Se
voi poteste parlare molte date di storia potevate narrare
Stiamo
sopportando il vostro amaro silenzio con la testa china
Per
tantissimo tempo avete scritto pagine di storia, oggi dimenticate
Chi
per atti umanitari sottrasse dalle vostre viscere intere famiglie
costrette a vivere in condizioni disumane
Sono
trascorsi quasi sessant’anni da quando la vostra storia cuore
pulsante della nostra città denigrata dalla misera povertà venne
dilapidata
Oggi
sulle vostre ceneri sorge un manufatto nel segno della modernità e
fabbisogno sociale
Oggi
non mostrate più il vostro volto. Siete state lasciate in disparte
nell’assoluta oscurità senza che nessuno si rimembra del vostro
passato
Sicuramente
i vostri cuori stanno gemendo restando muti. Nessuno può udire i
vostri lai
Il
peso dei rifiuti di risulta vi impediscono di respirare
Vorreste
risorgere dalle vostre ceneri ma nessuno si preoccupa di fornire di
ossigeno i vostri polmoni ostruiti
Vorreste
parlare e narrare la vostra storia
Siete
state celate del vostro sguardo
Non
sentite il fremito passare nell’aria
Tutte
le porte vi furono chiuse
O
grotte grotte fondete nell’ombra i vostri passi silenti
Non
eludete i cammini di chi vi calpesta
Fate
ascoltare la vostra voce vibrante anche al viandante solitario che,
ignaro della vostra presenza sotterra, vi calpesta inconsciamente
Fate
in modo che qualche buon amico apra le porte delle vostre case
sepolte, scoprendo nuovi sentieri
Cercate
di spezzare le tenaci catene che vi tengono imprigionate,
infrangetele con un desiderio di libertà
Se
questa è una preghiera non abbiate timore di esprimere che un
vostro desiderio venga esaudito
Grotte
grotte ritornate a nuova vita
Raccontate
la vostra storia
La
vostra apologia va scritta
Non
si vanno cercando tracce nel buio della nebbia. Non bisogna sentirsi
prigionieri della propria esistenza
Un
mediocre poeta andriese - Vincenzo Santovito
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