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News dalle Città della BAT

martedì 6 gennaio 2015

ANDRIA : I GRAFFITI DEL TERZO MILLENNIO.

Andate a vedere il 1° Vicolo San Bartolomeo, la via più piccola del mondo? Seguite il mio consiglio, potrete deliziarvi anche di altro... bene culturale!
Andate nel 1° Vicolo San Bartolomeo non dal lato di Via Vaglio, ma dalla piazzetta Casalino. Giunti a destinazione, vi trovate già davanti alla parte più stretta del vicolo, quella, per intenderci, dal prof. Riccardo Suriano indicata come il punto da Guinness dei primati. L'ingresso è sorprendente, spettacolare, tremendamente affascinante, così stretto com'è. Non c'è turista al mondo che non resti a bocca aperta e gli occhi sgranati alla sua vista.
Ma provate a girare la testa a sinistra, prima di avventurarvi nel pertugio. Oh Dio, un'altra sorpresa! Che... magnifico spettacolo! Di che cosa si tratta? E' il muro più zeppo di Andria di graffiti d'oggi.
Graffiti grandi e piccoli, a colori o in bianco e nero, raffinati o sconclusionati, misteriosi e indecifrabili, molto spesso sovrapposti gli uni agli altri, caotici, illeggibili, incomprensibili. Che dicono? Non si sa. Non sappiamo neppure chi è o chi sono gli autori. Agiscono di nascosto, lontano dagli occhi indiscreti. Vogliono comunicarci qualcosa? Qualche messaggio a noi sconosciuto? Quale lingua usano? Cosa vogliono dirci (ammesso che questa è la loro intenzione)? Tantissime le domande, ma nessuna risposta.
Il muro dei graffiti è là davanti al visitatore di turno. Lo spettacolo è tale, tale è la sorpresa, che molti dimenticano che sono lì per visitare il 1° Vicolo San Bartolomeo.
Suggerisco di nominare un'apposita “task force” di esperti (paleontologi, grafologi, psicologi, psichiatri, ecc.) per esaminare il muro.
I graffiti della Val Camonica sono noti in tutto il mondo. Sono segni o disegni incisi sulla roccia dagli uomini preistorici. Riproducono le figure raffinate e stilizzate di uomini e animali primitivi. Graffiti stupendi e meravigliosi. E' grazie a loro che i paleontologi e archeologi hanno ricostruito la vita degli uomini primitivi, cacciatori e agricoltori. I graffiti della Val Camonica hanno meritato di entrare a far parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel1979.
E per i nostri andriesi del terzo millennio? Demando il compito agli addetti ai lavori. Sta di fatto che sono la testimonianza inequivocabile di una generazione di giovanissimi confusa e ammalata, insoddisfatta e caotica, senza logica e senza ritegno, capace soltanto di insozzare i muri dappertutto, nel borgo antico e nelle periferie. Che ne dite? Possiamo davvero definirli i graffiti testimoni del terzo millennio?

Distinti saluti.
Prof. Riccardo Suriano

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