MA AL
MERCATO FIOCCANO MULTE E DA UNIMPRESA BAT FIOCCANO RICORSI.
COME
ANDRA’ A FINIRE?
IL
PICCOLO COMMERCIO DELL’INTERA PROVINCIA TRASCURATO ED EMARGINATO CHIEDE
RISPOSTE CERTE, AL DI LA DEL POPULISMO DELLE CAMPAGNE ELETTORALI.
Piccolo commercio a Trani, come ad Andria, a
Barletta, a Bisceglie, a Canosa e praticamente in tutti gli altri centri, anche
piccoli e piccolissimi della Bat, in stato di completo abbandono e in una
situazione di stallo che dura da moltissimi anni quindi deregolamentato e
terreno fertile per abusivismo commerciale con enormi danni derivanti dalla
mancata programmazione e assenza totale di una visione che guardi al territorio
e oltre, molto oltre.
Ci sono coloro che si divertono con nell’arte
dei sondaggi e forse quella è l’ultima arma rimasta ad un’intera classe di
Polisindacalisti in estinzione mentre, dall’altra parte cioè dalla parte della
realtà e non del virtuale, esiste il campo, quello dove ogni giorno si
confrontano esperienze di vita, di lavoro, di precarietà, di solitudine, di
abbandono e di disorientamento. A monte di tutto questo un’incapacità di creare
condizioni minime per dare certezze al commercio, all’imprenditoria e alle
imprese. Di fronte ad un enorme ed improduttivo spreco di risorse pubbliche
malamente utilizzate e finalizzate più alla creazione di reti burocratiche dove
all’interno ci si trova di tutto che non all’effettivo sostegno alle imprese,
aumenta in modo preoccupante l’indebitamento delle aziende e il rischio di
ricorrere a forme di finanziamento al di fuori dei canali tradizionali e legali.
Comuni che non riescono a dotarsi dei minimi
strumenti operativi di organizzazione e di programmazione delle reti
commerciali locali danno l’idea di quanto pressappochismo regni all’interno di
un sistema politico-burocratico in fortissima crisi d’identità dove le capacità
sono mortificate e nei posti dove sarebbe richiesta la maggior quota di
dinamismo e di efficienza spesso ci ritroviamo figli e figliastri di questo
sistema fortemente e gravemente malato.
Basti fare un giro per i siti web comunali
per vedere quanto le aree di programmazione siano carenti se non assenti
completamente. Da Barletta senza i minimi strumenti operativi, a distanza di
moltissimi anni dalle prime scadenze di legge, fino ad Andria dove, nonostante
i proclami, non esiste un Piano del Commercio passando per Bisceglie dove le
piccole aziende lamentano chiusure giornaliere di negozi anche storici e poi
Trani nelle stesse condizioni per la mancanza degli strumenti organizzativi e
programmatori previsti, Canosa di Puglia e tutti i piccoli comuni
dell’interland afflitti da problemi gravissimi di sopravvivenza con le imprese
ridotte ormai a numeri irrisori con gravissime ripercussioni sul sistema della
distribuzione interna e degli approvvigionamenti dei seppur primari beni di
consumo.
Nonostante tutto questo e nonostante tutte
queste omissioni, la politica continua a parlare un linguaggio vecchio e
obsoleto e le prospettive di cambiamento reale pare siano ridotte al minimo.
A Trani, nonostante il Piano del Commercio su
Aree Pubbliche sia scaduto e mai rinnovato da più di cinque anni, si calca la
mano ed ecco che fioccano verbali in un mercato settimanale destinato alla
prossima estinzione in assenza di minimi interventi sempre rimandati.
Se a Trani piovono
verbali, da Unimpresa Bat piovono ricorsi e tra corsi e ricorsi la storia è
destinata a ripetersi e la musica a non cambiare mai, mentre il piccolo
commercio dell’intera provincia, trascurato ed emarginato, chiede risposte
certe, al di la del populismo delle campagne elettorali.
Il Presidente
UNIMPRESA BAT
Savino
Montaruli
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