conseguenti difficoltà amministrative degli enti locali (in
particolare delle province), l’anno 2016 per la nostra
organizzazione risulta essere l’anno “meno produttivo di
sempre”.
Al di là di qualche sporadico intervento, non c’è stata data la
possibilità di poter effettuare adeguati servizi di tutela,
prevenzione e repressione degli illeciti ambientali, così come
svolti negli anni decorsi a causa della mancata stipula di atti
formali con gli enti locali (Provincia di BT e Comune
di Barletta).
Le nostre attività, che vengono espletate attraverso continue
verifiche dello stato dei luoghi con l’impiego di almeno due unità
operative (guardie particolari giurate volontarie
regolarmente nominate dell’autorità) le quali
percorrono con i nostri automezzi di servizio l’intero territorio
di competenza (la provincia di BT),
hanno costi onerosi ed insostenibili per un’organizzazione di
volontariato come la nostra (specie per la spesa del
carburante e per il mantenimento degli automezzi).
Solo attraverso i rimborsi spesa stabiliti dagli atti convenzionali
e/o dai protocolli d'intesa con gli enti locali tali spese possono
essere supportate.
I nostri servizi (che sono di supporto a quelli
svolti dalle istituzioni) sono efficaci e produttivi ed
hanno un costo enormemente inferiore a quelli svolti dagli operatori
dipendenti (un solo operatore dipendente ha un costo
annuo per l’amministrazione pubblica di circa 80.000 euro).
Ciò premesso e per le ragioni di cui sopra, ci aspettavamo che gli
enti locali, per razionalizzare le proprie spese, provvedessero a
coinvolgerci più adeguatamente. Questo purtroppo non è avvenuto.
Solo nel campo della protezione civile è stato possibile
sottoscrivere con la Regione Puglia una specifica convenzione volta
al supporto delle criticità metereologiche ed idrogeologiche. Tale
atto ci consentirà di introitare un rimborso spese forfetario di €
1.500,00. Ovviamente la somma consentirà un supporto parziale delle
normali spese di gestione economica annuale del Nucleo.
Nel corso dell’anno sono state svolte le seguenti limitate
attività:
- Il recupero della fauna selvatica in difficoltà risulta assente. Questo non perché non siano stati verificati casi, ma per la deficitaria o inesistente presenza fisica di operatori di vigilanza nel territorio (mancata applicazione dell’art. 8 del Calendario Venatorio Regionale). L’unico animale recuperato è stato un “Pitone albino” di circa due metri segnalatoci dal locale Commissariato di P.S.. Trattandosi di specie esotica (quindi non liberabile), si è provveduto ad accudirlo fino a quando vi è stata la possibilità di affidarlo a persona idonea.
- Il controllo antibracconaggio preventivo e repressivo ha subito una drastica diminuzione e le esigue azioni di contrasto svolte dai volontari (e dagli enti istituzionali preposti), non hanno permesso la riduzione degli illeciti, specie nell’area del Parco del “Fiume Ofanto”, ove gli illeciti sono fortemente aumentati. (Vanificando anche le azioni di ripristino e tutela ambientale finanziate con molte centinaia di migliaia di euro dalla comunità europea e dagli enti locali);
- Le positive politiche adottate da alcuni enti locali in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, le quali avrebbero dovuto essere accompagnate da una efficace azione di controllo, hanno determinato un forte aumento dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, specie nelle periferie cittadine e nei luoghi distanti dai centri urbani. (Ove vengono bruciati e/o rimangono lì per mesi o addirittura per anni);
- Il fiume Ofanto ed il territorio ricadente nel Parco Regionale Fluviale risulta ancora in grave stato di abbandono, tant’è che l’abusivismo agricolo ed ambientale, continuano ancora a perpetrarsi. Questo in barba alle iniziative tentate dalla provincia di BAT per avviare specifiche azioni nell’area parco Ofanto avviate sin dall’anno 2013 e che a tutt’oggi non hanno sortito alcunché.
- Particolarmente efficaci sono risultate le varie attività di qualificazione ed aggiornamento destinate alla formazione delle guardie già operative e per i tirocinanti. I corsi hanno riguardato in particolare le chiarificazioni tecnico-procedurali di alcune norme ambientali già vigenti, nonché sulle nuove leggi regionali Puglia, in particolare: Legge Regionale n. 8 del 23/03/2015 in materia di Tartufi; la Legge Regionale n. 38 del 12/12/2016 in materia di incendi boschivi.
Ciò nonostante, grazie alla pluriennale esperienza e professionalità
maturata dai nostri operatori e con l’intento di concorrere
efficacemente nell’opera di diffusione della cultura e della
legalità in ambito ambientale, il Nucleo di Vigilanza ha comunque
messo in atto, se pur parzialmente, le attività operative possibili
finalizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi prefissati:
- Salvaguardare le risorse faunistico-ambientali;
- Consentire al cittadino di esercitare le attività previste dalla legge: la caccia, la pesca, la raccolta dei funghi e dei tartufi ed ogni altra attività svolta nel territorio provinciale nel rispetto delle norme e del buon senso;
- Diffondere la cultura della solidarietà e della conoscenza per una più efficace e consapevole tutela del bene pubblico e per l’affermazione della legalità;
- Rafforzare il rispetto e l’utilizzo sostenibile delle risorse del territorio;
- Collaborare con le istituzioni pubbliche e con gli altri enti pubblici e privati per il raggiungimento degli obiettivi comuni;
- Tutelare la salute e la sicurezza pubblica operando fattivamente anche nel campo della protezione civile;
- Rafforzare l’educazione civica e la convivenza sociale.
Le azioni svolte sono
desumibili dai “Rapporti di Servizio” regolarmente redatti dagli
operatori ed agli atti nell’ufficio del Nucleo. Esse, se pur di
numero esiguo rispetto agli scorsi anni, hanno permesso di dare
continuità, se pur parzialmente, alle azioni svolte in passato. Le
attività svolte nel 2016 sono da ritenersi insufficienti per il
fatto che le finalità sopra esposte sono state parzialmente
ottenute.
SI ELENCANO IN DETTAGLIO LE PRINCIPALI ATTIVITA’ REALIZZATE:
- Numero di uscite con pattuglie formate da almeno 2 unità operative: 12;
- Numero ore di servizio operativo svolto dalle pattuglie: 50;
- Numero ore servizio dedicate alla formazione, all’aggiornamento, alla preparazione dei servizi, alle “allerta” di protezione civile ricevute, allo svolgimento degli atti burocratici ed amministrativi, all’educazione ambientale: 261;
- Km percorsi dalle pattuglie: 680
- Animali recuperati: 01 (n. 1 serpente “Pitone”).
F.to Il Coordinatore di Nucleo
(Primo Dirigente Prof. Giuseppe Cava)
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