SOLO NEL CENTRO URBANO? E NOI DELLE PERIFERIE POSSIAMO NON PAGARE?
I cittadini andriesi hanno pagato la Tasi cioè la nuova, incomprensibile,
inventata, fantomatica, illusoria, architettata, geniale, arcana, maledetta tassa
sui servizi. Ma quali servizi? Ma quei pochi servizi che abbiamo quante volte
dobbiamo pagarli? La società partecipata del comune di Andria non viene già
pagata con i nostri soldi per fare quei lavoretti? Perché allora non sopprimere
definitivamente quella tassa come hanno fatto in molti comuni italiani che tali
servizi se li gestiscono, appunto, con i loro mezzi e senza ulteriori oneri per
i contribuenti quindi per i cittadini?
A parte qualche sporadico lavoretto fatto in economia per alcune vie della
città che sono naturalmente il belvedere, noi che viviamo nelle periferie
perché dobbiamo pagare una tassa per servizi che non abbiamo mai avuto? La
legge italiana parla chiaro e dice che le tasse si pagano solo in cambio dei
servizi ma poiché davanti alle nostre abitazioni l’illuminazione delle strade
la creiamo noi con le nostre lampadine fuori dai portoncini; le strade e le
aree antistanti gli accessi alle nostre case le puliamo noi con le nostre scope;
i rifiuti degli sporcaccioni che rimangono impuniti vengono depositati davanti
ai nostri portoni e siamo costretti a prenderli e, a rischio di contagio e di
infezioni, a portarli in quella unica e misera isola ecologica rimasta in via
Stazio; la segnaletica stradale nelle nostre periferie è inesistente come anche
i servizi pubblici e le fermate dei bus urbani; pensiline o altre forme di
riparo neanche l’ombra e neanche d’estate; le minime piogge che causano
straripamenti ed allagamenti a causa dei cartoni e dei volantini, non quelli
della propaganda politica ed associativa ma quelli della pubblicità del
caciocavallo e della burrata, che occludono i tombini e non fanno defluire le
acque piovane con gravissime responsabilità mentre gli allagamenti del nord
Italia non insegnano nulla ai nostri assessori e dirigenti che del problema non
danno risposte e la città continua ad allagarsi anche per pochi minuti di
pioggia.
Pagare la tassa per servizi mai ottenuti? Mai visti? Ma che siamo veramente
degli allocchi nelle mani dei babbalocchi?
Cari amici concittadini, che voi siate in mutande, in pannoloni, in
doppiopetto, in camicia, in pigiama, in tuta ginnica o semplicemente nudi e privati
della vostra sovranità sappiate che quelle tasse ingiuste e vessatorie non
meritano di essere pagate.
Gli ultimi interventi stampa di politici di ogni statura e dimensione
dicono che serve migliorare i servizi ma noi diciamo che i servizi vanno
migliorati se ci sono ma noi non ne vediamo neanche l’ombra e quei servizi a
tutt’oggi mancano in buona parte della città anche se sono stati già ben pagati
da intere generazioni quindi ridateci indietro i nostri soldi e non chiedetene
ancora.
Tutto questo nostro risentimento è il frutto dell’estrema delusione da
parte di chi, come noi, abbiamo sanato tutte le situazioni pagando opere di
urbanizzazioni e di costruzione ma ci riteniamo buggerati e truffati.
Io personalmente potrei portare tanti esempi sul malfunzionamento della
macchina pubblica come quando davanti alla mia abitazione ho chiesto
educatamente ad un operatore dei servizi di manutenzione stradale di riparare
una buca pericolosa nella via dove risiedo ma mi è stato riferito che davanti a
casa mia e in quella precisa via non si possono effettuare alcunché di
operazioni di riparazione. Perché questo diniego? Perché quando mi sono recato
nell’ufficio del comune mi hanno detto di protocollare una richiesta ed ancora
oggi sto aspettando invano?
Sarà un’altra punizione per chi si sente ancora libero di scrivere, di
esprimersi e vuol continuare ad esserlo seppur nella disgrazia della malattia?
Il sol pensare che tra qualche mese arriveranno in massa per coprirci di
nuovo con promesse elettorali, accompagnati da sostenitori, aspiranti
portaborse e accompagnatori ci fa morir dal ridere. Siamo certi che anche
questa volta tutti i divieti cadranno immediatamente e i volantini si potranno
stampare e gettar via a milioni perché a quei simboli della casta e del potere
nulla può essere vietato ma quei simboli non hanno più valore e nelle
televisioni per poco non si ritrovano da soli a fare monologhi perché neanche
più i giornalisti li vogliono intervistare, se non in trasmissioni a pagamento.
Stiano lontani, quindi, perché abbiamo già dato e abbiamo dato tanto per
poi vedere tanti soggetti venuti dal nulla, senza storie e spesso senza minime
capacità salire quelle scale che il 21 luglio 2011 ed il 9 dicembre 2013 hanno
visto realizzare il sogno della sana e democratica ribellione popolare che ha
ampiamente sfiduciato quella casta apparentemente divisa ma sigillata in
un’unica camera stagna.
Venite, venite ancora con i vostri volantini ad insozzare ancora di più le
nostre strade. In questo caso preferiamo i volantini con le offerte più
vantaggiose per acquisti di caciocavallo, mortadelle, burrate, salumi e
prosciutti. Meglio, molto meglio delle false ideologie di politici scaduti ed
essendo scaduti, quindi anche pericolosi per la salute umana e per la mente.
Il belvedere noi, non lo possiamo guidare anche perché non esiste più.
Ai politici e manipolatori: se leggete, rileggetevi gli artt. 17 e 21 della
Costituzione Italiana ma fatelo di fronte ad uno specchio.
Il Presidente
Libera Associazione Civica Andriese
Santovito Vincenzo
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