Una scioccante escalation di atti persecutori, culminati nell’uccisione di un povero cagnolino, vittima della follia vendicativa di un uomo respinto. Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Tenenza di Bisceglie, a conclusione di prolungati accertamenti investigativi scaturiti da un’apparente lite avvenuta nell’agosto scorsa, hanno tratto in arresto un cittadino italiano, 37enne, pregiudicato, con l’accusa di aver commesso, con condotte plurime ed ininterrotte nel tempo, atti persecutori nei confronti di una coppia.
A scatenare la folle ostinazione dell’uomo sarebbe stato il rifiuto delle sue avances da parte della vittima: dal corteggiamento si passa quindi alla violenza fisica, più volte scatenatasi anche nei confronti del compagno della donna. E l’escalation sembrava non arrestarsi: il 37enne, infatti, si sarebbe recato sotto l’abitazione dei malcapitati e, in un crescendo di rabbia, dapprima avrebbe iniziato ad inveire, poi a lanciare sassi contro le finestre e infine avrebbe dato alle fiamme la porta di casa.
Nella triste storia non mancano le telefonate di minacce, insulti su Facebook e botte per il compagno della donna, nonché una richiesta di 1.000 euro per far finire quell’inferno. Inutile il tentativo della coppia di cambiare abitazione temporaneamente, facendosi ospitare dai genitori di lei. Alla fine chi ha pagato il prezzo più alto è stato il povero cane del fratello della donna, un meticcio di piccola taglia, strangolato con una corda per atroce vendetta.
Gli indizi raccolti dai Carabinieri della Tenenza di Bisceglie sono stati ritenuti gravi, precisi e concordanti dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani che ha emesso tempestivamente una misura coercitiva nei confronti del presunto stalker, il quale, condotto agli arresti domiciliari, dovrà ora rispondere dei gravi reati di atti persecutori, tentata estorsione, danneggiamento seguito da incendio, percosse ed uccisione di animali nonché diffamazione.
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