Foto Artemia Salina |
Il
Consiglio Comunale che si è tenuto ieri mattina ci ha raccontato di un panorama
politico ancora incerto, piuttosto superficiale, animato a tratti da scontri
personali , per certi aspetti assolutamente approssimativo. Il Consiglio
Comunale, infatti, voluto dai quattro consiglieri schittulliani sembra
essere la classica montagna che partorisce un topolino. In estrema sintesi
registriamo che nessuno dei punti all’ordine del giorno è stato, in pratica,
nulla più che una sorta di appassionata chiacchierata, centrata su temi ormai stantii (per quanto importanti), sui quali si è clamorosamente e da più parti
(maggioranza ed opposizione), incapaci di progredire . Vizi di forma hanno
impedito ai consiglieri schittulliani di trasformare in azione (e ne avrebbero
avuto anche i numeri) ciò che essi hanno voluto fortemente discutere: mancavano
proposte scritte di deliberati, in sostanza una sorta di autogol burocratico.
Prima dell’inizio della trattazione dei vari punti, c’è stato lo spazio per
alcune interrogazioni. Così la Galiotta ha evidenziato il problema della
palestra non funzionante nonostante la stessa abbia ricevuto il certificato di
agibilità (peraltro qui si è aperta una questione parallela concernente
l’ingegnere scelto che non sarebbe l’unico in possesso dei requisiti per la
redazione del certificato, come asserito in un precedente consiglio); Ippolito
ha chiesto da dove derivasse il discusso dato del 70% di evasione fiscale a
Margherita e a che punto fosse la questione SICEL; Piccolo ha chiesto nuovi
lumi sui licenziamenti e la nuova assunzione presso il parcheggio di Via
Risorgimento; la Cusmai ha domandato circa questioni inerenti i lavori pubblici
(Viale Ofanto, PUG e Piano delle coste), circa la situazione responsabili di
servizio (ne abbiamo 12 al costo di circa 70mila eurini) e circa la presunta
scomparsa di fascicoli presso l’Ufficio Tecnico (che pare, in realtà, solo una
voce).
Ci sono riferimenti anche alle interrogazioni di Galante (che arriverà
più tardi in consiglio) e Monica Russo. Il primo chiede chiarimenti sull’area
mercatale e le sue condizioni igienico sanitarie e sui quadri del pittore
Galante Civera, la seconda invoca lumi su di una situazione che ha a che fare
con l’ex comandante dei vigili. A queste interrogazioni le risposte o non ci sono
(nel senso che la maggioranza dichiara di volerle approfondirle per poi poter
rispondere dettagliatamente) oppure non soddisfano i consiglieri che hanno
posto i quesiti. Si arriva così alla trattazione dei punti all’ordine del
giorno.
Un pugnace consigliere Lamonaca insiste per votare un atto di indirizzo
per recedere dal contratto con Ecologica Pugliese (ancora oggi alcuni punti del
nuovo accordo con l’azienda, che prevedevano entro il 28 febbraio la loro messa
in pratica, risultano non compiuti), ma non avendo formulato una proposta per
iscritto ottiene solo di riattivare i riflettori sulla spinosa questione dei
rifiuti. Da qualsiasi prospettiva la si guardi, comunque, la situazione dei
rifiuti appare assolutamente statica, da mesi si trascinano sempre le stesse
controversie e le promesse di nuove campagne informative dopo Pasqua, lasciano
il tempo che trovano: la cittadinanza vuole vedere i fatti ed è evidentemente
stanca, per non dire rassegnata, a causa di questa situazione. Al secondo punto
all’ordine del giorno si torna a parlare dell’ex-scuola Kennedy e della sua
destinazione: l’istituto aeronautico “Nobile”. Prende la parola Ippolito, che
seppur animato dal desiderio di evidenziare l’infelicità di tale scelta, non
può non esser messo di fronte al fatto compiuto: lui stesso votò in quella
direzione. Al terzo punto interviene la Galiotta per tornare a parlare della
delibera 196 (questione parcheggio Gen. dalla Chiesa), facendosi portavoce
dell’istanza di 600 persone che ne chiedono da tempo la revoca. La Galiotta,
che pure riassume tutte le ragioni a riguardo, avvalendosi anche di una carta
topografica della zona, non ottiene però che si possa votarne la revoca: anche
qui manca una proposta formulata correttamente.
Né le opposizioni che pure
hanno spesso appoggiato il comitato 196 sono apparse, invero, incisive in
questo frangente. Anche il quarto punto (la votazione di sfiducia del
Presidente del Consiglio) si chiude in cavalleria: vizi di forma ne impediscono
il voto. Il quinto punto, inerente l’Unione dei Comuni, ci fornisce, invece,
un’altra indicazione: gli schittulliani si astengono. Con il loro voto
contrario ci sarebbe stato un pareggio nei voti (8 a 8, anziché 8 a 4 per la
maggioranza). Leggiamo tra le righe che, pur essendo i rapporti in maggioranza
ormai tesissimi, gli schittulliani non sembrano intenzionati ad infiggere colpi
troppo duri alla già traballante condizione amministrativa. L’ultimo punto
all’ordine del giorno (la nomina della commissione consiliare circa la vicenda
dei rifiuti), per questioni di approfondimenti tecnici, è rinviato. La
fotografia complessiva è dunque quella di una classe politica che da più parti,
risulta ancora incapace di smuovere veramente le acque (il paradosso è che una
fragile maggioranza ha avuto gioco piuttosto facile nel parare colpi che, se
meglio orchestrati dagli schittulliani, e affondati con meno morbidezza
dall’opposizione, avrebbero potuto ottenere risultati ben più pesanti). Resta
da capire quanto il risultato globale dell’assise odierno sia stato voluto e
quanto sia stato il frutto di leggerezze e calcoli sbagliati. Morale? La stessa
da anni. Ogni giorno che passa, il paese perde terreno e nessuno sembra in
grado di invertire questa tendenza.
A breve, il video del consiglio.
P.S.: Siccome ultimamente è capitato che si siano alzate voci insoddisfatte dei
nostri riassunti (c’è chi si lamenta di omissioni o, addirittura, di
manipolazioni di quanto accaduto), ci teniamo a sottolineare che tali nostre
sintesi sono solo una descrizione minima di quanto avviene nel consiglio,
descrizione nella quale ci sforziamo di essere il più precisi possibile, senza,
nel contempo, esimerci dal dire le cose come le vediamo da qui. Dalla balzana
idea che vogliamo favorire una parte piuttosto che un’altra, ci scagionano, comunque,
due cose evidenti. La prima è che pubblichiamo il video integrale del consiglio
(e quindi chiunque può oggettivamente vedere quello che è successo, traendone
le sue personali considerazioni). La seconda è che le lamentele ai nostri
riassunti vengono ormai da tutte le parti in causa, siano esse maggioranza o
opposizione. Il motivo lo sapete già: noi non siamo allineati con nessuno e,
per questo, prima o poi qualcuno scontentiamo sempre.
Ass. Artemia Salina
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