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News dalle Città della BAT

mercoledì 26 agosto 2015

TRINITAPOLI : Candidarsi alla carica di sindaco ,conviene ancora ? I cittadini si vogliono organizzare ?

Dopo un’estate caldissima per via delle temperature africane siamo a constatare che a 9 mesi circa dalle elezioni comunali poco e niente si muove nel panorama politico locale.

Nelle passate tornate elettorali con largo anticipo si partiva con il toto nomi e il clima politico diventava rovente, oggi invece accade il contrario, nessuno parla ufficialmente di elezioni e candidature, tutti giocano a carte coperte.  Perché ?

Le strategie potrebbero essere tante, ma non è di questo che vogliamo parlare, piuttosto vorremmo esaminare le probabili motivazioni generali . Facciamoci una domanda : Conviene candidarsi a sindaco di Trinitapoli per il 2016? E a consigliere comunale?

La domanda è di difficile risposta, ma qualche indicazione per trovare la risposta è possibile fornirla. Per esempio : Conviene guidare una città che ha dovuto approvare un piano di rientro quinquennale a dir poco pesante, in termini di limitazioni di spesa ? 
Infatti riuscire a chiudere un bilancio in pareggio e tenere la cassa corrente fuori dal rosso fisso, diventa sempre più difficile. Al tutto si aggiunge l’oggettiva difficoltà a reperire fondi da enti quali regione e stato, per via delle quote di compartecipazione che quasi sempre vengono richieste, da tali enti. Questo vuol dire che se dobbiamo intercettare fondi europei, statali o regionali, in molti casi ci viene chiesto di mettere dal bilancio comunale una quota e visti i conti, non è cosa semplice.  Per esempio se richiedi 1 000 000 € per fare una piazza, spesso la regione ti chiede di metterne il 25 % o anche di più. Questo vuol dire trovare in bilancio 250 000 €.

Conviene guidare una città che basa la spina dorsale della propria economia sull'agricoltura e l’agricoltura per quasi l’80 %  sulla produzione di uva ? 
Quest’anno il prezzo dell’uva è per il momento ai minimi storici. La acuirsi quest’anno della crisi agricola, potrebbe non far ripartire il settore edilizio, come anche il commercio ne risentirebbe. In pratica le famiglie guadagnano poco e spendono meno.

Conviene guidare una città la cui popolazione chiede ai propri amministratori di ridurre le tasse senza tagliare i servizi ? 
Infatti i cittadini di Trinitapoli esigono un taglio dalla tassa sui rifiuti, gradirebbero un alleggerimento dell’Imu e vorrebbero un servizio di nettezza urbano migliore. Questo senza nuovi trasferimenti statali, tutto insieme, non è facile da realizzare. Ma sappiamo anche che il PIL dell’Italia non cresce abbastanza (PIL 0,2 %) e forse non crescerà proprio, a fine anno. Quindi lo stato, potrebbe non far pagare L’ICI sui terreni e l’IMU ai cittadini, tagliando i servizi sanitari, ed i cittadini meno abbienti ricorrerebbero ai comuni per vedersi erogare servizi fondamentali, mentre i comuni subirebbero tagli ai trasferimenti senza aver nulla in cambio. In pratica il governo taglierebbe una tassa odiata dai cittadini, insieme a servizi essenziali. I comuni si vedrebbero diminuire le entrate derivanti dall’ICI e dall’Imu, e vedrebbero aumentare le richieste di servizi essenziali dei cittadini. In poche parole un vero incubo essere il sindaco di un qualsiasi comune e quindi anche di Trinitapoli.
Ora noi ci chiediamo un candidato sindaco serio può promettere simultaneamente : la diminuzione delle tasse ai cittadini, la capacità di reperire fondi europei e regionali per far partire nuovi cantieri e continuare a fornire almeno i servizi essenziali ?
Sicuramente molti candidati sindaci, circondati da agguerriti  candidati consiglieri  lo prometteranno. Ma noi saremmo curiosi di sapere come lo realizzeranno ? Bhè  ! Cari concittadini a questa domanda scommettiamo che non avremo nessuna risposta. Ne noi e ne voi.

Forse per i cittadini è arrivato il momento di sporcarsi le mani con la politica e ritornare a gestire senza deleghe la cosa pubblica, perché i tempi che verranno potrebbero essere più duri dei giorni appena trascorsi e il sindaco che verrà eletto nel 2016, rimarrà incarica fino al 2021. Quindi invece di aspettare che i soliti nomi di entrambi gli schieramenti si candidino, sarebbe opportuno per i cittadini, cominciare a cercare tra di loro l’alternativa alla guida del paese.

Carlos Gardel

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