ASSOCIAZIONI E SCIENZIATI. PREOCCUPANTI I
COMPORTAMENTI A RISCHIO DEI GIOVANI: ALCOL, SESSO E DROGHE ALLARMANO LA
COMUNITA’ LOCALE.
Ormai le sale pubbliche, in assenza di un teatro
che Andria meriterebbe molto più di altre piccole città che, avendoli, ne fanno
largo e pubblico uso, sono sempre stracolme quando si tratta di un tema che ad
Andria, dopo lunghissimi anni di silenzi oggi, grazie all’opera meritoria di
alcune associazioni civiche, come la nostra, torna di strettissima attualità
quindi seppur scomodo l’argomento non può più essere sottaciuto quindi deve
essere affrontato con palese evidenza e questo per fortuna sta accadendo,
nonostante l’attenzione rimane sempre troppo concentrata sulle morti mentre sul
piano della prevenzione e dell’informazione si fa ancora troppo poco. Non ci è
mai piaciuto il detto “meglio tardi che mai” quindi abbiamo da sempre preferito
il motto ”quello che può essere fatto subito va fatto subito, perché se fatto
in ritardo rischia di veder svaniti i suoi effetti” quindi non siamo schierati
con quelli che saltano sugli sgabelli e che si esaltano per il (quasi) nulla ma
restiamo, invece, con piedi saldi per terra e guardiamo alla realtà. Le nostre
pagine di storia le abbiamo scritte e sono tutte li per essere lette da
chiunque lo voglia quindi se parliamo, come in questi giorni si sta parlando,
di antenne e di inquinamento da onde elettromagnetiche (che non sono solo
quelle delle antenne della telefonia mobile e basterebbe monitorare i campi che
attraversano il sottosuolo, quindi sotto i nostri piedi, per valutarne l’entità
ma di questo nessuno ne parla perché in città tutti guardano in alto e puntano
lo sguardo alle stelle) non possiamo tacere il fatto che noi, insieme ad altre
benemerite associazioni andriesi, abbiamo posto la questione da tantissimi
anni, da almeno da due decenni con un assordante silenzio da parte della
politica, di tutta la politica che avrebbe potuto far qualcosa a tal proposito,
anche in termini propositivi e di proposta, ma non ha fatto nulla per la
prevenzione, neanche in applicazione del sacrosanto principio di precauzione e
cautela che non è una nostra invenzione ma un principio sancito dalla legge. Proprio
relativamente a tali principi è evidente che ad Andria gli interventi omessi e
che vanno recuperati sono numerosi e tutti degni di attenzione, specie in un
momento storico come questo che vede la cittadinanza fortemente preoccupata per
le condizioni ambientali vissute dal territorio e soprattutto per l’aumento dei
casi di tumori, di cancro e di vittime di tutte le età, soprattutto di malattie
che colpiscono i giovani ed i giovanissimi e non ci riferiamo solo ai casi di
cancro ma anche ad altre patologie gravi che sono la diretta conseguenza
dell’inquinamento ambientale, dell’alimentazione sbagliata o contaminata e dei
comportamenti a rischio. Aumenti di patologie e di casi estremi che vengono
denunciati quotidianamente e pubblicamente anche da medici e scienziati
andriesi che quindi opportunamente tengono alto, altissimo il livello di
attenzione, esattamente come lo stiamo facendo noi. I cittadini stanno
apprezzando molto questo interessamento che non ha nulla a che fare con quello della politica che sull’argomento
ha accumulato ritardi storici e basti notare il numero degli accessi alle
pagine web sull’argomento trattato ad Andria nel corso degli anni per
accorgersi che a fronte delle centinaia di migliaia di visualizzazioni e di
condivisioni degli articoli di stampa a firma delle associazioni, tra cui la
nostra, quelle rispetto agli intereventi dei politici e degli amministratori
sempre a tal riguardo non superano il 7-14 % massimo e ciò significa che le
risposte attese da parte della cittadinanza sono tante e tutte degne di
attenzione ma è la richiesta non di una risposta politica generica legata alla
temporaneità di un mandato politico ma risposte sistematiche e strutturali. Il
cancro si combatte con la scienza per la cura ma con i comportamenti e con la
precauzione, per la prevenzione. Ad Andria, come in molte altre realtà italiane
con profili culturali molto bassi, si continua a registrare un aumento
esponenziale di fenomeni fortemente compromettenti come l’abuso di fumo e di
alcol, l’abitudine sbagliata alla
sedentarietà, abitudini alimentari sbilanciate ed altri fattori di serio
rischio scarsamente se non per nulla contrastate quindi inquinamento ambientale
derivante dall’uso improprio dei veicoli a motore; soste prolungate con i
motori accesi preso le decine e decine di chiusure giornaliere dei passaggi a
livello, senza alcuna forma di contrasto;
mancato intervento sull’organizzazione logistica dei flussi veicolari in
città ed assenza di un piano traffico adeguato e soprattutto che rimuova i nodi ed i punti di criticità che coprono quasi il
68% del territorio; mancato adeguamento delle strutture pubbliche comunali alle
minime norme di salvaguardia reale della salute dei consumatori; mancati
interventi reali sulla rimozione dell’emergenza ambientale derivante da
abbandono di rifiuti, anche speciali e pericolosi sul territorio urbano,
extraurbano e nel sottosuolo; mancata azione di sensibilizzazione sul campo con
contatti diretti con il mondo giovanile e con soggetti attuatori di
comportamenti scorretti. Di fronte a tutte queste carenze ed omissioni la
preoccupazione di cittadini ed utenti aumenta in modo esponenziale quindi
opportunamente, ci si chiede anche:
- di fronte al fatto che oggi, ad Andria, ci si
ammala molto di più rispetto a soli quindici/venti anni fa, per varie forme di
tumore, con un abbassamento drammatico dell'età di insorgenza, come si intende,
proprio ad Andria, dare attuazione al fortissimo allarme più volte lanciato
dalla comunità scientifica?
