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lunedì 9 giugno 2014

PUGLIA : CRISI EDILIZIA, “SETTORE LANCIA GRIDO DI ALLARME, MA DEI 100 CANTIERI DI VENDOLA NEMMENO L’OMBRA”.

“La crisi dell’edilizia è un segnale di allarme per la nostra economia regionale di cui occuparsi con la massima urgenza: 20 mila posti di lavoro persi in meno di quattro anni, cantieri bloccati e a volte nemmeno iniziati a causa di ricorsi davanti al Tar o alla Corte dei Conti, e più di 2 miliardi di euro persi. La Puglia è in ginocchio e dei cento cantieri promessi da Vendola non ne se ne è vista nemmeno l’ombra”. Così il vice Presidente del Consiglio Regionale della Puglia,Nicola Marmo, sui dati diffusi dalla Uil. “Sono anni che chiediamo lumi alla Giunta –prosegue- e nessuno ci dà spiegazioni. L’assemblea dei lavoratori edili, del mobile imbottito e del lapideo lanciano un grido di dolore a cui, noi a differenza di altri, non siamo sordi. Le legittime richieste puntano sulla realizzazione delle infrastrutture necessarie a rendere appetibile il nostro territorio agli investitori, ma anche sulla semplificazione delle procedure pubbliche. La categoria, infatti, denuncia le perdite economiche soprattutto per il calo vertiginoso delle opere pubbliche nella nostra Regione. Opere immediatamente cantierabili, ma che non vengono realizzate perché i finanziamenti sono bloccati. Sappiamo che Vendola, a riguardo, si trincererà dietro i limiti del Patto di Stabilità, specie in queste ore di preoccupazione per la mancata nettizzazione del cofinanziamento. Tuttavia, le maglie strette della spesa non sono spuntate oggi e dalla Giunta non abbiamo visto alcun impegno per una seria spending review utile a recuperare altre risorse. I soldi per i cantieri promessi da Vendola nella scorsa tornata elettorale saranno stati spesi malissimo, visto che neppure gli attori economici dell’indotto se ne sono accorti. A questo vorremmo una risposta chiara e trasparente da parte della Giunta. Lo vorremmo noi e lo meritano i pugliesi –conclude Marmo- visto che l’edilizia è settore trainante dell’economia e la sua sofferenza deve spronare ad intervenire con incisività per non uccidere ogni piccolo segnale di ripresa”.

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