MONTARULI:
“QUANDO ABBIAMO POSTO LA QUESTIONE ALLA REGIONE PUGLIA CI HANNO
DETTO CHE STAVAMO FACENDO TERRORISMO. INVECE ABBIAMO AVUTO DI NUOVO
ED ANCORA RAGIONE NOI. CHI NON AVEVA CALCOLATO IL RISCHIO TENTA DI
FARE RETROMARCIA MA E’ TROPPO TARDI. LA SOLUZIONE DELLA PROROGA AL
2020 E’ GIA’ SCRITTA NEGLI ATTI MA SOLO QUALCUNO LI LEGGE. NOI
L’ABBIAMO PROPOSTA IN TEMPI NON SOSPETTI”
L’Autorità
Garante della Concorrenza e dei Mercati esprime un parere sull’Intesa
che prevede l’assegnazione dei posteggi agli ambulanti mediante la
pubblicazione dei bandi.
Lo
fa con una nota/parere del 15 dicembre scorso, inviandola al
Ministero dello Sviluppo Economico, alla Conferenza Unificata Stato
Regioni ed alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome,
contestando i criteri e le procedure con i quali i Comuni stanno
procedendo nell’applicazione della Direttiva Bolkestein. Un
provvedimento che interviene come una bomba ad orologeria mentre i
comuni sono già in fortissimo ritardo sugli adempimenti. Un
provvedimento emanato dal Garante che scombussola anche i “piani”
di chi è restato immerso in un silenzio raccapricciante durante
questi tantissimi anni.
Oggi
anche quei sostenitori accaniti della Direttiva, stranamente
appartenenti a comparti che avrebbero dovuto assumere iniziative che
non si è avuto il coraggio di assumere, a cominciare da un certo
mondo politico e da un certo mondo cosiddetto polisindacale, tentano
una brusca retromarcia ma hanno perduto i loro treni ed oggi la
situazione che si profila è drammatica.
Infatti
l’Autorità contesta sia la Durata delle Concessioni (i famosi 12
anni per quanto riguarda la Puglia) che i Criteri di Assegnazione
delle concessioni nei mercati.
A
tal proposito si registra l’intervento di Savino Montaruli, a nome
di UNIMPRESA BAT, A.C.A.B. (Associazione Commercianti Bat) e
CasAmbulanti Italia. Proprio Montaruli aveva preannunciato da tempo
esattamente la situazione che si è venuta a determinare ed oggi
dichiara: “quando io ed altri miei colleghi indipendenti abbiamo
messo in dubbio che si potesse con una semplice Intesa trasformare
quello che era il principio della Direttiva, cioè che nessuna
posizione di privilegio potesse essere prevista a vantaggio di
alcuni, le Dirigenti della Regione Puglia, nel corso del loro Tour
Promozionale sponsorizzato ed esattamente a Bari e nel covo di
Barletta, hanno tacciato me ed i miei Colleghi delle Associazioni di
Categoria Indipendenti, contrarie alla Bolkestein e fuori dal cerchio
magico, di fare terrorismo affermando che tutto era stato previsto ed
anche i pareri erano stati acquisiti. Oggi, a distanza di tutti
questi anni scopriamo che l’Autorità Garante della Concorrenza e
dei Mercati non era stata tenuta in considerazione ed oggi, di sua
iniziativa, esprime questo parere dalle conseguenze sconcertanti ed
esplosive visto che vengono sin da subito immediatamente azzerati
tutti i diritti acquisiti dai concessionari di posteggi nei mercati e
nelle fiere e si pongono le basi per un conflitto sociale storico di
proporzioni inimmaginabili. Coloro che fino ad oggi si sono schierati
con l’Europa matrigna difendendo questa maledetta Direttiva
recepita solo in Italia in questa formula inglobante anche il
commercio sulle aree pubbliche che nulla c’entra con essa –
afferma il leader sindacale andriese – devono dare spiegazioni e
non basta che oggi, solo oggi, affermino di essere preoccupati della
nota del Garante. Di fronte alla nuova situazione verificatasi i
comuni debbono immediatamente sospendere i bandi, anche se quelli che
sono “pronti” sono praticamente solo una decina nell’intera
Regione Puglia, a dimostrazione dell’arretratezza e della
disorganizzazione degli uffici comunali diretti in modo
insostenibile. La Regione Puglia si ostina a parlare solo e soltanto
con alcuni soggetti senza avere il coraggio di aprire le sue porte
alla rappresentanza di base, spesso violando palesemente ed in modo
sfacciato e disinvolto la norma vigente e comunque il dettato
costituzionale. Questo è non grave ma gravissimo perché poi alla
fine se il Codice del Commercio viene dichiarato illegittimo dalla
Corte Costituzionale; se i contenuti di moltissime norme e
provvedimenti sono insufficienti se non addirittura dannosi per le
Categorie come nel caso del cambio data dei saldi; se gli operatori
non si sentono affatto rappresentati a nessun livello dalle
cosiddette rappresentanze storiche senza più contatto con la base;
se a prevalere sono sempre di più gli interessi diversi da quelli
diffusi e generali allora qualcosa sta accadendo e nessuno può
negarlo, specie se poi si producono pastrocchi a catena. Per quanto
riguarda la Direttiva Bolkestein la soluzione della proroga al 2020 è
già scritta nelle carte ma tra chi quelle carte non le sa leggere e
chi vuole a tutti i costi difendere l’enorme business che si
nasconde dietro questa “operazione” queste nostre osservazioni
sono state trascurate ma oggi bisogna per forza riparlarne. Ai comuni
abbiamo già in tempi non sospetti lanciato un’ancora di salvezza
chiedendo quello che in queste ore, solo dopo l’intervento del
Garante, molti comuni italiani stanno facendo cioè che venga attuata
la soluzione più semplice e la più intelligente cioè
l’applicazione dell’art. 8, lettera C), Intesa Stato Regioni 5
luglio 2012, recepita con Deliberazione della Giunta regionale nr.
568/2013 e art. 5, lettera C) dell’Accordo Conferenza Unificata
recepito dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 762/2016. In
pratica prevedere che: “le concessioni scadute prima dell’entrata
in vigore del d.lgs. n. 59/2010 e che sono state rinnovate
automaticamente mantengono efficacia fino alla naturale scadenza
prevista al momento di rilascio o di rinnovo. L’applicazione di
tale disposizione, oltre a garantire l’ottemperanza rispetto a
quanto previsto, ancorché fortemente contestato dalle Organizzazioni
di Categoria, tra le quali le scriventi, consentirebbe di ottenere la
naturale proroga delle concessioni fino alla data prestabilita quale
scadenza naturale delle medesime, evitando, nell’immediato la
contestata procedura dei bandi, visto che un grande numero di
concessioni si sono tacitamente rinnovate prima dell’entrata in
vigore del d.lgs. 59/2010 oltre al fatto che altre concessioni, anche
di nostra non conoscenza, potrebbero essersi tacitamente rinnovate
nel tempo a partire dall’istituzione mercatale. In questo semplice
modo le concessioni resterebbero valide e rinnovate fino al 2020,
senza alcuna necessità di ulteriori atti e senza procedere con i
bandi. Basterebbe una semplicissima delibera comunale. Restiamo in
attesa che la Regione Puglia ci chiami per tanti chiarimenti che
l’Ente deve dare dopo aver assunto posizioni che oggi vengono tutte
messe in discussione. Terroristi noi?” – conclude Montaruli.
d’intesa,
Area Comunicazione UNIMPRESA BAT
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