SALUTIAMO
IL NEO ASSESSORE AL COMMERCIO, LATTANZIO.
Bisogna
recuperare anni di ritardi e di omissioni e se per cominciare a cambiare passo
e programmare presente e futuro della città ci sia stato bisogno di una
cosiddetta G.T. – Giunta Tecnica, allora potrebbe anche andar bene, purché
rappresenti un reale segnale di discontinuità rispetto ad un recente passato
che ha visto prevalere personalismi, interdipendenze e finanche il clientelismo
rispetto al bisogno di valorizzazione dei Progetti, delle Idee, delle capacità
operative e di azione pur espresse in più circostanze da chi ha voluto dare un
contributo reale e costruttivo per lo sviluppo e la crescita della città ma
emarginato forse addirittura per questo eccesso di proposizione che
evidentemente, dall’altra parte, ha trovato preclusioni culturali ed ostacoli
preventivi.
In
questo scenario chiarissimo ed acclarato uno dei Settori più penalizzati è sicuramente
stato quello dello Sviluppo Economico e Marketing Territoriale e le tantissime
occasioni perdute con i fortissimi ritardi accumulati ne sono esemplare
dimostrazione.
Al
neo assessore dott. Silvio Lattanzio, quindi, vada il nostro auspicio affinché
abbia tutto il tempo necessario, ce ne vorrà tanto, per partire a costruire la
pianificazione dello Sviluppo Commerciale di Andria.
Il
Presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, è intervenuto all’indomani della
nomina del dott. Lattanzio, affermando: “sul piano della programmazione Andria
sconta ritardi eccessivi ed ancora oggi non si è ancora dotata del previsto
Piano del Commercio, tranne che di quello su Aree Pubbliche che comunque va
assolutamente adeguato alle nuove direttive comunitarie e al nuovo Codice del
Commercio regionale. Le occasioni perdute sono numerose e non si può non citare
la vanificazione di una grande opportunità qual è stata la Zona Franca Urbana
ridottasi all’elargizione a pioggia di pochi fondi senza una spinta
occupazionale e senza la preventiva razionalizzazione delle aree interessate,
che il comune doveva prevedere, quindi tradendo i principi alla base dello
spirito di quella misura di intervento. Anche per il Centro Storico manca un
Piano di Sviluppo Territoriale ed ecco che quell’area urbana vede uno sviluppo
disorganizzato e disomogeneo affidato alla casualità e quindi non programmato,
con grave preclusione a futuri insediamenti che avrebbero dovuto, invece,
essere inseriti in un vero e proprio percorso commerciale e sociale capace di
sviluppare processi virtuosi. Per quanto riguarda le aree mercatali siamo
all’anno zero posto che la rete di mercatini rionali più volte proposta e
pianificata dalle Associazioni di Categoria non ha ma visto alcun tipo di
impegno istituzionale e l’abusivismo dilagante è la dimostrazione di quanto il
territorio sia stato preso d’assalto e lasciato alla mercè di chiunque abbia
voluto farlo, senza alcuna regola. I Farmer’s Market, le Fiere specializzate e
tematiche, la riqualificazione della Fiera di Aprile, l’uso appropriato del
Marchio comunale, la trattativa negoziata e la concertazione strutturata,
insieme ad altre fonti di sviluppo sono tutto’oggi inutilizzate se non
inesistenti e queste penalizzazioni hanno visto vanificare altre opportunità quali
i Distretti Produttivi ed oggi anche i D.U.C. – Distretti Urbani del Commercio
che vedrebbero Andria completamente estromessa dal processo di utilizzo dei
fondi. Proprio a proposito dei D.U.C. ormai risale ad oltre due anni fa la
Manifestazione d’Interesse delle Associazioni di Categoria ma dopo una singola
riunione preliminare il comune di Andria ha completamente trascurato quella
opportunità al punto che oggi Bisceglie, Ruvo di Puglia e Corato “rischiano” di
fare man bassa ed utilizzare con Bisceglie, Ruvo e Corato milioni di euro di
fondi disponibili e a bando destinati proprio ai D.U.C. Per quanto riguarda
l’area mercatale tanto desiderata dai politici per liberare la villa comunale,
i tempi si sono dilatati enormemente ed ecco che quei 18 mesi programmati dal
2010 sono diventati anni con una situazione commerciale di Settore
profondamente mutata e trasformata quindi con interventi che vanno
completamente ripensati considerato che un’unica area mercatale periferica e
non contestualizzata in un circuito di carattere polifunzionale oggi non
avrebbe alcun senso e non sarebbe neanche gradita agli Operatori, ai
Consumatori, ai Cittadini ed alle stesse Associazioni.
In
merito alle risorse pubbliche disponibili nel corso degli anni esse sono state
praticamente inutilizzate o addirittura sprecate in manifestazioni che nulla
hanno portato e lasciato dietro di sé, né in termini economici, né di
promozione del territorio e neanche in termini occupazionali, che è il dramma
più sentito anche ad Andria come in tutta la Bat. Sul Turismo e le conseguenze
della mancata attivazione dei circuiti turistici a rete ne parleremo in un
prossimo intervento ad hoc, non appena sarà nominato il nuovo Assessore Tecnico
al ramo. Tutto allora è perduto? No, siamo convinti che non sia tutto perduto
ma il cambio di passo è necessario. Non sappiamo quanto tempo abbia a
disposizione il neo assessore Lattanzio per cominciare a far qualcosa di
importante ma sicuramente di tempo ne serve parecchio e dovrà essere tutto
tempo operativo da dedicare con competenza, con abnegazione, senza
condizionamenti e senza dar conto ad influenze esterne, al recupero ma anche
alla revisione profonda della regolamentazione comunale che, se non adeguata,
rischia di mettere in crisi, da un momento all’altro, l’intero Sistema
Commerciale locale ed in materia igienico-sanitaria questo pericolo è reale e
preoccupante perché potrebbe addirittura significare la chiusura, ex abrupto,
di centinaia di piccole imprese. Come Presidente di Unimpresa Bat, Coordinatore
dell’Area di Rappresentanza Locale e Provinciale e come Vice-Presidente della
3^ Consulta comunale delle Attività Produttive, Professioni, Consumatori ed
Utenti della città di Andria, mi aspetto la convocazione immediata da parte del
dott. Lattanzio con tutte le forze sociali ed economiche del territorio per
decidere insieme quale debba essere il “Punto di Ripartenza” e soprattutto per
conoscere sin da ora quale sia e quando si giungerà al “Punto di Arrivo” perché
a questo punto le verifiche saranno parte fondamentale di qualunque iniziativa,
al contrario di quanto accaduto sinora perché senza tali verifiche si
continuerebbe a produrre il (quasi) nulla e magari anche a premiare ciò e chi
non merita alcun premio, anzi!” – ha concluso il leader sindacale andriese.
Area
Comunicazione
UNIMPRESA BAT
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