“L'unione fa la forza!” recita un detto popolare ben noto. Di contro la disunione fa la debolezza. Tale assioma si confà dappertutto: in agricoltura, nella pesca, nel commercio, nell'artigianato, nell'industria. Ma anche in politica. Persino nell'ambito prettamente culturale.
Castel del Monte, il “Colosseo del Medioevo”, patrimonio mondiale dell'UNESCO ed emblema della nostra odiosannata città, ne è un chiaro e lapalissiano esempio. Le maggiori istituzioni pubbliche (Sovrintendenza regionale ai beni storici e paesaggistici della Regione Puglia, il Parco nazionale dell'Alta Murgia, il Gal delle città di Castel del Monte Andria – Corato, la Diocesi di Andria - Minervino Murge e Canosa di Puglia, il Comune di Andria) litigano continuamente tra loro, reclamando diritti di primogenitura. Il che arreca danni gravi e incalcolabili alla valorizzazione del bel maniero dedericiano.
Ancora peggio è la situazione legata alla presenza delle cosiddette guide turistiche. Guide turistiche della Pro-Loco di Andria, guide turistiche iscritte all'albo regionale, guide turistiche di Associazioni di promozione turistiche di Andria, guide turistiche autonome e indipendenti. Una pletora incredibile di guide che si scontrano quotidianamente fra loro alle pendici di Castel del Monte, pur di catturare la marea di visitatori provenienti da ogni parte d'Italia e dal mondo attratti dal fascino e dalla bellezza del nostro Castello. Una “guerra” spietata fatta di colpi bassi, di concorrenza sleale, d'inganni e di menzogne! Tutto a scapito della qualità delle visite guidate. Il visitatore accorto si rende conto di ciò. Difficilmente torna una seconda volta a Castel del Monte.
Spesse volte la loro preparazione storica e culturale è inadeguata. La conoscenza delle lingue estere molto carente. Una vera e propria armata brancaleone!
251.000 visitatori nel 2015 a Castel del Monte. È il monumento più visitato in Puglia, come dicono le statistiche giornalistiche delle maggiori testate televisive e della carta stampata nazionale.
Ma quei 251.000 visitatori non arrivano affatto in Andria. Spetterebbe, secondo me, alle nostre guide turistiche informare, invogliare, affascinare, convincere tutti quei turisti a visitare anche Andria.
Andria lo merita per mille ragioni: per la sua maestosa Cattedrale romanica, dove sono sepolte due delle mogli di Federico II, per la Sacra Spina, una delle reliquie più grosse esistenti in Europa.
Andria lo merita per il suo vasto borgo medievale, per le sue meravigliose chiese del XII-XIII secolo, per le sue splendide laure basiliane, per la sua maestosa basilica benedettina di Santa Maria dei Miracoli, per lo straordinario chiostro francescano della Casa di riposo Villa San Giuseppe, nelquartiere di Santa Maria Vetere, che conserva gli affreschi originali del XVI-XVII secolo.
Andria lo merita per il suo Palazzo ducale, per i tanti palazzi d'epoca, per il 1° vicolo San Bartolomeo, la via più piccola del mondo, per i suoi superbi Campanili, per la sua città sotterranea-medievale, per il suo interland ricco di masserie fortificate, frantoi d'epoca, per le sue ben note attività agroalimentari riconosciute e apprezzate in tutto il mondo.
Per concludere, se vogliamo dare un senso a questa lettera, occorrono guide turistiche specializzate. Non ci servono guide turistiche generiche che fingono di sapere, ma in realtà sono generiche e superficiali. Andria ha bisogno di tutt'altro!
Riccardo Suriano
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