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giovedì 4 dicembre 2014

ANDRIA : Al danno dell’IMU per i nostri agricoltori anche la beffa della riduzione delle quote carburanti agricoli


Dopo aver lanciato alcuni giorni fa  il grido d’allarme sull’imminente introduzione del pagamento Imu sui terreni agricoli che adesso vede venir fuori la presa di posizione di alcuni parlamentari attraverso alcuni comunicati stampa nessuno parla di un’altra penalizzazione che subiranno  gli agricoltori relativa alla ulteriore riduzione  per l’anno 2015 dell’assegnazione dei carburanti agricoli necessari per l’esecuzione dei lavori meccanici già penalizzato da ulteriori tagli subiti nei due anni precedenti.
 Intanto, salvo miracolo dell’ultimo momento di qualche emendamento da presentarsi in Senato, è in arrivo il decreto che disciplina l’esenzione dell’IMU sui terreni agricoli con l’esclusione di quelli ricadenti nel comune di Andria, con buona pace dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli a titolo principale che saranno esclusi dall’esenzione prevista invece per i possessori di terreni ricadenti in quei comuni con altitudine compresa tra i 281 e i 600 mentre per tutti i possessori di terreni ricadenti nei comuni superiori ai 600 metri l’esenzione sarà totale. I soggetti obbligati al versamento dell’imposta per il 2014 dovranno pagare gli importi dovuti in un’unica rata entro il 16  dicembre. In buona sostanza il nuovo decreto prevede la rivisitazione della classificazione dei comuni sulla base dell’altitudine così come riportata nell’elenco predisposto dall’Istat, diversificando tra terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di cui all’art.1 del dlgs 29 marzo 2004 n. 99 e tutti gli altri. L’assurdo è che ad appena 12 giorni dalla scadenza non è stato emesso il decreto ufficiale, mentre dal sito del  Ministero delle Finanze si apprende che il pagamento comunque dovrà avvenire inderogabilmente entro il 16 dicembre in un’unica rata. Un atto di inaudita gravità da parte del Governo, evidenziato dalle stesse organizzazioni di categoria aderenti ad Agrinsieme, che manderà in crisi i Caf e gli studi commerciali ma soprattutto metterà in crisi gli stessi proprietari dei terreni in violazione dei più elementari diritti riconosciuti ad ogni contribuente dal nostro ordinamento, di certezza del tributo, sostenibilità dell’imposta, temporalità del pagamento dei tributi. Quello che è grave di tutta la vicenda è che ancora una volta il Governo Renzi scarica sui comuni gli oneri conseguenti ai tagli del Fondo di solidarietà comunale con la decurtazione immediata di circa 350 milioni di euro che dovrebbero recuperare attraverso l’IMU “obbligata” e che rischia di  mettere in difficoltà non solo gli stessi comuni ma anche gli stessi proprietari dei terreni agricoli chiamati a pagare un’imposta inaccettabile che rischia di mettere ancora più in difficoltà un settore che nonostante la crisi riesce a trainare la nostra economia locale che continua ad essere  ancora di più penalizzato con l’ultima novità introdotta dalla legge di stabilità che prevede per il 2015 un ulteriore riduzione dell’8% del carburante agricolo agevolato  rispetto a quanto assegnato nel 2014. Oltre al danno, quindi, si aggiunge la beffa a discapito degli agricoltori già penalizzati nei confronti di altri Paesi per i costi di gestione poco competitivi, grazie ad un  governo che a parole dice di rilanciare l’occupazione ed il lavoro mentre nei fatti si sta dimostrando di essere molto  lontano dalle aspettative della categoria delle attività produttive ed in particolare di quella del comparto agro-alimentare per la quale si appalesa la sconfitta del nostro sistema produttivo primario con gravi ripercussioni sul piano non solo occupazionale ma anche economico e sociale.

Dott. Benedetto Miscioscia

 Assessore Attività Produttive Città di Andria

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