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martedì 1 settembre 2015

ANDRIA : BILANCIO COMUNALE. BENE L'INIZIATIVA DEI RIFORMISTI E CONSERVATORI MA QUEL FONDO E' INSUFFICIENTE.

IL BILANCIO PERO’ APPORTA TAGLI ULTERIORI AL SETTORE SVILUPPO ECONOMICO.

L’ufficio di Presidenza di Unimpresa Bat è intervenuto sul bilancio approvato a maggioranza dal consiglio comunale di Andria ed ha espresso giudizio positivo sull’emendamento per contributi alle imprese, formulato dal Gruppo Riformisti e Conservatori anche se, riferiscono dall’Associazione di Categoria, quel fondo appare assolutamente insufficiente (soli 120mila euro per l'erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle PMI andriesi intenzionate a fare investimenti.)
A tal proposito è stato il leader sindacale andriese Savino Montaruli a dichiarare: “non sappiamo né quali siano le modalità di costituzione del Fondo né come sarà predisposto il regolamento. Sicuramente questo è un segnale, un piccolissimo e quasi insignificante segnale ma pur sempre un segnale quindi va accolto con soddisfazione e con fiducia ma non dimentichiamo che questo bilancio  di previsione 2015 prevede ulteriori tagli per le cosiddette “spese libere” dei settori Sviluppo Economico per oltre 700mila euro, con Cultura e Sport. E’ altresì opportuno ricordare che già negli anni precedenti il Settore Sviluppo Economico aveva subito riduzione di appostamenti in bilancio e anche come 3^ Consulta Comunale abbiamo avuto modo, negli anni passati, di stigmatizzare questa situazione così come ci siamo sempre chiesti, contestualmente, in che misura e con quale forma di programmazione e soprattutto di verifica di beneficio anche quel Settore del comune di Andria abbia speso quelle somme che comunque sono sempre state “importanti” e la nota della Presidente della Consulta Comunale del 2013 fu molto chiara quando criticò l’azione dell’Amministrazione Comunale la quale a fronte di un bilancio annuale che fissava un volume totale di spese pari ad euro 169.510.577,55 prevedeva i seguenti impegni nel dettaglio:
- Fiere e mercati: euro 541.149,11; - Servizi relativi all’industria: nulla; - Servizi relativi al commercio: euro 568.879,13; - Servizi relativi all’artigianato: euro 184.970,00; - Servizi relativi all’agricoltura: euro 49.400,00 con il risultato che le spese di reale supporto effettivo previste in questi cinque settori produttivi, una volta dedotte le spese necessarie per il personale, si riducevano sostanzialmente ad euro 546.996,84 che già da allora veniva giudicato un importo non idoneo a garantire un supporto pubblico a tali attività. Anche per quanto riguarda la comparazione degli impegni di spesa dei 5 settori produttivi sopra indicati con altri settori, si evinceva che vi era una forte discrasia a favore di questi ultimi: in particolare per i Servizi allo Sport gli importi di spesa erano di euro 951.592,13 (di cui soli euro 102.586,95 per personale), mentre per i Servizi per la Cultura le spese totali ammontavano ad euro 2.135.000,00 (di cui soli euro 301.950,40 per personale). Pertanto, si evinceva che sia per il settore Sportivo, che per quello alla Cultura venivano destinate spese molto più alte rispetto al totale delle spese destinate ai 5 settori delle Attività Produttive. Questo significa che per il corrente anno 2015 mentre per i Settori Cultura e Sport sarebbe comprensibile la riduzione dei fondi a disposizione non sarebbe invece tollerata né giustificata la riduzione del Fondo per lo Sviluppo Economico proprio a causa della succitata discrasia di fondo. In realtà si renderebbe altresì opportuna una verifica su come quei fondi, seppur insufficienti ma comunque di entità considerevole, siano stati poi realmente “investiti” piuttosto che invece “spesi” in quanto anche per il caso in specie il livello di compartecipazione è stato praticamente nullo mentre l’unica immancabile risposta che proprio quel Settore ha sempre dato quale motivazione ai mancati investimenti in eventi ed iniziative realmente utili è sempre stata “non abbiamo soldi”, salvo poi verificare che per certi eventi e per taluni destinatari e beneficiari i fondi c’erano e ci sono sempre stati.” – ha concluso il Presidente di Unimpresa Bat.


                             Area Soci

                     UNIMPRESA BAT

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