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martedì 15 aprile 2014

MARGHERITA DI SAVOIA : "La montagna che partorisce un topolino". Consiglio comunale fermo su temi stantii

Foto Artemia Salina
Il Consiglio Comunale che si è tenuto ieri mattina ci ha raccontato di un panorama politico ancora incerto, piuttosto superficiale, animato a tratti da scontri personali , per certi aspetti assolutamente approssimativo. Il Consiglio Comunale, infatti, voluto dai quattro consiglieri schittulliani sembra essere la classica montagna che partorisce un topolino. In estrema sintesi registriamo che nessuno dei punti all’ordine del giorno è stato, in pratica, nulla più che una sorta di appassionata chiacchierata, centrata su temi ormai stantii (per quanto importanti), sui quali si è clamorosamente e da più parti (maggioranza ed opposizione), incapaci di progredire . Vizi di forma hanno impedito ai consiglieri schittulliani di trasformare in azione (e ne avrebbero avuto anche i numeri) ciò che essi hanno voluto fortemente discutere: mancavano proposte scritte di deliberati, in sostanza una sorta di autogol burocratico. 
Prima dell’inizio della trattazione dei vari punti, c’è stato lo spazio per alcune interrogazioni. Così la Galiotta ha evidenziato il problema della palestra non funzionante nonostante la stessa abbia ricevuto il certificato di agibilità (peraltro qui si è aperta una questione parallela concernente l’ingegnere scelto che non sarebbe l’unico in possesso dei requisiti per la redazione del certificato, come asserito in un precedente consiglio); Ippolito ha chiesto da dove derivasse il discusso dato del 70% di evasione fiscale a Margherita e a che punto fosse la questione SICEL; Piccolo ha chiesto nuovi lumi sui licenziamenti e la nuova assunzione presso il parcheggio di Via Risorgimento; la Cusmai ha domandato circa questioni inerenti i lavori pubblici (Viale Ofanto, PUG e Piano delle coste), circa la situazione responsabili di servizio (ne abbiamo 12 al costo di circa 70mila eurini) e circa la presunta scomparsa di fascicoli presso l’Ufficio Tecnico (che pare, in realtà, solo una voce). 
Ci sono riferimenti anche alle interrogazioni di Galante (che arriverà più tardi in consiglio) e Monica Russo. Il primo chiede chiarimenti sull’area mercatale e le sue condizioni igienico sanitarie e sui quadri del pittore Galante Civera, la seconda invoca lumi su di una situazione che ha a che fare con l’ex comandante dei vigili. A queste interrogazioni le risposte o non ci sono (nel senso che la maggioranza dichiara di volerle approfondirle per poi poter rispondere dettagliatamente) oppure non soddisfano i consiglieri che hanno posto i quesiti. Si arriva così alla trattazione dei punti all’ordine del giorno. 
Un pugnace consigliere Lamonaca insiste per votare un atto di indirizzo per recedere dal contratto con Ecologica Pugliese (ancora oggi alcuni punti del nuovo accordo con l’azienda, che prevedevano entro il 28 febbraio la loro messa in pratica, risultano non compiuti), ma non avendo formulato una proposta per iscritto ottiene solo di riattivare i riflettori sulla spinosa questione dei rifiuti. Da qualsiasi prospettiva la si guardi, comunque, la situazione dei rifiuti appare assolutamente statica, da mesi si trascinano sempre le stesse controversie e le promesse di nuove campagne informative dopo Pasqua, lasciano il tempo che trovano: la cittadinanza vuole vedere i fatti ed è evidentemente stanca, per non dire rassegnata, a causa di questa situazione. Al secondo punto all’ordine del giorno si torna a parlare dell’ex-scuola Kennedy e della sua destinazione: l’istituto aeronautico “Nobile”. Prende la parola Ippolito, che seppur animato dal desiderio di evidenziare l’infelicità di tale scelta, non può non esser messo di fronte al fatto compiuto: lui stesso votò in quella direzione. Al terzo punto interviene la Galiotta per tornare a parlare della delibera 196 (questione parcheggio Gen. dalla Chiesa), facendosi portavoce dell’istanza di 600 persone che ne chiedono da tempo la revoca. La Galiotta, che pure riassume tutte le ragioni a riguardo, avvalendosi anche di una carta topografica della zona, non ottiene però che si possa votarne la revoca: anche qui manca una proposta formulata correttamente. 
Né le opposizioni che pure hanno spesso appoggiato il comitato 196 sono apparse, invero, incisive in questo frangente. Anche il quarto punto (la votazione di sfiducia del Presidente del Consiglio) si chiude in cavalleria: vizi di forma ne impediscono il voto. Il quinto punto, inerente l’Unione dei Comuni, ci fornisce, invece, un’altra indicazione: gli schittulliani si astengono. Con il loro voto contrario ci sarebbe stato un pareggio nei voti (8 a 8, anziché 8 a 4 per la maggioranza). Leggiamo tra le righe che, pur essendo i rapporti in maggioranza ormai tesissimi, gli schittulliani non sembrano intenzionati ad infiggere colpi troppo duri alla già traballante condizione amministrativa. L’ultimo punto all’ordine del giorno (la nomina della commissione consiliare circa la vicenda dei rifiuti), per questioni di approfondimenti tecnici, è rinviato. La fotografia complessiva è dunque quella di una classe politica che da più parti, risulta ancora incapace di smuovere veramente le acque (il paradosso è che una fragile maggioranza ha avuto gioco piuttosto facile nel parare colpi che, se meglio orchestrati dagli schittulliani, e affondati con meno morbidezza dall’opposizione, avrebbero potuto ottenere risultati ben più pesanti). Resta da capire quanto il risultato globale dell’assise odierno sia stato voluto e quanto sia stato il frutto di leggerezze e calcoli sbagliati. Morale? La stessa da anni. Ogni giorno che passa, il paese perde terreno e nessuno sembra in grado di invertire questa tendenza.

A breve, il video del consiglio. 

P.S.: Siccome ultimamente è capitato che si siano alzate voci insoddisfatte dei nostri riassunti (c’è chi si lamenta di omissioni o, addirittura, di manipolazioni di quanto accaduto), ci teniamo a sottolineare che tali nostre sintesi sono solo una descrizione minima di quanto avviene nel consiglio, descrizione nella quale ci sforziamo di essere il più precisi possibile, senza, nel contempo, esimerci dal dire le cose come le vediamo da qui. Dalla balzana idea che vogliamo favorire una parte piuttosto che un’altra, ci scagionano, comunque, due cose evidenti. La prima è che pubblichiamo il video integrale del consiglio (e quindi chiunque può oggettivamente vedere quello che è successo, traendone le sue personali considerazioni). La seconda è che le lamentele ai nostri riassunti vengono ormai da tutte le parti in causa, siano esse maggioranza o opposizione. Il motivo lo sapete già: noi non siamo allineati con nessuno e, per questo, prima o poi qualcuno scontentiamo sempre. 

Ass. Artemia Salina

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