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News dalle Città della BAT

mercoledì 27 maggio 2015

ANDRIA : “L’UNICA CONSOLAZIONE E’ CHE DOPO IL 31 MAGGIO, TUTTI QUESTI SIGNORI NON LI VEDREMO PIU’”.

Ci aspettavamo che dopo cinque lunghi anni di assoluta indifferenza e di crescente desertificazione del quartiere completamente distaccato, fisicamente e istituzionalmente, dal resto della città, dovesse tornare alla ribalta della scena mediatica l’attenzione verso di noi, verso tutte quelle persone umiliate, denigrate ed emarginate che ormai in questo periodo di campagna elettorale sono diventate solo numeri come quelli delle sezioni stampati sulle tessere elettorali. Anche questa volta sono passati vagoni interi di soggetti ambiziosi e desiderosi di risolvere con urgenza i nostri problemi, quelli dei nostri figli e delle future generazioni. Una faccia tosta di quelle che se ne trovano poche e che dimostrano come, anche in politica, l’impunità porti a ripetere atteggiamenti che dovrebbero appartenere ad altre ere politiche ma che si riciclano come i rifiuti che nel quartiere trovano sempre un posto in primo piano.
Assistiamo allo schifo rappresentato dai metodi utilizzati per carpire il voto della povera gente e delle migliaia di disoccupati, che sono diventati talmente ciechi da non riuscire a vedere più la luce in fondo ad un tunnel che non finisce mai. Quel tunnel della promessa reiterata che tiene sul filo tutti questi giovani strumentalizzati ed usati da personaggi di bassissimo rango abituati a tenere sempre la gente sul filo e questa è un’arma paurosa che i politici usano a proprio piacimento per creare quella schiera di servi sempre disponibili e disposti a seguirli per vedere arrivare il proprio momento purché sia precario perché il cordone ombelicale del servilismo politico non si deve mai interrompere.
Siamo disgustati da quanto proprio in queste ore accade nel quartiere. Ora ci vogliono vedere tutti contadini a zappare la terra per darci qualcosa da fare visto che i residenti disoccupati hanno tanto tempo libero. Dedicarsi alla terra per ammazzare il tempo e per procurarsi il cibo quotidiano per poter soddisfare i bisogni primari. Ma a parte la buona volontà di soggetti privati, noi ci aspettavamo altro e qualcosa di più gratificante. Noi ci aspettavamo che da un corretto ed intelligente utilizzo della zona franca urbana nascesse la cittadella dell’industria, dell’occupazione e dello sviluppo produttivo invece lo zero assoluto grazie all’inefficienza ed incapacità di chi comanda questi processi bloccati. Ci aspettavamo che nascesse l’area mercatale integrata con l’utilizzo dell’area fieristica prevista nel piano regolatore con l’insediamento di grandi strutture di vendita che attirassero migliaia di persone; ci aspettavamo la realizzazione della Questura in un’area strategica dal punto di vista territoriale e ci aspettavamo che quello che era il fulcro della cultura ad Andria con la Scuole che rappresentavano le eccellenze dessero vita alla cittadella della cultura e dell’istruzione. Nulla di tutto questo e la scuola rischia pure di chiudere nell’indifferenza generale.
Un quartiere abbandonato e violentato da chi non sa, da chi non conosce, da chi non vuole conoscere e sapere. Violentato ed infangato da chi vuole continuare a raccogliere senza aver imparato a seminare e da chi crede che il raccolto debba essere sempre pieno per il sol fatto di avere davanti a sé persone bisognose, di tutto.
Il Presidente del Comitato di Quartiere, Pietro Carnicelli e il Segretario Riccardo Anzioso, hanno detto: “non pensavamo si potesse arrivare a questo degrado umano da parte dei raccattatori di voti che girano per il quartiere. L’unica consolazione è che, di sicuro, dopo il 31 maggio, almeno per i prossimi cinque anni, non li vedremo più”.
“Se pensano di meritare il nostro voto per aver ripristinato una pensilina da quattro soldi alla fermata del bus, si sbagliano di grosso e continuano ad umiliarci e a non avere rispetto per le persone e per i cittadini” – hanno detto i dirigenti del Comitato.

                                                                                      
Il Presidente: Pietro Carnicelli 

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