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venerdì 23 settembre 2016

ANDRIA : Il nuovo ospedale c’è ma non sono certi i fondi

I rappresentanti del territorio si rechino dalla Lorenzin, aveva promesso lo sblocco delle risorse necessarie. Nel frattempo, si adegui l’esistente

Si torna a parlare del Bonomo a seguito del lavoro svolto nei giorni scorsi in commissione Sanità, in Regione. C’è l’impegno del Direttore del Dipartimento Salute Giovanni Gorgoni e del Presidente Michele Emiliano e pare che il nuovo nosocomio dovrà sorgere nella nostra città. Il condizionale è d’obbligo, finché non ci sarà lo stanziamento dei fondi da Roma.
Ad ogni modo, l’ospedale potrebbe essere di 2° livello con un’utenza compresa tra 600 mila e un milione di pazienti. Ovviamente, dovrà presentare elevati standard qualitativi dovendo inglobare sia le strutture previste per ospedale di primo livello che quelle complesse riferite alle varie discipline per renderlo, appunto, di 2° livello.
Tutto questo però, ripeto, dovrà seguire i tempi dettati dalla politica che, sappiamo, purtroppo non essere brevi. Nel frattempo credo sia il caso che i referenti politici del territorio, prima di attribuirsi paternità sul provvedimento, si adoperino affinché il Bonomo, e quel che resta di esso, possa essere reso più funzionale: adatto al nostro territorio. È un dato di fatto che, con l’ultimo piano di riordino ospedaliero, il nosocomio andriese perde numerose delle sue specialità storiche: Otorinolaringoiatria, Chirurgia Plastica, Nefrologia, Oculistica. Peccato, perché sarebbe bastato conservare anche pochi posti per specialità pur di mantenerle e quindi implementarle con il nuovo nosocomio. Ma questi sono i misteri di una politica, talvolta, raffazzonata. Speriamo almeno che i danni di questo piano di riordino non siano irreversibili nel medio e lungo tempo. Intanto, torno a ribadire la necessità di rendere meno “vintage” l’attuale ospedale, per utilizzare un termine usato dal Ministro Lorenzin a fine luglio, quando si recò in visita presso il Bonomo per incontrare i feriti del disastro ferroviario del 12 luglio.
Sull’argomento intervenne anche il direttore Generale del Asl Bt, il dottor Ottavio Narracci, ponendo l’attenzione sulla delibera, licenziata qualche giorno prima della visita del Ministro, sulla quale venivano stanziati 5 milioni di euro, rinvenienti da economie di vecchi fondi Fesr, che saranno utilizzati per avviare lavori di rifunzionalizzazione e di adeguamento dell’ospedale e che permetteranno di recuperare circa 50 posti letto complessivi. Ma quando partiranno questi benedetti lavori di adeguamento?

Intanto , l’invito che faccio al nostro Sindaco e ai referenti parlamentari andriesi e non, è quello di ricordare alla Lorenzin la promessa di sblocco dei finanziamenti per il nuovo nosocomio. Ad Andria, e penso in tutto lo stivale, in questi casi si ricorre a un vecchio detto popolare che dice “il ferro si batte quand’è ancora caldo!”.

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