Mentre i cittadini
continuano a chiedersi perché pagare tanto dopo aver faticato per una buona
raccolta differenziata; mentre i commercianti, gli artigiani, gli imprenditori
continuano a chiedersi perché pagare tanto se si produce pochissimi rifiuti e
se già si pagano costosi servizi di raccolta privata; mentre non si conosce
ancora il futuro della nuova tassazione che a breve comparirà nelle nostre
cassette postali con richieste di tanti altri soldi, pare che, finalmente, sia
stato partorito il topolino ed ecco che tutto cambia.
Ricordate quella barzelletta
delle due notizie, una negativa e l’altra positiva? Quella positiva era che il
malato aveva ancora un mese di vita, quella negativa era che il medico aveva
dimenticato di dirgli che dopo un mese sarebbe morto.
Noi andriesi stiamo facendo
la stessa fine. Le espressioni di soddisfazione da parte della componenti
politiche e persino di alcuni sindacati, che con euforia e inspiegabile
soddisfazione gridano quasi alla vittoria per aver ottenuto la rateazione degli
enormi importi da versare, rasenta il ridicolo e se qualcuno crede che la cosa
sia tranquillizzante allora si sbaglia ancora di grosso.
Dopo le clamorose, contese
vittorie a chi vogliamo darla la coppa Rimet?
Diamola a tutti quelli che
si autoesaltano per aver raggiunto il risultato del secolo mentre al popolo, ai
cittadini, ai contribuenti rimane l’amarissima soddisfazione di vedersi
frazionata la vita, frazionate le preoccupazioni e finanche frazionata la
morte. Eh si, perché morire a rate è tutt’altra cosa così come sarà tutt’altro
quello che ci aspetta con il prossimo, imminente arrivo delle nuove batoste perché
se qualcuno pensa di non parlare della nuova tassa sulla casa e su altri
servizi deviando l’attenzione sulle futilità e sulle eterne ciarlerie politico-amministrative
locali vuol dire che oltre ad essere persecutorio è anche maligno.
Dicono che le colpe stiano a
Roma, o a Bruxelles o a Strasburgo o a Berlino o a Parigi. Questo a noi
interessa poco perché se qualcuno consente che le nostre vite vengano gestite e
stiano nelle mani straniere non c’è da rallegrarsi e questa, semmai, è
un’ulteriore aggravante per l’intera classe politica che da tempo ormai non ci
rappresenta più e approfitta per autocelebrarsi e autorappresentarsi.
Una sola semplice ed ingenua
raccomandazione: la si smetta di millantare messaggi propagandistici
subliminali e stanchevoli utilizzando, strumentalmente, la buona prassi della
raccolta differenziata, della tutela ambientale con la motivazione di risparmi
e di agevolazioni che mai nessuno ha ancora né visto né toccato con mano e alle
quali, francamente, ormai non ci crede più nessuno.
Qualcosa da dire a
proposito? Bocche cucite e tutti a cuccia. E, ci raccomandiamo, nessuno
protesti perché anche protestare è vietato, severamente vietato e se lo fai son
dolori ma noi protesteremo, eccome se protesteremo e lo faremo, come sempre,
con le armi della democrazia e della libertà. Qualcuno si sta preparando per
fermarci? Con quali armi improprie? Con le solite? Con l’indifferenza
manifestata sino ad oggi di fronte ad una richiesta di incontro, regolarmente protocollata,
presentata dalla nostra Associazione e mai evasa?
Come dobbiamo chiamarlo
questo tipo di atteggiamento? Mafioso? Dittatoriale? Imperativo? O forse
addirittura peggio ancora?
... e noi che ci ostiniamo a credere di essere ancora in
democrazia.
Vogliono dare il premio Nobel per la Pace a Putin, noi
siamo certi che ci siano altri personaggi più meritevoli e già abituati a
riceverne in quantità industriale che stanno facendo molto peggio dello zar
russo.
Chissà che anche il Premio Nobel non venga ad Andria.
Andria, 6
marzo 2014 Il Presidente L.A.C.
Santovito Vincenzo
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