“Arriva
dalla Tunisia uno dei reperti archeologici più prestigiosi del museo
del Bardo che pure, dopo essere stato devastato dalla violenza
terroristica, sta cercando nuove strade di rilancio. Che questa
ricerca abbia incrociato il “viaggio” di Annibale nel territorio
di Barletta laddove – a Canne - raccolse una stupefacente vittoria
militare per essere poi sconfitto dai romani nella propria terra,
costituisce, per i nostri tempi, un atto significativo in quanto
rinsalda simbolicamente la volontà di affidare alla storia e alla
cultura un messaggio di pace e di cooperazione tra le due sponde del
Mediterraneo”.
Così
il sindaco Pasquale Cascella ha salutato tutti gli ospiti alla
consegna ufficiale della corazza di Annibale alla mostra “Annibale,
un viaggio” in corso nei sotterranei del Castello. Un particolare
ringraziamento è stato rivolto al direttore dell'Institut National
du Patrimoine di Tunisi, prof Taher Gahlia, che si è fatto carico di
portare personalmente il prezioso reperto da Tunisi nel Castello di
Barletta che ha visto scorrere una storia millenaria.
Si
suggella qui, nella città della Disfida simbolo della vocazione
dell’unità nazionale – ha rilevato il sindaco - il nesso tra le
culture dei nostri paesi avendo il Bardo ospitato prima di noi il
busto di Annibale, prestato dal Quirinale. Con la corazza, che le
istituzioni tunisine hanno autorizzato venisse a Barletta per
ricambiare il gesto di amicizia del Presidente Mattarella, la mostra
dedicata ad Annibale assurge a testimonianza dei valori universali
per il nostro tempo”.
“Sono
molto felice – ha esordito il prof Taher Gahlia- perché questo
prestito è il naturale risultato del momento storico che stiamo
vivendo in Tunisia. Prima della democrazia l’obiettivo della storia
nazionale era puntato solo su quella del mondo arabo, oggi stiamo
lavorando su tutti i passaggi delle varie epoche storiche
focalizzando, per esempio, gli studi sulla figura di Annibale nella
battaglia di Zama e nelle guerre con Roma per riaffermare
l’evoluzione della storia e della cultura nell’intero
Mediterraneo”.
L’On.
Antimo Cesaro, sottosegretario ai Beni culturali e al Turismo,
ha a sua volta sottolineato “l’importanza di questo gesto
simbolico che favorisce ulteriori progressi verso una cultura comune
del Mediterraneo. Ritorna un reperto italico e dimostra come la
circolarità dei pensieri rappresenta il motore della storia di cui
siamo interpreti. La presenza del direttore del museo del Bardo
insieme ai rappresentanti delle nostre istituzioni culturali segnala
qualcosa di più della generosità ponendo le basi di una
collaborazione che apra orizzonti sempre più ampi. La corazza
costituirà un valore aggiunto alla mostra che già vanta diecimila
visitatori. I beni culturali - ha concluso il sottosegretario - sono
testimonianza di civiltà, ma abbiamo il dovere di far fruttare
questi talenti provenienti del passato rendendoci responsabili verso
il presente e, soprattutto, un futuro che si basi, trasformandoli da
semplici attrattori culturali a complessi mezzi per lo sviluppo,
sull’amicizia e la collaborazione tra i popoli “ .
Fabrizio
Vona, direttore del Polo Museale della Puglia, ha definito il
prestito “ una sorta di inseguimento concluso felicemente. Il pezzo
è straordinario, di fattura sannitica con influenze greche. Tali
prestiti testimoniano la circolarità della cultura come punto
fondante della civiltà dell’occidente che è da sempre fatta di
scambi. Con l’arrivo della corazza si conclude idealmente un
percorso che fa perno su Canne, il cui sito da qualche giorno
rientra nel polo museale. Ci sono i finanziamenti per lavori
importanti di sistemazione dell’Antiquarium e del centro di visita
che, però, non bastano rispetto ai bisogni di valorizzazione
dell’intera area, ma è un inizio di un impegno convergente.”
Anche
Simonetta Bonomi, Soprintendente all'Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio delle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, ha
auspicato “come archeologa che un giorno si possa dare il via ad
una ampia indagine sull’area su cui è effettivamente avvenuta la
battaglia. La mostra, che si sta dimostrando speciale, ha anche
questa importante funzione di consolidamento dei rapporti tra le
culture mediterranee e di sollecitazione a una continua opera di
valorizzazione”.
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