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lunedì 25 novembre 2013

SPINAZZOLA : Blocca il cantiere del solare termodinamico

Tutto sempre più inspiegabile quello che sta avvenendo intorno alla vicenda dell’impianto solare termodinamico che si vuole costruire sul territorio di Banzi, a ridosso della città di Palazzo San Gervasio, al confine di Spinazzola. Mentre i sindaci dell’Alto Bradano hanno detto «No» all’insediamento industriale che andrebbe ad occupare 262 ettari di terreno, motivandolo tanto in difesa del suolo, dell’ambiente e della salute, i lavori pur non ancora definita la procedura VIA avanzata dalla società Teknosolar 2 srl titolare del progetto, stavano per avere inizio. Almeno per l’allacciamento alla rete della Snam Rete Gas società che dovrebbe fornire il combustibile sostitutivo quando per produrre energia in continuo nell’impianto da 50MW, dovesse mancare il sole oppure di notte.

A fermare i lavori una ordinanza dall’ufficio tecnico di Palazzo San Gervasio ed i cittadini del comitato «No al solare Termodinamico », presidente Maurizio Tritto, accorsi ieri mattina sul cantiere. Il responsabile dell’ufficio tecnico Comunale, Antonio Clinico, ha motivato l’immediata sospensione dei lavori in ragione della mancata comunicazione del DURC da parte della ditta appaltante e dei contratti di servitù che la Snam avrebbe dovuto far pervenire al Palazzo di Città. Come dire che i lavori sono iniziati un po’ alla “carlona”, fregandosene delle leggi e regolamenti, sottolineati nell’atto di sospensiva. Affidato per gli adempimenti al comando della Polizia Municipale e ai Carabinieri.

Perché i cittadini sono stati tenuti all’oscuro del progetto su di un territorio in cui 147 sono le partite Iva, ovvero le micro aziende agricole che da quel suolo ci vivono? Ed ancora e soprattutto, perché da subito non sono stati resi noti alle popolazioni i pericoli a partire dagli incendi? Di quale certezze gode l’azienda per sentire il suo progetto di certo giungere in porto? Queste ed altre domande ieri mattina, mentre venivano piazzati gli striscioni del presidio. La società Teknosolar 2 di Matera e una controllata della Teknosolar Italia srl a sua volta controllata al 100% dalla Garanza Tech S.L. spagnola. Il loro impianto, una versione dieci volte più esteso di quello sperimentale siciliano “Archimede ” che fa capo al fisico Rubbia.

Nessuna rassicurazione per le popolazione che a pelle sentono il pericolo per un impianto definito predatore del futuro, che condannerebbe, trasformandolo, il territorio tutt’altro che un deserto. Per il momento cantieri del sole bloccati a Palazzo San Gervasio qui più che produrre energia il clima sta surriscaldando gli animi, contrari agli uomini d’oro del business delle rinnovabili.


di COSIMO FORINA
La Gazzetta del Mezzogiorno

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