Un
incontro convocato presso la sede del carcere di Trani con all’ordine
del giorno la “rivisitazione dell’organizzazione del lavoro”
che è ben presto diventato terreno di protesta dopo le recenti
aggressioni subite dal personale di polizia penitenziaria all’interno
dell’istituto di pena.
Tutte
le organizzazioni sindacali presenti: Sappe, Usp, Cnpp e Fp Cgil
(assente l’Osap per impegni personali e la Cisl Fns sempre per
protesta) hanno deciso di interrompere trattative e relazioni
sindacali con la direzione per sollecitare la stessa ad assumere
provvedimenti in linea con le norme e regole vigenti “per
garantire la sicurezza dei lavoratori della polizia penitenziaria
che quotidianamente sono sottoposti a minacce da parte della
popolazione detenuta e che si traducono molto di frequente in vere e
proprie aggressioni”, sottolinea il segretario generale della
Funzione pubblica Cgil Bat, Luigi Marzano, come denunciato ancora di
recente.
La
Fp Cgil quindi, in linea con le altre OO. SS., ha abbandonato la
trattativa a tempo indeterminato, sino a quando cioè non saranno
ripristinate le condizioni minime che consentano “al personale di
svolgere il proprio mandato nel rispetto delle regole e delle
normative vigenti anche tendenti a rieducare il detenuto per
condanna, come previsto dalla Costituzione”.
Per
la Fp Cgil Bat al tavolo era presente Giuseppe Piazzolla che ha fatto
mettere a verbale come “l’ultimo episodio di violenza nei
confronti di un ispettore di polizia penitenziaria, unitamente ai
precedenti, è sintomatico di una gestione dell’utenza a dir poco
discutibile che si realizza attraverso l’assenza di regole certe
che pregiudica la sicurezza. Atteso lo stato di abbandono del
personale appare grottesco discutere di organizzazione del lavoro.
L’unica organizzazione attualmente possibile è dividere in parti
eque le violenze e le offese da subire”.
Michela
Alicino
Ufficio
stampa Cgil Bat
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