con la Bubbez
Orchestra
domenica 15
gennaio al Teatro Curci di Barletta
per la 33.ma Stagione
Concertistica dell'Associazione Curci
Un appuntamento da
non perdere, domenica 15 gennaio, porta ore 18,00 e inizio ore 18,30,
con lo spettacolo "Sto Core mio" ,
notturno napoletano per Roberto Murolo, con la Bubbez Orchestra, con
TOSCA
- voce,
Giovanna Famulari -
Pianoforte, violoncello e voce,
Massimo De Lorenzi -Chitarra
e Contrabbasso,
Ermanno
Dodaro-
chitarra,
Emanuele Buzi - Mandolino,
Mauro Schembri- Mandolino
e Mandola
, messa in scena di Massimo Venturiello e arrangiamenti musicali
della Bubbez Orchestra e Duo Anedda, organizzato dalla Associazione
Cultura e Musica "G. Curci" di Barletta, nell'ambito della
sua 33.ma Stagione Concertistica, con il sostegno del Comune di
Barletta, la Regione Puglia, il Mibact e in collaborazione con la
Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e il Teatro Pubblico
Pugliese. Un
“viaggio musicale” di oltre venti canzoni, attraverso il quale
Tosca
è riuscita ad arrivare al cuore della canzone napoletana.
L’omaggio a Murolo consiste proprio nel riuscire ad arrivare all’essenza stessa della canzone napoletana, semplice e senza troppi orpelli, così come il Maestro Murolo le aveva insegnato.
«Con un filo di voce mi fece capire che la canzone napoletana non era solo veemenza e calore, ma anche raffinatezza e semplicità».
E a queste due ultime corde, Tosca ha scelto di improntare il concerto che inizia da «Silenzio cantatore» e passa per il «Canto delle lavandaie del Vomero», «’A casciaforte», quindi arriva a «Marzo», a «Raziella» fino a «Cu’mme» . Non mancano momenti di virtuosismo e di gioco musicale con alcune macchiette ma anche chicche di grandi canzoni partenopee tradotte in altre lingue: da “Te voglio bene assaje” a “E allora?”, a “Serenata Napolitana”, fino ad arrivare a “Cantava”, un inedito dedicato a Murolo, scritto poco prima della sua morte da Enzo Gragnaniello. Ma la più antica è un gioiello di Di Lasso, datato del 1550. Si tratta di «Sto core mio» (da cui il titolo del live), che la villanella immagina fatto nientemeno che di diamante.
L’omaggio a Murolo consiste proprio nel riuscire ad arrivare all’essenza stessa della canzone napoletana, semplice e senza troppi orpelli, così come il Maestro Murolo le aveva insegnato.
«Con un filo di voce mi fece capire che la canzone napoletana non era solo veemenza e calore, ma anche raffinatezza e semplicità».
E a queste due ultime corde, Tosca ha scelto di improntare il concerto che inizia da «Silenzio cantatore» e passa per il «Canto delle lavandaie del Vomero», «’A casciaforte», quindi arriva a «Marzo», a «Raziella» fino a «Cu’mme» . Non mancano momenti di virtuosismo e di gioco musicale con alcune macchiette ma anche chicche di grandi canzoni partenopee tradotte in altre lingue: da “Te voglio bene assaje” a “E allora?”, a “Serenata Napolitana”, fino ad arrivare a “Cantava”, un inedito dedicato a Murolo, scritto poco prima della sua morte da Enzo Gragnaniello. Ma la più antica è un gioiello di Di Lasso, datato del 1550. Si tratta di «Sto core mio» (da cui il titolo del live), che la villanella immagina fatto nientemeno che di diamante.
Tiziana Tosca
Donati, in arte semplicemente Tosca, è prima di tutto una donna che
crede nell’artigianalità e conseguente indipendenza assoluta del
lavoro d’artista. Di qui discese 10 anni fa la scelta, allora in
totale controtendenza, di rinunciare a un importante contratto
discografico per diventare imprenditrice, produttrice e impresario di
se stessa nel solco della migliore tradizione teatrale italiana,
profondamente legata all’idea di ‘bottega a conduzione
familiare”, progetto realizzatosi nel sodalizio artistico,
imprenditoriale e sentimentale con il compagno, il regista e attore
Massimo
Venturiello.
Con decine di titoli
importanti, incentrati sul tema della canzone teatro, l’impresario
Tosca, finalmente libera produttrice di se stessa, ha vinto
pienamente la sua scommessa: Romana,
omaggio all’amica Gabriella
Ferri,
Gastone,
la Strada, Musicanti, Zoom Spartito Cinematografico, Il Borghese
Gentiluomo, Sto’ Core Mio
sono solo alcuni fra i tanti lavori che, con continue riprese in
tutt’Italia, le hanno portato un successo di pubblico concreto,
reale, assolutamente non mediatico, un continuo contatto diretto e
familiare con il pubblico italiano, quasi un porta a porta di vera
ispirazione artigianale, proprio come Tosca voleva.
Da questa
lunghissima e vincente esperienza sui palchi, a contatto con il
pubblico vero e non mediatico, nasce l’album “Il Suono della
Voce”, prodotto da Tosca e dalla violoncellista Giovanna
Famulari,
excursus antologico non solo delle potenzialità espressive della
voce di Tosca, che in tal senso non ha rivali nel nostro paese, ma
anche indagine sull’intramontabile forma canzone, nelle sue mille
anime diversamente coltivate in tutto il mondo, in mille lingue con
esiti diversissimi ma sempre di immediata comprensione. Ovviamente
rientrare in studio dopo tanti anni di live è stata per Tosca una
decisione molto pensata, così come frutto di infinite riflessioni è
la scelta di ogni singolo brano, che rispecchia da un lato il
desiderio di fotografare la versatilità espressiva raggiunta
dall’artista, ma non solo. Ci sono certo scelte evidenti, come
quella di interpretare la bellissima canzone regalata dall’amico di
sempre Ivano Fossati, Il
Suono della Voce,
che dà anche il titolo all’album; poi ci sono sorprese, come la
collaborazione tra il chitarrista e compositore cult brasiliano
Guinga
e lo stesso Ivano Fossati ne L’Annunciazione,
che ha dato il via a un connubio artistico fra i due
interpreti-autori scaturito dall’amicizia con Tosca come trait
d’union.
Nell’album anche
una preziosa collaborazione con Joe
Barbieri
che duetta con l’artista nella sua Cicale
e chimere.
Ma nel fondo in tutto l’album c’è sempre un’idea di musica, profonda e radicata, che viene da lontano, sottolineata anche dalle partecipazioni strumentali di grandi musicisti tra i quali lo stesso Guinga, Gabriele Mirabassi, Germano Mazzocchetti e il duo Anedda.
Ma nel fondo in tutto l’album c’è sempre un’idea di musica, profonda e radicata, che viene da lontano, sottolineata anche dalle partecipazioni strumentali di grandi musicisti tra i quali lo stesso Guinga, Gabriele Mirabassi, Germano Mazzocchetti e il duo Anedda.
Per
informazioni tel. 0883/528026 - 380 3454431 info@culturaemusica.it ;
www.culturaemusica.it; www.facebook.com/asscurci;
@asscurci - Botteghino Teatro Curci 0883 332456
Nessun commento:
Posta un commento