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sabato 18 luglio 2015

ANDRIA : «E’ “disavanzo tecnico” e non debito”. Pentastellati impreparati o in malafede?»

Il consigliere comunale di “Andria in Movimento”, Francesco Lullo,
bacchetta il deputato M5S e i componenti del gruppo consiliare

La consigliatura è appena cominciata e i “cittadini” pentastellati andriesi perdono la prima occasione per evitare una figuraccia.
Il loro onorevole “portavoce” prima e i suoi fidi scudieri “cittadini” poi si sono lanciati in un’ardita “operazione – menzogna” a proposito dei conti del Comune di Andria, denunciando un presunto debito superiore ai 49 milioni di euro al 31 dicembre 2014.
La materia è delicata e complessa, ma il teorema grillino non ha alcun fondamento.
Semplicemente: a partire dal 1° gennaio 2015 sono entrate in vigore le nuove regole, introdotte dal Governo Renzi, per la contabilità degli Enti locali.
Ma questo, a quanto pare, l’onorevole “portavoce” non lo sa o fa finta di non saperlo. Eppure gli sarebbe bastato fare un giro sul sito internet del Ministero dell’Economia e Finanza per accorgersi che il Comune di Andria – come tutti i Comuni d’Italia – ha dovuto procedere al riaccertamento straordinario dei residui imposto dal processo di riforma dell’ordinamento contabile pubblico denominato Arconet (sigla che significa Armonizzazione Contabile degli Enti Territoriali) che punta a rendere omogenei i bilanci delle amministrazioni pubbliche.
La nuova contabilità, infatti, impone l’applicazione di una serie di vincoli e accantonamenti obbligatori, in particolare al fondo crediti di dubbia esigibilità, calcolato sulle mancate riscossioni delle entrate riferite ad esercizi precedenti e al fondo rischi contenzioso. Il comune di Andria ha dato attuazione alle norme nazionali riguardanti l’armonizzazione dei sistemi contabili. Con il riaccertamento straordinario dei residui è stata fatta un’importante operazione di riordino e pulizia dei residui di bilancio con la cancellazione al 31/12 dei residui attivi e passivi non correlati da obbligazioni giuridiche non perfezionate.
Lasciando da parte i tecnicismi, secondo le nuove norme non siamo di fronte a un “debito”, bensì a un “disavanzo tecnico”, così come lo definisce la stessa legge. E sempre la stessa legge fissa in trent’anni il massimo del tempo per azzerare quelle somme.
La figuraccia degli esponenti pentastellati è evidente.
Loro, sostenitori della democrazia via internet, non sanno o fanno finta di non sapere che il disavanzo tecnico – giusto per fare qualche esempio – a Terni è pari a 55 milioni, a Roma ammonta a 850 milioni, a Lecce si aggira intorno agli 80 milioni e anche nei Comuni a guida Cinquestelle la situazione non è migliore, tant’è che a Ragusa l’assessore al Bilancio rischia il posto e gli stessi consiglieri di maggioranza borbottano.
L’onorevole “portavoce” e i neo eletti “cittadini”, invece di impiegare il tempo a lanciare slogan e raccontare cose non corrispondenti alla realtà, dovrebbero dedicarsi maggiormente alla ricerca e allo studio dei provvedimenti legislativi e all’approfondimento delle operazioni imposte dalle norme nazionali.
E questi erano i candidati alla guida della città? Approssimativi, superficiali, impreparati, avrebbero portato Andria nel baratro.
Loro continuino pure a vendere fumo. Li aspettiamo alla prova del Consiglio comunale.

Francesco Lullo

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