Contro l’immobilismo dell’Amministrazione di centrosinistra, l’opposizione lancia la propria sfida per far ripartire l’attività amministrativa e ridare fiato all’economia locale. Lo fa annunciando un programma articolato in quattro proposte, concrete e immediatamente realizzabili, presentate alla stampa ieri pomeriggio nel corso di una conferenza tenutasi a Palazzo di Città.
Presenti i consiglieri Giovanni Alfarano, Dario Damiani, Rossella Piazzolla, Gennaro Cefola, Flavio Basile e Giuseppe Losappio, che hanno voluto ribadire la necessità di una svolta politico-amministrativa, senza la quale la città è destinata allo stallo per chissà quanto tempo ancora. “Forse il centrosinistra pensa di evitare di affrontare i problemi fino alle prossime elezioni regionali?” è la domanda che fa da sottofondo all’incontro.
“Un’amministrazione che con il suo comportamento inconcludente affossa giorno dopo l’economia, che non ha una progettualità sul lavoro, sul turismo, dimostra di non avere a cuore le sorti di Barletta per cui l’unica decisione seria da prendere sarebbe rassegnare le dimissioni”, dichiara la consigliera di Forza Italia Rossella Piazzolla.
“Le proposte del centrodestra sono sempre state snobbate dalla maggioranza, il sindaco Cascella ci cerca solo quando ha bisogno di noi in Consiglio comunale per garantirsi numeri che non ha, chiedendoci gesti di “cortesia istituzionale”. Ma noi siamo qui per ribadire anche oggi che abbiamo un programma di quattro punti chiari e qualificanti che meritano attenzione”, afferma il capogruppo di Forza Italia Dario Damiani.
Queste le quattro proposte congiunte dei gruppi consiliari di opposizione:
1) Riduzione delle tasse: come? Tagli e razionalizzazione della spesa per 4 milioni di euro; TASI all’1 per mille per tutti; IMU dal 9,6 all’8,6 per mille; IRPEF con scaglione unico massimo dello 0,6-0,7%; TARI con abbattimento immediato della tariffa del 25%; lotta all’evasione fiscale con un recupero di risorse pari a 500 mila euro nel 2015 e 750 mila nel 2016 e 2017.
2) Piano commerciale in via Trani: sbloccare e velocizzare con una semplice domanda il cambio di destinazione d’uso dei capannoni da industriali a commerciali, al fine di favorire nuove iniziative private e creare opportunità di lavoro.
3) Aggiudicazione definitiva dell’appalto per le opere di urbanizzazione in zona 167: le dimissioni dei dirigenti dell’area tecnica rallentano le procedure e la responsabilità è politica. Il rischio è alto, perché se entro il 2016 non dovessero partire i lavori verrebbe meno il criterio della “pubblica utilità” degli espropri con conseguenti possibili ricorsi e contenziosi con i privati già proprietari di quei suoli.
4) Avviare i lavori per i sottopassi ferroviari e finanziare, anche con avanzi di amministrazione, le opere di collettamento delle acque dei canali che sfociano lungo la litoranea.
“A Barletta c’è un sindaco ma non c’è un governo e Cascella comunque è colui che ha meno responsabilità rispetto alla sua maggioranza che non gli dà la possibilità di risolvere i problemi dei cittadini- osservaGiovanni Alfarano- La crescità di una città dipende dalla programmazione ma purtroppo l’attività amministrativa è bloccata. Gli stessi appartenenti alla maggioranza criticano l’operato del governo cittadino ma poi sono assenti dai lavori del Consiglio comunale. Siamo in una posizione estrema. Per il bene della città abbiamo dato la nostra disponibilità ma non è mai stata raccolta”.
Prossimo appuntamento la seduta di Consiglio comunale in programma il 23 febbraio, in cui verrà portato all’attenzione dell’assemblea, per l’ennesima volta, il Piano del commercio su aree pubbliche che la città attende da quasi venti anni.

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