La
declinazione in vernacolo dell’invito nella città del buon bere
Mondanità
e cultura per valorizzare il simbolo del territorio
Domenica
26 marzo 2017
ore
11.00, Polo Museale, Palazzo Lodispoto
ore
18.00, Palazzo San Giorgio
E’
tutto pronto a Trani per la terza edizione di “Vin’ a Trani”,
l’avvenimento il cui nome è con l’apostrofo a forma di goccia e
il simbolo è una cattedrale fatta di soli calici, in pratica la
declinazione in vernacolo di un invito e al tempo stesso la
valorizzazione del prodotto tipico più famoso, marchio di fabbrica
di un territorio.
L’appuntamento
è domenica 26 marzo, a partire dalle 18.00, nei saloni di Palazzo
San Giorgio (ticket di ingresso 20€), nella via omonima, salotto
buono della città. E’ qui che si incontreranno produttori
provenienti da ogni parte d’Italia che daranno vita ad un ideale
itinerario enologico e gastronomico, dal Franciacorta all’Aglianico,
passando per il Primitivo e il Nero di Troia. Non mancherà,
naturalmente, neppure il “Moscato di Trani”, vero e proprio
padrone di casa, e l’angolo del food, con le eccellenze
gastronomiche del territorio.
Madrina
della serata sarà la giornalista del Tg Norba Daniela
Mazzacane,
esperta di glamour, costume e società.
Ideata e
organizzata da Francesca
de Leonardis,
consulente enogastronomica, e Michele
Matera,
titolare del ristorante “Corteinfiore”, “Vin’ a Trani” è
l’occasione per mettere insieme i produttori di vino del territorio
e quelli che vengono da più lontano. Ma anche per rendere concreta
l’idea di destagionalizzazione del turismo da più parti auspicata
per far vivere la città 12 mesi l’anno, non solo durante l’estate.
L’idea
da cui si parte infatti è quella di accendere Trani, farla tornare
ai fasti del passato, emozionare chi viene a visitarla, promuoverla a
capitale del buon vivere. Non solo per i monumenti ma anche per le
sensazioni che è capace di suscitare. Partendo proprio dal vino,
simbolo di una città che deve vivere, nelle intenzioni degli
organizzatori, 12 mesi l’anno senza interruzioni, come se la bella
stagione durasse per sempre.
La
kermesse mondana ed enogastronomica sarà preceduta da un momento
culturale, un “assaggio” in pratica di quanto avverrà in serata.
L’antico Palazzo Lodispoto (XVII sec.), sede del più grande museo
d’Europa dedicato alla macchina per scrivere gestito dalla
Fondazione
Seca,
domenica mattina (con ingresso libero) si trasformerà nella
redazione di un giornale, come quelle di un tempo quando ancora non
c’erano i computer, prima dell’avvento di internet e del
digitale.
Per
l’occasione 4 giornalisti, Gigi
Brozzoni,
curatore della Guida Oro – I Vini di Veronelli, Michele
Peragine,
della RAI e presidente dell'AGAP (Associazione Giornalisti
Agroalimentari Puglia), Luciano
Pignataro,
de “Il Mattino” di Napoli e autore di uno dei più seguiti blog
di enogastronomia, e Stefano
Tesi,
giornalista freelance e collaboratore di “Civiltà del Bere”,
“Spirito Divino” e “Cucina&Vini”, si cimenteranno nella
stesura di un “pezzo” alla macchina per scrivere nel quale
consegneranno i loro pensieri sul vino e sulla città di Trani che
con il vino si identifica da sempre, ispirati dalla bellezza della
cattedrale romanica sul mare.
Le
vecchie tastiere delle antiche macchine per scrivere (ce ne sono
oltre 400
provenienti da tutto il mondo)
torneranno a vivere, toccate dalle dita di giornalisti specializzati
del settore che in passato le utilizzavano come strumento del loro
lavoro nelle redazioni dei giornali o delle tv.
I
giornalisti comporranno un articolo in cui spiegare il vino in
simbiosi con Trani. Il loro “pezzo” sarà poi oggetto di
approfondimento e confronto, aperto ad addetti ai lavori e semplici
appassionati, sulle tradizioni enologiche della città, a partire da
alcuni documenti inediti di Cristoforo
Pastore
(appartenente ad una famiglia dalle antiche tradizioni enologiche)
che testimoniano il legame tra la città e il suo prodotto principe.
Ad
introdurre il momento di confronto su come è cambiato il
giornalismo, la comunicazione e naturalmente il mondo dell’enologia,
moderato dal giornalista del “Corriere del Mezzogiorno” Pasquale
Porcelli,
sarà la proiezione di un cortometraggio
realizzato tra le vie del centro storico di Trani dal regista barese
Andrea
Leonetti Di Vagno
che descrive le emozioni che procurano la città e il suo vino.
Raccontate attraverso le immagini, anche dall’alto, e la tastiera
di una vecchia macchina per scrivere dalla quale fuoriescono un
foglio e un pensiero.
Storia
e mondanità insieme, dunque, per una miscela che vuole diventare un
format vero e proprio destinato a durare negli anni anche grazie al
lavoro di esperti ed enologi che in un
mercato in cui la domanda è in calo, riescono a proporre una
selezione di altissimo livello, oggi più che mai indispensabile.
Partner
sociale sarà Made in Carcere, l’iniziativa
nata nel 2007 da un’idea di Luciana
Delle Donne,
fondatrice di Officina
Creativa,
una cooperativa non a scopo di lucro, che dà lavoro alle detenute.
Le donne impegnate nel progetto producono manufatti "diversa(mente)
utili", dalle borse agli accessori originali e colorati.
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