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mercoledì 16 aprile 2014

PUGLIA : “Identità e merito, le nuove leve dell’Università del futuro”

Considerazioni emerse dal confronto tra il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Antonio Felice Uricchio e Andrea Volpi, Presidente Nazionale di Azione Universitaria


“Meritiamoci l’Università” - Pensieri, impressioni e valutazioni della politica universitaria degli ultimi anni. È questo il titolo del libro ispiratore del convegno organizzato dall’Associazione Puntoit, svoltosi lo scorso sabato 12 Aprile presso la Biblioteca comunale “G. Ceci”, durante il quale è stato presentato e dal quale è stato possibile imbastire una seria e lucida discussione sui temi enunciati. Il convegno si è aperto con il saluto iniziale del Sindaco di Andria Nicola Giorgino, dell’Assessore alla Cultura Antonio Nespoli e di Andrea Barchetta dell’Associazione Puntoit, e ha proseguito con gli interventi del Prof. Antonio Felice Uricchio Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e di Andrea Volpi Presidente Nazionale di Azione Universitaria nonché co-autore del libro sopracitato. Moderatore del convegno è stato Attilio Romita Caporedattore TGR Puglia.
Il calibro degli intervenuti, e dunque dei relatori, lascia ben immaginare quale sia stato il livello di discussione dialettica. Cogliendo direttamente dall’opera di Volpi alcuni passi e alcune riflessioni, si è potuto analizzare e spiegare quelli che sono stati i momenti critici della politica nazionale nei confronti dell’Università, quelli che sono gli aspetti positivi che ancora sussistono, fornire un bilancio seppur provvisorio dell’attuale stato di cose della nostra massima istituzione formativa.
A questa fase di analisi critica della discussione, si è poi giunti alla fase propositiva.
Si è tentato di tracciare sinteticamente i percorsi istituzionali, politici e formativi che l’Università deve percorrere insieme ai suoi frequentatori abituali, cioè i giovani. Percorso che naturalmente deve essere sostenuto da una strategia politica nazionale organica e lungimirante, che esalti le eccellenze e non escluda tutti quei giovani studenti che nonostante abbondino in termini di genialità scarseggiano in termini di mezzi.
Dunque, tirando le somme, l’Università deve garantire a tutti una formazione eccellente, ma questi “tutti” se la devono, è il caso di dirlo, meritare. Meritare in che senso? Innanzitutto facendo un percorso universitario serio e ad alto rendimento. In seguito battendosi vivacemente per una Università migliore, all’altezza delle esigenze del mondo contemporaneo, globalizzato e dominato dalle competenze super-specialistiche.

Non dimentichiamo che l’Università è un’istituzione europea antichissima. Anzi, è un’istituzione autenticamente italiana, infatti la prima Università al mondo è quella di Bologna fondata nel 1088. L’Università è il segno dell’identità culturale e intellettuale di noi italiani e di noi europei. La diffusione della sua rete ha posto le radici identitarie di milioni di cittadini europei. Non ci sarebbe stata l’Europa senza le Università. La dignità che le deve essere riservata dunque è massima, il sostegno delle Istituzioni deve essere totale.

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