Due
protocolli condivisi da Cgil, Cisl e Uil da presentare ai Sindaci: “I
diritti
dei lavoratori e la legalità, l’asse centrale delle politiche
sociali”.
Due
protocolli che hanno un unico obiettivo: la crescita sana
dell’economia e la creazione di occasioni di sviluppo per l’intero
territorio della Provincia.
Il primo riguarda le “Relazioni
sindacali”,
a partire dalla programmazione dei fondi comunitari per arrivare alle
politiche di sviluppo urbano e welfare; il secondo prevede criteri in
materia di “Concessioni
e appalti pubblici di lavori, forniture, servizi e clausola sociale”.
A proporre questi strumenti Cgil, Cisl e Uil che nei prossimi giorni
sottoporranno i documenti all’attenzione dei dieci Sindaci della
Provincia al fine di giungere ad una condivisione di intenti e idee
ed, in ultima istanza, alla firma dei protocolli.
Dopo
una fase iniziale di incontri che si sono tenuti nei mesi scorsi con
i Sindaci, le tre segreterie confederali dei sindacati, convinte
della necessità di porre le basi ad una collaborazione fattiva tra
Pubbliche amministrazioni e parti sociali, hanno elaborato delle
linee guida per la stesura dei due protocolli; i documenti sono già
stati inviati ai singoli Comuni ed a breve si terranno i tavoli di
discussione per la sigla del patto.
Nello
specifico con il
protocollo sulle “Relazioni sindacali”, primo esempio del genere
in Italia
che mette nero su bianco proposte concrete per la pianificazione dei
fondi Fesr, si intende perseguire l’obiettivo, come si legge nel
testo, “della creazione di un modello partecipativo tra le
istituzioni locali - in primo luogo il Comune - e le Organizzazioni
sindacali confederali che può produrre effetti benefici sulla
collettività, qualificando al massimo gli interventi da attuare con
le risorse rivenienti dai vari fondi disponibili. Il
fine è quello della creazione di opportunità di lavoro, soprattutto
per i giovani,
del miglioramento dei servizi pubblici, del coinvolgimento dei
cittadini in un processo di partecipazione attiva alle scelte della
città”.
Nell’altro
protocollo, quello sugli appalti, i firmatari, si legge nel
documento, “si pongono l’obiettivo dell’applicazione,
unitamente alla legislazione del lavoro, dei diritti contrattuali
rivenienti dalla contrattazione collettiva sottoscritte dalle OO.SS.
comparativamente maggiormente rappresentative e la contrattazione
integrativa della Provincia Bat e di Bari qualora esistenti, al fine
di garantire
altresì la tenuta dei livelli qualitativi del lavoro.
Sia nella costruzione della base d’asta della stazione appaltante,
sia nel rispetto della sua applicazione come requisito del soggetto
contraente, inoltre riguardo all’obbligo di revisione periodica del
prezzo, l’adeguamento deve recepire integralmente le variazioni del
costo del lavoro intervenute a seguito dei rinnovi della
contrattazione collettiva nazionale e territoriale”.
“Con
queste firme si
vuole costruire - spiega Giuseppe
Deleonardis,
segretario generale della Cgil Bat – insieme alle segreterie
confederali di Cisl Bari e di Uil Puglia e Bari, un processo di
governance locale tra i soggetti sociali e le amministrazioni
comunali sui temi dello sviluppo e delle politiche sociali. Un
percorso che, attraverso modelli partecipativi e condivisi tenda,
attualizzando il protocollo con l’Anci e Pes del 22/10/2015, a
costruire un processo democratico e partecipato dal basso sui temi
dello sviluppo, del lavoro e delle politiche del welfare. Questo si
rende particolarmente urgente in questa fase, sia rispetto agli
imminenti bandi Fers, al fine di attivare in una logica di
programmazione condivisa dello sviluppo una progettualità
territoriale con l’utilizzo a pieno delle risorse comunitarie, sia
per dare risposte alla grave crisi occupazionale, provando ad
invertire il trend negativo di questi anni e fare della qualità del
lavoro e dei diritti di chi lavora unitamente alla legalità, l’asse
centrale delle politiche sociali”.
Ufficio
stampa Cgil Bat
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