Questa notte una
delegazione composta dal sindaco Francesco Spina, dall'assessore
Ruggieri, dal consigliere comunale Simone, dal comandante
della Polizia Municipale, dal direttore dell'esecuzione del contratto
e da un nucleo delle Guardie Ambientali ha effettuato un'attività di
controllo e verifica circa l'esecuzione del sevizio di raccolta dei
rifiuti urbani. Dalla ricognizione è risultato che circa la metà
della città non è ancora servita dal nuovo sistema di raccolta
“porta a porta”.
Risulta evidente che
rispetto al 30 giugno scorso, data di inizio del nuovo rapporto con
la ditta Camassambiente, il sistema della raccolta porta a porta è
stato allargato soltanto a una piccola parte della città (Seminario
e Sant'Andrea erano già serviti).
Inoltre nella parte che
dovrebbe essere già sottoposta al nuovo regime "differenziato "
si è riscontrata una bassissima percentuale di risposta da parte dei
cittadini con pochissimi mastelli riempiti e offerti alla raccolta.
La residua raccolta
indifferenziata che dal 3 gennaio avrebbe dovuto essere ormai
superata, viene gestita da un unico operatore con autocompattatore
laterale che al termine delle operazioni lascia miriadi di buste
sulla strada.
"Nei prossimi giorni
affronteremo, anche con uno specifico consiglio comunale, l'annosa
questione che sta destando non poche preoccupazioni e problemi nei
cittadini biscegliesi. - Ha dichiarato il sindaco Spina - Il servizio
è oggettivamente inadeguato alle esigenze della comunità
biscegliese e le rimostranza dei cittadini appaiono fondate anche per
una situazione di generale disinformazione. Al netto del
provvedimento interdittivo adottato dalla Prefettura di Bari per il
quale pende giudizio davanti al TAR Puglia di Bari , occorre un vero
e proprio giro di vite per salvaguardare livelli sufficienti di
servizio e per superare criticità ed emergenze anche di carattere
igienico-sanitarie".
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