Nel XIV Congresso Nazionale dell'Associazione
italiana di oncologia medica (AIOM), svoltosi a Roma, è stato dimostrato in
modo inconfutabile che giovani sono soggetti sempre più a rischio di ammalarsi
di tumore proprio perché ignorano la
prevenzione, a cominciare dai loro cattivi stili di vita, con la conseguenza
che nei soli ultimi dieci anni, nei casi in generale, il melanoma è aumentato
del 30%, con 7.000 nuovi casi e 1.500 decessi l'anno; un paziente su 4 ha meno di 30 anni, mentre
10 anni fa i malati under 30 erano uno su 20 e questo anche a causa di fenomeni
fortemente presenti anche nella nostra città come, ad esempio, la estrema
liberalizzazione dei costumi sessuali che ha provocato un aumento, soprattutto
nei giovani italiani, dell'insorgenza dei tumori alla cavità orale, che in Italia
contano 11-13 mila casi nuovi l'anno. A tal proposito gli interventi che spesso
hanno fatto riferimento a forme di prostituzione minorile presenti anche in
città non devono continuare ad essere sottovalutati e il dato relativo ai
consumi e alla capacità di spesa da parte proprio di questi soggetti che,
statisticamente, apparterrebbero alle fasce deboli e ai disoccupati, dovrebbe
far riflettere. Un altro dato preoccupante, che rapportato alla nostra comunità
locale significa l’assunzione di provvedimenti immediati, è correlato ad una
ricerca della Washington Univrsity School of Medicine di St. Louis (USA)
secondo la quale è dimostrata una strettissima correlazione tra il consumo
eccessivo di alcol e l'aumento dell'insorgenza di tumori alla mammella nelle giovani
donne con storia familiare legata a tale patologia. Se è vero quindi, che anche
ad Andria un/a ragazzo/a su 4 fuma 20 sigarette al giorno, un diciottenne su 7
si ubriaca nei weekend, il 28% dei giovani è sedentario, il 39% obeso allora è
evidente la carenza di interventi preventivi ma anche informativi al punto che
proprio i teenagers ignorano che il 40% dei tumori si previene fin da giovani,
adottando semplicemente stili di vita più sani.
Oltre alle “misurazioni” e allo studio dei morti,
come intervenire in modo seriamente efficace?
Il quadro certamente desolante e drammatico
impone scelte precise e tra quelle già sopra enunciate è necessaria un’azione
massiccia nelle scuole ma soprattutto per le strade nei luoghi frequentati
abitualmente dai giovani, quindi a cominciare nel nostro centro storico
incubatore e moltiplicatore di queste problematiche e nelle periferie urbane
della città. Sono fondamentali le testimonianze di chi la malattia l’ha provata
e magari l’ha anche combattuta e vinta. In altre realtà sono state attuate
campagne di sensibilizzazione e di prevenzione altamente efficaci con risultati
eccellenti mettendo insieme gli oncologi e facendoli diventare professori per
un giorno, insegnando agli adolescenti come seguire stili di vita corretti e
questo è avvenuto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione; veri e propri tour
di prevenzione oncologica in quanto, hanno detto gli stessi oncologici, nelle
scuole si parla troppo poco di questi argomenti e che, come nel caso di Andria,
pare che soltanto il 13% degli studenti sia informato sui rischi e sui
comportamenti corretti da adottare ed è testimoniato che anche coloro che ne
sono informati hanno voglia e piacere di saperne di più. Ascoltare i loro
bisogni e studiare i loro tanti messaggi di richieste di aiuto, potrebbe
servire anche a noi adulti e genitori.
Associazione
“Io Ci Sono!”
ANDRIA
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