Dopo aver lanciato alcuni giorni
fa il grido d’allarme sull’imminente
introduzione del pagamento Imu sui terreni agricoli che adesso vede venir fuori
la presa di posizione di alcuni parlamentari attraverso alcuni comunicati
stampa nessuno parla di un’altra penalizzazione che subiranno gli agricoltori relativa alla ulteriore
riduzione per l’anno 2015
dell’assegnazione dei carburanti agricoli necessari per l’esecuzione dei lavori
meccanici già penalizzato da ulteriori tagli subiti nei due anni precedenti.
Intanto, salvo miracolo dell’ultimo momento di
qualche emendamento da presentarsi in Senato, è in arrivo il decreto che
disciplina l’esenzione dell’IMU sui terreni agricoli con l’esclusione di quelli
ricadenti nel comune di Andria, con buona pace dei coltivatori diretti e degli
imprenditori agricoli a titolo principale che saranno esclusi dall’esenzione
prevista invece per i possessori di terreni ricadenti in quei comuni con
altitudine compresa tra i 281 e i 600 mentre per tutti i possessori di terreni
ricadenti nei comuni superiori ai 600 metri l’esenzione sarà totale. I soggetti
obbligati al versamento dell’imposta per il 2014 dovranno pagare gli importi
dovuti in un’unica rata entro il 16
dicembre. In buona sostanza il nuovo decreto prevede la rivisitazione
della classificazione dei comuni sulla base dell’altitudine così come riportata
nell’elenco predisposto dall’Istat, diversificando tra terreni posseduti da
coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di cui all’art.1 del
dlgs 29 marzo 2004 n. 99 e tutti gli altri. L’assurdo è che ad appena 12 giorni
dalla scadenza non è stato emesso il decreto ufficiale, mentre dal sito
del Ministero delle Finanze si apprende
che il pagamento comunque dovrà avvenire inderogabilmente entro il 16 dicembre
in un’unica rata. Un atto di inaudita gravità da parte del Governo, evidenziato
dalle stesse organizzazioni di categoria aderenti ad Agrinsieme, che manderà in
crisi i Caf e gli studi commerciali ma soprattutto metterà in crisi gli stessi
proprietari dei terreni in violazione dei più elementari diritti riconosciuti
ad ogni contribuente dal nostro ordinamento, di certezza del tributo,
sostenibilità dell’imposta, temporalità del pagamento dei tributi. Quello che è
grave di tutta la vicenda è che ancora una volta il Governo Renzi scarica sui
comuni gli oneri conseguenti ai tagli del Fondo di solidarietà comunale con la
decurtazione immediata di circa 350 milioni di euro che dovrebbero recuperare
attraverso l’IMU “obbligata” e che rischia di mettere in difficoltà non solo gli stessi
comuni ma anche gli stessi proprietari dei terreni agricoli chiamati a pagare
un’imposta inaccettabile che rischia di mettere ancora più in difficoltà un
settore che nonostante la crisi riesce a trainare la nostra economia locale che
continua ad essere ancora di più
penalizzato con l’ultima novità introdotta dalla legge di stabilità che prevede
per il 2015 un ulteriore riduzione dell’8% del carburante agricolo
agevolato rispetto a quanto assegnato
nel 2014. Oltre al danno, quindi, si aggiunge la beffa a discapito degli
agricoltori già penalizzati nei confronti di altri Paesi per i costi di
gestione poco competitivi, grazie ad un
governo che a parole dice di rilanciare l’occupazione ed il lavoro
mentre nei fatti si sta dimostrando di essere molto lontano dalle aspettative della categoria
delle attività produttive ed in particolare di quella del comparto agro-alimentare
per la quale si appalesa la sconfitta del nostro sistema produttivo primario
con gravi ripercussioni sul piano non solo occupazionale ma anche economico e
sociale.
Dott. Benedetto Miscioscia
Assessore Attività Produttive Città di Andria
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