne può fregar di meno mentre quello che vogliamo è la considerazione istituzionale di una volontà popolare che non può essere messa in discussione perché libera ed indipendente.
Non diteci che non ci sono soldi. Per favore, non toccate questo tasto perché la musica la conosciamo già.
Un vecchio detto andriese dice: "liv'l dalla goul ì mittl addià angvoul" (toglilo dalla gola e mettilo dove occorre)
Le Associazioni Civiche Andriesi promotrici della Petizione Popolare
Pro-Recinzione villa comunale di Andria
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