Potrebbero
arrivare fino al doppio i prezzi di vendita al consumo di alcuni
prodotti. In alcuni supermercati e negozi della città di Andria e
della provincia Bat dal giorno 10 gennaio si potrebbero verificare
aumenti legati soprattutto alla scarsità di prodotto. Nella
fattispecie i mancati approvvigionamenti sono dovuti alle difficoltà
della percorribilità delle strade innevate e rese impraticabili
dalla massiccia presenza di ghiaccio. In particolare tutti i prodotti
ortofrutticoli provenienti dalla Sicilia subiranno aumenti spaventosi
con punte che supereranno anche il 100% di aumento, come nel caso dei
pomodori, che addirittura potrebbero arrivare a costare 4 euro al
chilo, o dei carciofi.
L’indagine
UNIMPRESA Bat parla anche della corsa all’accaparramento delle
merci che è stata registrata nei giorni scorsi. Sin dalla giornata
di sabato 7 gennaio, infatti, moltissimi prodotti non erano già più
reperibili ed a causa delle intense nevicate dei giorni successivi
non sono stati riforniti con supermercati e negozi presi
letteralmente d’assalto. Il Presidente UNIBAT Savino Montaruli, che
ha seguito l’indagine dell’Associazione di Categoria, ha così
commentato: “una situazione abbastanza insolita e singolare per
questo territorio che va immediatamente in crisi allorquando si
verificano giornate di particolare freddo intenso con nevicate e
gelate. I danni subiti dal comparto agricolo a causa delle avverse
condizioni meteo di questi giorni sono scientificamente dimostrati
quindi è ovvio che i prezzi sul mercato ne risentano e questo è un
dato che deve indurre a consumare con maggiore attenzione preferendo
alcuni prodotti rispetto ad altri. L’altro dato è legato al fatto
che ormai tantissimi prodotti ortofrutticoli provengono in
particolare dalla Sicilia e quando i trasporti vanno in crisi è
ovvio che la merce non arriva e quella che arriva subisce aumenti di
prezzo per la scarsità di quantità sul mercato e la forte richiesta
da parte dei consumatori. Anche su questo dato bisognerebbe
riflettere perché tra prodotti provenienti da altre regioni italiane
e le grandissime quantità provenienti dall’estero la nostra terra,
un tempo regina delle colture agroalimentari, è ormai dipendente da
queste produzioni forestiere e questo è altresì umiliante per un
territorio che in agricoltura non ha mai saputo investire né mai ha
messo al centro delle politiche economiche lo sviluppo agricolo e
quello infrastrutturale. In ogni caso riteniamo ingiustificata la
corsa alle scorte anche se in realtà altri settori come quello
alimentare della vendita di carne fresca hanno subito rallentamenti
nella rifornitura di prodotti a causa della neve dei giorni corsi ma
ormai la situazione si va normalizzando anche in quel comparto.
L’invito della nostra organizzazione è ad evitare forme
speculative ingiustificate da parte dei commercianti ma anche di
inutile corsa alle scorte da parte dei consumatori.”
Area
Comunicazione UNIBAT
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