Enologia
e mass media ai tempi della macchina per scrivere
Il
museo si trasforma nella redazione di un giornale del passato
Domenica
26 marzo 2017, ore 11.00
Polo
Museale (Palazzo Lodispoto, Trani)
Saranno Gigi Brozzoni, curatore della Guida Oro – I Vini di Veronelli, Michele Peragine, della RAI e presidente dell'AGAP (Associazione Giornalisti Agroalimentari Puglia), Luciano Pignataro, de “Il Mattino” di Napoli e autore di uno dei più seguiti blog di enogastronomia, e Stefano Tesi, giornalista freelance e collaboratore di “Civiltà del Bere”, “Spirito Divino” e “Cucina&Vini”, i giornalisti specializzati che si cimenteranno nella stesura di un “pezzo” alla macchina per scrivere nel quale consegneranno i loro pensieri sul vino e sulla città di Trani che con il vino si identifica da sempre, ispirati dalla bellezza della cattedrale romanica sul mare.
Avverrà
domenica 26 marzo in piazza Duomo, all’interno di Palazzo Lodispoto
(XVII sec.), sede del più grande museo d’Europa dedicato appunto
alla macchina per scrivere gestito dalla Fondazione
Seca che,
per l’occasione, si trasformerà nella redazione di un giornale,
come quelle di un tempo quando ancora non c’erano i computer, prima
dell’avvento di internet e del digitale.
La
manifestazione culturale si inserisce all’interno della terza
edizione di “Vin’
a Trani”, l’avvenimento il cui nome è con l’apostrofo a forma
di goccia e il simbolo è una cattedrale fatta di soli calici,
insieme la declinazione in vernacolo di un invito e al tempo stesso
la valorizzazione del prodotto tipico più famoso, marchio di
fabbrica di un territorio.
Le
vecchie tastiere delle antiche macchine per scrivere (ce ne sono
oltre 400
provenienti da tutto il mondo all’interno del museo, dalla
prima in assoluto della storia, una “Sholes
& Glidden"
del 1873, passando dalla dorata "Royal quiet deluxe", usata
dall’agente segreto 007, fino alla “Writer's
block”
ingabbiata in fili di acciaio per denunciare la censura), torneranno
a vivere, toccate dalle dita di giornalisti specializzati del settore
che in passato le utilizzavano come strumento del loro lavoro nelle
redazioni dei giornali o delle tv.
I 4
giornalisti dovranno comporre un articolo in cui spiegare il vino in
simbiosi con Trani, vera e propria perla dell’Adriatico. Il loro
“pezzo” sarà poi oggetto di approfondimento e confronto, aperto
ad addetti ai lavori e semplici appassionati, sulle tradizioni
enologiche della città, a partire da alcuni documenti inediti di
proprietà di Cristoforo
Pastore
(appartenente ad una famiglia dalle antiche tradizioni enologiche)
che testimoniano il legame tra la città e il suo prodotto principe.
Carte e materiale unico che raccontano delle giornate in vigna, delle
vendemmie, dei processi di vinificazione, dei viaggi del vino fuori
dai confini della Puglia.
Basti
pensare che si chiamavano “I Trani”, infatti, quelle botteghe
della Milano “da bere” degli anni ’60 dove si poteva mangiare e
stare in compagnia. “Scolando barbera”, cantava Giorgio Gaber in
una sua famosa canzone chiamata proprio “Trani a go go”, ispirata
ai momenti passati insieme ad artisti come Dario Fo, Enzo Jannacci,
Adriano Celentano, Lino Banfi, e tanti altri.
Ad
introdurre il momento di confronto, moderato dal giornalista del
“Corriere del Mezzogiorno” Pasquale
Porcelli,
sarà la proiezione di un cortometraggio
realizzato tra le vie del centro storico di Trani dal regista barese
Andrea
Leonetti Di Vagno
che descrive le emozioni che procurano la città e il suo vino.
Raccontate attraverso le immagini, anche dall’alto, e la tastiera
di una vecchia macchina per scrivere dalla quale fuoriescono un
foglio e un pensiero.
Sarà
l’occasione per parlare di vino, di arte e di cultura, ma anche per
muoversi tra passato e presente, su come è cambiato il giornalismo,
la comunicazione e naturalmente il mondo dell’enologia, non più
solo un fenomeno di nicchia.
Ideata e
organizzata da Francesca
de Leonardis,
consulente enogastronomica, e Michele
Matera,
titolare del ristorante “Corteinfiore”, “Vin’ a Trani” è
l’occasione per mettere insieme i produttori di vino del territorio
e quelli che vengono da più lontano. Ma anche per rendere concreta
l’idea di destagionalizzazione del turismo da più parti auspicata
per far vivere la città 12 mesi l’anno, non solo durante l’estate.
L’idea
da cui si parte infatti è quella di accendere Trani, farla tornare
ai fasti del passato, emozionare chi viene a visitarla, promuoverla a
capitale del buon vivere. Non solo per i monumenti ma anche per le
sensazioni che è capace di suscitare. Partendo proprio dal vino,
simbolo di una città che deve vivere, nelle intenzioni degli
organizzatori, 12 mesi l’anno senza interruzioni, come se la bella
stagione durasse per sempre.
Il
confronto a colpi di tasti delle macchine per scrivere sarà solo un
assaggio di quanto avverrà in serata quando, all’interno di
Palazzo San Giorgio, nel salotto buono della città, saranno oltre 40
le cantine che esporranno i loro prodotti in degustazione in un
ideale itinerario enologico e gastronomico. Non mancherà neppure il
“moscato di Trani”, vero e proprio padrone di casa, e l’angolo
del food, con le eccellenze gastronomiche del territorio.
Storia
e mondanità insieme, dunque, per una miscela che vuole diventare un
format vero e proprio destinato a durare negli anni anche grazie al
lavoro di esperti ed enologi che in un
mercato in cui la domanda è in calo, riescono a proporre una
selezione di altissimo livello, oggi più che mai indispensabile.
Insieme
ci saranno le sigle di Onav
(Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) e Ais
(Associazione Italiana Sommelier). Il partner sociale, come lo scorso
anno, sarà Made in Carcere, l’iniziativa
nata nel 2007 da un’idea di Luciana
Delle Donne,
fondatrice di Officina
Creativa,
una cooperativa sociale, non a scopo di lucro, che dà lavoro alle
detenute. Le donne impegnate nel progetto producono manufatti
"diversa(mente) utili", dalle borse agli accessori
originali e colorati.
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