Una conferenza stampa indetta dall’azienda all’indomani della richiesta di risoluzione in danno del contratto che lega l’Amministrazione alla ditta Ecologica Pugliese, per fornire la propria versione dei fatti.
A relazionare sabato pomeriggio, la ditta appaltatrice nella persona dell’avvocatessa Rosanna Lisi, legale amministrativo, e in presenza dell’amico – così è stato definito – nonché sindaco di Cellamare Michele Desantis, del Tecnico dell’”Ecologica pugliese” Mario Pipoli e del Direttore tecnico della ditta Franco Devito. L’azienda ha voluto così dare voce a tutte le ragioni del malcontento derivante da una situazione che si trascina ormai da due anni.
“Una conferenza voluta per raccontare esclusivamente ciò che è accaduto e non per creare una guerra o una lotta con nessuno, non vogliamo attaccare assolutamente l’amministrazione comunale. Ma siamo qui per raccontare, anche a seguito della nota del Comune di Margherita che ha chiesto la risoluzione in danno del servizio di igiene urbana, ed è in questa occasione che vorremmo esprimere il nostro disappunto”: così il tecnico Pipoli, nell’introdurre l’ avvocato Lisi e la lettura della nota/relazione, una lettera scritta direttamente dal direttore della ditta appaltatrice.
Una nota in cui” si riepilogano i fatti oggettivi, così come si sono verificati – dove è ben espresso che l’azienda non ha mai avuto dovuto affrontare problemi simili, legge l’avvocato Lisi e continua – problemi del genere come quelli che oggi si ritrova a fronteggiare con il comune di Margherita di Savoia che con una nota del 25 settembre 2014 è arrivato a richiedere la risoluzione del contratto d’appalto, motivando la richiesta con una serie di ripetuti inadempimenti agli obblighi previsti dalla transazione del 12 febbraio 2014; ma in realtà l’Ecologica Pugliese, a differenza di quanto sostenuto dal Comune, ha provveduto ad attivare ed incrementare diversi servizi”: e così l’avvocato ha elencato tutti i servizi incrementati come “il software per la rintracciabilità dei rifiuti, il servizio di ritiro di pannolini e pannoloni, il recupero dei tessili porta a porta e di raccolta dell’olio vegetale esausto, ha organizzato una manifestazione con lo scopo di incrementare la percentuale di raccolta differenziata, ha rinnovato il sito internet”.
“A fronte di tutto ciò – continua la lettura dell’Avv. Lisi – ad oggi il comune di Margherita di Savoia, ha omesso di rispettare i pagamenti previsti dalla transazione accumulando gravissimi ritardi. Il comune è debitore ad oggi nei confronti dell’Ecologica Pugliese della somma di 444.505,46 mila europerché non sono stati pagati i canoni di ottobre, novembre, dicembre 2013 gennaio 2014 e il canone dei servizi di implementazioni di circa 30 mila euro, del mese di febbraio.”
L’avvocato continua la lettura della nota dell’azienda con un excursus della storia dei rapporti tra il comune e la ditta; in particolare i dissapori con l’amministrazione sarebbero sorti quando l’Ecologica Pugliese ha chiesto all’amministrazione di “sottoporre il canone d’appalto alla revisione dei prezzi contrattualmente prevista, a causa dell’allargamento della città e quindi maggiori costi di benzina, il raddoppio delle unità abitative sino a triplicare nella stagione estiva e altri servizi che l’azienda doveva fornire. Nel frattempo l’ex amministrazione si informava su altre aziende circa la possibilità di valutare nuove proposte di affidamento del servizio, nonostante il contratto d’appalto fosse ancora regolarmente in corso”. Indispettita da tale affronto, si è arrivati sino alla fine del 2013, con l’Ecologica Pugliese che intanto aveva accumulato un credito di circa 1 milione e mezzo nei confronti dell’ente, ha dichiarato l’avv. Lisi, ” e dopo vari incontri con l’amministrazione si è giunti alla conclusione della transazione del febbraio 2014: ma anche in questo caso il comune non ha voluto pagare ed è arrivato ad accumulare gravi ritardi nel pagamento sino all’attuale debito di 444mila euro.
Tanti gli ulteriori danni subiti dall’Ecologica Pugliese – prosegue l’avv. Lisi – come il sequestro preventivo del centro comunale di raccolta, i gravi ritardi di pagamento dei canoni d’appalto ( la ditta non è ancora riuscita a versare le mensilità di settembre 2014 al personale, cosa che ha portato allo stato di agitazione del personale, inoltre il 24 settembre 17 dipendenti si sono contemporaneamente assentati tutti per motivi di malattia). Ma non finisci qui, sempre il 24 settembre c’è stato il furto delle chiavi di 3 automezzi, chiavi ricomparse il giorno successivo e il 2 ottobre per finire sono stati rubati 2 automezzi di ingente valore, 100mila euro l’uno”.
A questo punto, sono molti i quesiti che l’Ecologica Pugliese pone all’amministrazione: ” Perché il comune non paga i propri debiti? A cosa vengono destinate le somme che i cittadini versano per il pagamento della TASI?” Alla nostra domanda se non si tratti di una sorta di scaricabarile tra Comune e ‘azienda appaltatrice, l’avv. Lisi risponde:” Può sembrare che ci sia stato uno scaricabarile ma in realtà è questo che accade se il comune non paga l’azienda: è ovvio che l’azienda si trova in grosse difficoltà, nell’adempimento di tutti gli obblighi, primo fra tutti le retribuzioni”. E chi paga il prezzo più alto sono sempre i lavoratori, i dipendenti con vite in bilico che non sanno cosa capiterà domani.
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