“NOI
PENALIZZATI DALLA MANCATA REALIZZAZIONE DEL PONTE DI INVERSIONE.”
Avrebbe
dovuto risolvere soprattutto i problemi di sicurezza e di eccesso di
viabilità la tanto attesa “nuova” strada Andria-Trani ma tutte
le attese rischiano di essere vanificate come quelle decine di
milioni di euro stanziati per l’opera. Monta la protesta ed a
protestare sono proprio coloro che da quei lavori avrebbero dovuto
trarne benefici ma pare che le cose stiano diversamente. Sabato
mattina è stato il Presidente di UNIMPRESA Bat, Savino Montaruli, ad
essere contattato proprio da coloro che stanno in queste ore
manifestando il loro dissenso e la loro preoccupazione dovuta alla
mancata realizzazione di ciò che dovrebbe essere un “accessorio”
naturale ed indispensabile cioè un ponte che consenta l’inversione
di marcia. Quel ponte, seppur previsto, non vedrà la luce a causa di
una modifica apportata al Piano originario dei lavori. Gli
Imprenditori e l’Associazione di Categoria con sede provinciale ad
Andria vogliono vederci chiaro ed è perciò che nelle prossime ore
saranno avviati approfondimenti tecnico-legali per comprendere cosa
sia accaduto al progetto originario. Si potrebbe andare anche verso
la costituzione in Comitato.
“Gli
imprenditori con i loro opifici e le loro aziende allocate su quella
strada stanno subendo enormi danni dovuti all’esecuzione dei lavori
in corso ed il sol pensiero che quel ponte per l’inversione di
marcia all’altezza del semaforo non rientri più tra le opere da
realizzare nell’imminenza si abbatte come un macigno inatteso. E’
impensabile che le operazioni di carico e scarico delle merci ma
anche il personale, i titolari e l’indotto che si reca
quotidianamente in quelle aziende e che quotidianamente, per più
volte al giorno, è costretto a recarsi ad Andria o a Trani per
motivi logistici, organizzativi, disbrigo pratiche, rapporti bancari,
rapporti amministrativi e fiscali, debbano percorrere l’intero
tratto stradale per recarsi in azienda e poi arrivare addirittura
fino in città per riprendere la stessa strada al contrario e
ripercorrerla interamente. Una follia. Un deterrente pericolosissimo
che metterebbe in alcuni casi addirittura a rischio la sopravvivenza
di alcune aziende”.
Queste
le riflessioni fatte sabato mattina con il presidente UNIBAT.
Gi
Imprenditori hanno poi fatto notare gli ulteriori disagi causati
dalla difficoltà di manovra per gli automezzi più ingombranti,
quindi Tir ed autoarticolati, bilici e autotreni che scaricano e
caricano le merci in quelle aziende in quanto le complanari sono
assolutamente insufficienti per tale scopo e alcuni danni si sono già
verificati.
AL
termine dell‘incontro di sabato è stato lo stesso presidente
UNIBAT Montaruli a rilasciare alcune dichiarazioni affermando:
“un’altra di quelle situazioni assurde ed incomprensibili.
Un’altra decisione consumatasi all’oscuro, senza un minimo di
concertazione e senza alcun coinvolgimento. Oggi queste decine di
imprenditori si trovano di fronte ad una decisione penalizzante ed
assurda e ancora una volta si pentono di aver investito in questo
territorio mentre oltre vent’anni fa altri colleghi preferivano
insediare le proprie aziende altrove. E’ inconcepibile che solo
oggi si venga a dire che durante i lavori siano state rilevate
difficoltà che impedirebbero tale realizzazione imprescindibile. Si
parla della necessità di reperire ulteriori finanziamenti per
completare l’opera ma fare un’affermazione del genere, in questo
periodo storico ed in una situazione così delicata e precaria anche
per quel che resta della cosiddetta Provincia Bat, ha tutto il sapore
di un’ulteriore beffa. Queste improvvisazioni sono intollerabili e
non possono appartenere al mondo dell’impresa che richiede certezze
e soprattutto infrastrutture e servizi efficienti ma la politica ed i
burocrati a questo non pensano mentre pensano di poter continuare a
chiudersi in se stessi e ad ignorare che le loro decisioni, le loro
cattive decisioni influiscono sul presente e sul futuro delle
persone, dell’economia locale, dello sviluppo del territorio e del
progresso. Se l’obiettivo era quello di snellire il traffico, di
consentire risparmi in termini di consumi, di aumentare le condizioni
di sicurezza per utenti e per gli imprenditori allora, dopo la
cancellazione del ponte di inversione, si può dire che tutti gli
obiettivi prefissati vengono completamente disattesi, anzi si
aumentano tutte quelle motivazioni alla base dell’opera che a
questo punto avrebbe anche potuto essere risparmiata” – ha
concluso Montaruli.
Area
Comunicazione UNIBAT
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