Dopo ben sette mesi, il serafico Presidente Emiliano, nella qualità di assessore alla Sanità, ha finalmente risposto alla mia interrogazione relativa alla mancata attivazione delle postazioni di ambulanza a supporto dei P.P.I.T. di Minervino Murge e Spinazzola dichiarando l’impegno “a farsi carico della questione per capire quali sono i motivi di tale inadempienza e per far attivare il servizio al più presto”.
Quale l’antefatto? La previsione delle postazioni di ambulanza a servizio di Minervino e Spinazzola, così come previste dalla deliberazione di Giunta Regionale n. 2251 del 2014, per fronteggiare le esigenze più concrete causate dalla chiusura dei rispettivi ospedali decisa da Vendola ed Emiliano.
Quindi, ho dovuto attendere la seduta del Consiglio Regionale di ieri per indurlo ad esprimersi, dopo tanti rinvii, su un problema evidentemente piccolo per lui ma enorme per chi ne subisce le consegue: , come fossero bancarelle del mercato in pochi minuti si smobilitano o si chiudono reparti ed ospedali, mentre ci vuole un’eternità per attivare servizi esistenziali, lasciando scoperti interi territori.
In Aula il Presidente Emiliano, bontà sua, ha anche scherzato sul tema pensando di trattarlo alla sua maniera: un sms, un twitter, una battuta, baci ed abbracci e casomai tutto rimane come prima.
Da assessore alla sanità, non ha alcuna consapevolezza che oltre alla attivazione del servizio, occorre farsi carico della vetustà del parco macchine; parliamo di ambulanze vecchie di 18 anni, che hanno superato i 500 mila km. Tutto semplicemente allucinante, altro che parlare di strutture adeguate, ospedali per prestazioni d’eccellenza; qui non si riesce a garantire nemmeno quanto è vitale, lasciando sempre tutti in emergenza, pazienti ed operatori, certificando il totale fallimento di Vendola prima ed Emiliano ora ad oltre un anno di sua diretta amministrazione.
Coinvolto il Direttore Generale Narracci, la risposta è che tutto si risolverà entro la fine dell’anno. Oggi, trascorse poche ore, sembra ci sia un certo fermento per risolvere il problema.
Possiamo essere soddisfatti dell’ultima promessa? Dopo 7 mesi dal mio sollevare la questione, posso essere soddisfatto del risultato? Lo vedremo. Posso solo aggiungere che come sanno coloro che mi conoscono bene, io sto nel mio ruolo, non mollo l’osso finché non c’è soluzione. Sulle questioni serissime non si può prendere in giro nessuno.
Resta l’amarezza per una Regione in cui si pagano più tasse, ticket e quant’altro senza nessuna corrispondenza in termini di servizi garantiti. Parlare di coerenza e credibilità significa pensare alla luna quando si chiedono sacrifici, si promette efficienza ed efficacia e non si garantisce neanche il minimo sindacale.
Francesco VENTOLA, Consigliere Regionale dei Conservatori e Riformisti
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