Lo scorso 4 novembre, il presidente
della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha firmato l’ordinanza con cui viene
prorogato il conferimento di rifiuti della Bat nella discarica di Andria per un
ulteriore periodo di 180 giorni, stante la perdurante sospensione dell’attività
della discarica di Trani.
“Nell’ordinanza – spiega l’assessore
all’ambiente, Giuseppe De Simone – si evince per l’ennesima volta, attraverso
uno specifico passaggio, ciò che sto ripetendo da alcune settimane e cioè che,
soltanto l’1 settembre 2014, il dipartimento provinciale della Bat dell’Arpa
Puglia ha comunicato i risultati delle analisi effettuate dal gestore della
discarica di Trani durante il mese di agosto e dalle quali si denotava la
presenza di inquinanti in falda. Prima di quella data – prosegue De Simone –
l’Arpa non aveva né individuato e né comunicato alcuna perdita nel pozzo P6V.
Ribadisco pertanto che sono bugiardi tutti colori i quali si ostinano ad
affermare il contrario”.
“A tutt’oggi – prosegue De Simone –
il consulente dell’Amiu non ha ancora depositato alcuna perizia in merito
all’incidente occorso in discarica. Sembrerebbe che, ad una determinata profondità,
vi sia stato uno strappo della copertura dell’argilla nel lotto 3, ma ad oggi
non vi è alcuna certezza, così come non sono ancora note le cause che avrebbero
determinato l’incidente e gli interventi che l’Amiu dovrebbe effettuare per
consentire la messa in sicurezza della discarica”.
De Simone contesta, ancora una
volta, i contenuti dell’ordinanza del presidente della Regione: “L’articolo 191
del decreto legislativo 152 del 2006 non consente di reiterare l’ordinanza per
il conferimenti dei rifiuti, a meno che la Regione non dimostri che sta per
chiudere il ciclo degli stessi, previo assenso del ministero dell’ambiente.
Sicuramente il ministero non avrà avuto contezza di tutte le problematiche
ambientali che la Puglia vive da anni. Come ho sempre sostenuto durante le
varie conferenze di servizi che si sono svolte in Regione, ribadisco che
l’amministrazione comunale di Trani ha sempre contestato il conferimento nella
discarica di Trani di rifiuti provenienti da altri bacini. Al termine delle
indagini, i responsabili, a tutti i livelli, dovranno difendersi, in tutte l
sedi, oltre che per i danni arrecati, anche per calunnie e falsità”.
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