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News dalle Città della BAT

mercoledì 11 giugno 2014

ANDRIA : CENTRO STORICO: MOVIDA E COMPORTAMENTI SCORRETTI COSE DIVERSE SONO.

ESERCENTI, PRONTI AD UN CONFRONTO CON RESIDENTI, AMMINISTRATORI E CITTADINI, AFFERMANO: NON CRIMINALIZZATECI, SPESSO SIAMO VITTIME MA MAI CARNEFICI.
LE REGOLE CI SONO E VANNO FATTE RISPETTARE.

Non ci stanno gli esercenti del centro storico andriese che con tantissima fatica, spesso ricorrendo all’utilizzo di risorse economiche frutto di sacrifici familiari e attinte da risparmi di anni di lavoro, hanno investito per rilanciare, almeno dal punto di vista commerciale, il borgo antico della città di Andria che dopo decenni torna a rianimarsi e si pone al centro dell’attenzione di amministratori locali, opinionisti, rappresentanti sindacali e della cultura locale, comitati e politici di ogni statura.
Un dibattito che anche noi esercenti abbiamo da tempo auspicato perché finalmente, ora, non ci sentiamo più soli di fronte alle problematiche, molte di esse naturali, prevedibili, preventivabili e addirittura “aspicabili” visto che sono la dimostrazione di una realtà viva e tutti sappiamo che quando qualcuno è vivo significa che si muove, reagisce e si comporta ora in un modo ora in un altro. Essere vivi, quindi, significa anche richiedere attenzioni e cure ed oggi quel centro storico vivo chiede proprio queste attenzioni e quelle cure completamente mancate, fino ad oggi e ancora oggi.
Se è vero, quindi, che qualunque intervento a proposito abbia finalità costruttive ed è mirato a contribuire a dare soluzioni e non già ad ingigantire le problematiche, allora è altresì vero che di questo vogliamo dimostrazione.
Il centro storico oggi necessità di tutto quello di cui necessitano tutte le parti della nostra città, con maggiore attenzione, con maggiore perseveranza e sicuramente con più alto livello di impegno ma comunque necessità di tutto ciò che chiedono anche i nostri colleghi che hanno i loro esercizi altrove così come lo chiedono i cittadini che abitano altrove. LA RICHIESTA COMUNE? Rispetto delle regole. Il semplice e naturale rispetto delle regole da parte di chi quelle regole le deve osservare quindi utenti, cittadini, fruitori, avventori e noi stessi esercenti ma anche rispetto delle regole da parte di chi quelle regole le ha scritte e le ha volute quindi da parte delle Istituzioni che devono rendersi conto che volere una macchina più potente, più efficiente, più veloce e più prestante significa anche costruire strade adatte, segnaletica stradale idonea, livelli di sicurezza più elevati, rete di servizi e di controlli più efficienti.
Tutto questo avrebbe dovuto arrivare prima ma quella che genericamente oggi viene chiamata Movida ha forse fatto prima così come hanno fatto prima gli imprenditori andriesi che ben conoscono la differenza abissale tra i tempi della politica e della burocrazia e quelli dell’impresa e sono saliti sul treno degli investimenti senza aspettare chi è ancora a terra o su quel treno vi ha messo solo un timido piedino ma che pensa di godersi comunque il viaggio in prima classe avendo pagato solo un biglietto ridotto, ammesso che lo abbia pagato o se lo sia ritrovato in mano senza alcuno sforzo.
Tornando al dibattito sulla Movida andriese gli esercenti dicono: “Movida e comportamenti scorretti cose diverse sono”.
Proprio partendo da questa semplice ma profonda e significativa riflessione è dovere di tutti fare una distinzione, una netta e precisa distinzione tra fenomeni propri di aree ad alta frequentazione e i comportamenti scorretti, al limite degli atti delinquenziali, posti in essere da soggetti, spesso da taluni pochi soggetti che utilizzano quell’ambiente per agire, spesso incontrollati ed estremamente tollerati, con atti completamente al di fuori delle norme e della sana e civile convivenza, in un luogo frequentato moltissimo da minorenni che sono una percentuale elevatissima sicuramente maggioritaria.
Noi esercenti, quindi, rigettiamo qualsiasi forma di criminalizzazione dichiarandoci spesso vittime ma mai carnefici ed è per questo che ci manifestiamo disponibili ad un confronto aperto con residenti, cittadini e amministratori locali che invitiamo a farsi promotori di tale evento pubblico di confronto.
Le regole ci sono e vanno fatte rispettare, esattamente come noi esercenti cerchiamo di far rispettare le numerosissime regole imposte specie ai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che si trovano, contemporaneamente allo svolgimento della propria attività, a diventare controllori di compiti che spesso non sono neanche propri degli esercenti quindi dal rispetto del divieto di fumo nei locali al divieto di abuso di alcol; dal divieto di somministrazione di alcol al di sotto dei 18 anni fino al controllo dell’età anagrafica dell’avventore; dal divieto di disseminare rifiuti su area pubblica fino al divieto di asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine al di fuori dei locali dopo le ore 22,00; dal divieto di formare capannelli fino al rispetto delle numerose ordinanze sindacali ancora vigenti ad Andria che vietano assembramenti di persone e altre forme di raggruppamenti come il divieto di tenere volumi alti nella diffusione sonora e musicale.
A questo si aggiunga il rispetto di ulteriori norme in materia di ordine pubblico ed ecco che qualcuno deve venire a mettersi al nostro posto e rendersi conto di cosa significhi, oggi, stare dietro un banco di vendita o di somministrazione, a contatto con gente che di rispettare quelle regole spesso non vuole proprio saperne.
Detto questo, dall’Associazione di Categoria UNIMPRESA BAT arrivano altri elementi di riflessione ed ecco che l’attenzione si sposta sul fattore culturale e due domande nascono anche in questo caso spontanee: “quale sviluppo del centro storico vuole la città e si vuole per la città? Quale sviluppo del centro storico è stato programmato?”
A queste due fondamentali domande le risposte devono essere chiare ed inequivocabili per evitare di andar dietro ad una falsa verità come quella della famosa barzelletta del “Cavaliere” il quale raccontava che quando i boscaioli si recavano dal grande saggio per chiedere se l’inverno fosse freddo il grande saggio li invitava a tagliare legna perché sarebbe stato freddo ed ecco che tutti si mettevano a tagliar legna. Poi anche altri boscaioli andavano dal grande saggio a chiedergli se l’inverno imminente sarebbe stato freddo e il grande saggio continuava a dire loro che sarebbe stato freddo, molto freddo quindi li invitava a tagliare legna. Poi arrivò un boscaiolo più impertinente che chiese al grande saggio: scusi, ma Lei come fa a dire che l’imminente inverno sarà molto freddo? Il grande saggio rispose: “sarà freddissimo, vedi quanta legna stanno tagliando?”.
Vedere tanta legna tagliata non significa che l’inverno sarà freddissimo.
Per quanto riguarda l’abuso di consumo di alcol, l’eccessivo consumo di droghe, non solo leggere, comportamenti osceni in luogo pubblico, provocazioni e tutto quello che in modo circostanziato hanno denunciato pubblicamente ma anche alle competenti Autorità alcuni residenti tutto questo non può essere ricondotto al semplice collegamento con la “Movida” ma richiede un esame molto più profondo e anche noi, come dovrebbero fare molti altri, non riteniamo di avere le giuste competenze per affrontare questi delicati argomenti perché rischieremmo di esemplificare ciò che invece rappresenta un vero dramma sociale diventato quasi incontrollato, specie ad Andria.

                                                                                                   UNIMPRESA BAT

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